sabato 30 aprile 2011

Action Comics #897

The Black Ring - Part Eight
Storia: Paul Cornell
Disegni: Pete Woods
Copertina: David Finch e Peter Steigerwald

Numero breve ma scritto bene. Breve perché si limita a mostare Lex e il Joker in una cella dell'Arkhan Asylum, dove c'è un lungo dialogo tra i due e, nonostante alcune difficoltà nei balloon - principalmente ambigui - del principe clown, una volta giunto all'ultima pagina mi son detto "già finito?". Ma questo come sa chi mi conosce bene non è affatto un difetto, anzi.
Altro punto di merito per come Cornell riesca a descrivere la diversità tra i due personaggi.

I disegni si mantengono sul medio-buono. Alcune tavole mi sono piaciute molto, altre non mi hanno convinto.


Unico appunto: l'interazione col resto del DCU non mi fa impazzire, soprattutto quando sei costretto a seguire altre serie per capire cosa stia accadendo. Però quando la cosa è moderata tanto da far sorridere chi sa e lasciare indifferente chi non sa, allora è cosa buona e giusta.
Infatti questo numero parte con una citazione alla Batman Inc. e si conclude con Larfleeze a Las Vegas, dove lo avevamo visto l'ultima vota sulle pagine di Green Lantern (alla ricerca della sua lanterna).

sabato 23 aprile 2011

DC Comics' July 2011 Solicitations

Lo scorso mese, l'aftermath di BD ho deciso di saltarlo ma quello di War of the Green Lanterns, non saltando alcun albetto dedicato al mondo lanterniano, mi toccherà prenderlo. Però non è che mi attiri molto.
In compenso, con Bedard impegnato su questo aftermath, si guadagna il ritorno di Tomasi su GL Corps! Non che mi dispiaccia il lavoro che sta facendo, però Tomasi è Tomasi.

Su Booster Gold #46 (che ho ripreso a seguire) c'è la comparsa di un personaggio che questi mesi non abbiami visto mai, che strano!

Non mancherò l'acquisto dei DC Retroactive, questo mese dedicati agli anni 70: Superman, Green Lantern, Flash e JLA. Wonder Woman e Batman non mi interessano.

Su Superman #713 l'Uomo d'Acciaio vorrebbe rinunciare a indossare l'abito da eroe... Ma che idea originale! Ne parlerò nel dettaglio sul blog di Superman.

E ultimo ma non ultimo, il ritorno di un personaggio che tutti non vedevamo l'ora di vedere, su Teen Titans #98 ecco che torna Superboy Prime! Che palle...

martedì 19 aprile 2011

Green Lantern #57-58-59-60

What Happens in Las Vegas
Hope Burns Bright
Lorek Tarr Lok
Fear Factor
Storia: Geoff Johns
Matite: Doug Mahnke
Chine: Christian Alamy, Tom Nguyen, Keith Champagne e Mahnke
Copertine: Mahnke e Hi-Fi (57), Mahnke; Alamy e Mayor (58-59), Gary Frank e Nathan Eyring (60)

Prosegue l'avventura terrestre di Hal Jordan, e lo fa con ottime idee e bellissimi disegni.

Due importanti rivelazioni ci vengono fatte in questi numeri, ovvero un segreto dietro l'Indigo Tribe e l'identità dell'essere alla ricerca delle entità.
La prima rivelazione mi è piaciuta molto, anche se prima di un giudizio definitivo, vorrei qualche dettaglio in più.
Invece la seconda per ora non mi ha fatto impazzire, mi sembra una retcon un po' sciapa ma è solo un'impressione dato che alla fine del #60 viene mostrata solo l'identità, non tutta la sua storia.


Note:
- Larfleeze è sempre unp spasso, solo due vignette del #57 valgolo l'acquisto dell'albo: quando nel casinò pronincia "viva Las Vegas" e nell'ultima quando dice "voglio essere una regina".
- ancora non riesco a capire se Johns farà tornare Carol e Hal insieme o meno, io continuo a sperare di no. I litigi mi suggeriscono di sì ma le parole di Carol no, come anche l'atteggiamento spaesato di Hal. Vedremo.
- tanto per cambiare Hal chiama per nome proprio Flash, davanti alla quattordicenne (#59)...
- bella la citazione a The Time Machine di H. G. Wells.
- ma l'energia delle lanerne non derivava anche dalla tecnologia e non solo dalle entità? Almeno così si era capito dalle intenzioni di Carol con le Star Sapphire. Invece secondo il "cacciatore" di entità pare che attribuisca tutto alle entità (visto quello che dice ad Hal).

sabato 16 aprile 2011

Superboy #4

The New Adventures of Psionic Lad - Part Two
Storia: Jeff Lemire
Disegni: Pier Gallo
Copertina: Eddy Barrows, J. P. Mayer e Jamie Grant

Ogni trama e sottotrama di questo fumetto continua a intrigarmi! Lemire sta facendo davvero un bel lavoro.

Ora sono curioso di sapere il motivo per cui gli Sience-Hunters scappano alla vista di Simon. Che sia dovuto al suo futuro? Sarà davvero il nuovo Lex Luthor? Spero di no, anche per il fatto che non nulla in comune col villain a parte una mente brillante.

Nel commento dello scorso numero mi sono avvicinato al motivo dell'imunità di Lori verso l'attacco psichico.
Per ora non ha nulla a che fare con la mamma ma ancora non è esclusa la cosa.

venerdì 15 aprile 2011

Superman #706

Breaking News
A Grounded Interlude
Testi: G. Willow Wilson
Disegni: Amilcar Pinna
Copertina: John Cassaday e David Baron

Ci risiamo, nenche due mese ed ecco un altro interludio e per quanto le storia possano essere carine, sono pur sempre dei break dall'arco prinicipale, e come tali rompono il cazzo.
Un racconto gradevole dedicato a Perry e a un giovane photoreporter che stavolta non è Jmmy ma che avrei apprezzato sicuramente di più in un racconto da 10 pagine in un 80-Page Giant. Insomma, dedicargli un intero numero mi è sembrato eccessivo.
L'idea di base è interessante anche se non originale. E' un po' il contrario di quella storia in cui Jimmy scopriva la fede nuziale sulla mano di Supes e con photophop la cancellava. Anche se la situazione è diversa, la sensazione di già visto resta.
Comunque bel finale con un Perry che si dimostra l'ottimo editor-in-chief quale è.

I disegni non mi sono piaciuti affatto, questo Pinna sembra la brutta copia di Guedes, ho l'impressione che voglia emularlo ma la cosa gli riesce male.


Note:
- Non è un po' eccessivo mandare due dei migliori reporter a seguire un'unica storia, anche se uno si occupa della gente e l'altra di Superman? Non poteva coprire entrambe le cose un unico giornalista?

giovedì 14 aprile 2011

Teen Titans #92

On The Shoulders of Titans
Storia: J. T. Krul
Matite: Georges Jeanty
Chine: Rob Hunter
Copertina: Nicola Scott e Doug Hazlewood

Storia in due parti partita su Red Robin #20, che non commento ma che ho letto, ben scritta e con un finale davvero soddistacente dato che Attenzione Spoiler: toglie dalle palle Damian, visto il ritorno di Tim.

Il disegnatore ospite non mi è piaciuto granché ma poteva andare peggio. Peccato perché a tratti non era male ma purtroppo compensava con tavole tirate via.


Note:
- va bene che questo Attenzione Spoiler: Calculator è solo un altro robot ma trovo lo stesso assurdo che si chieda dove stiano andando i Titani, mentre Superboy scava sopra la sua testa. Ma che non lo hai ancora capito che stanno sopra di te? Eppure le copie/bomba le hai mandate tu...

mercoledì 13 aprile 2011

JLA #44/48 - JSA #41/43

The Dark Things
Storia: James Robinson
Matite: Mark Bagley, Jesus Merino
Chine: Rob Hunter, Norm Rapmund, Jesse Delperdang
Copertine: Bagley e Merino con Nei Ruffino - Bagley, Hunter e Arreola (JLA #44) - Shane Davis e Sandra Hope con Barbara Chardo (JSA #43)

Crossover tra la League e la Society non tra i più coinvolgenti anche se, col procedere della storia l'interesse cresce almeno da darti la voglia di sapere come va a finire.
Il tema non è malaccio e soprattutto è originale, cosa rara di questi tempi. Però la storia viene diluita in troppe parti, con scazzottate infinite che non lasciano respirare, ne finisce una e ne inizia un'altra.
Frotunatamente tra una rissa e l'altra viene infilato qualche situazione molto interessante, come la vicenda legata a Mister Miracle o il tentativo di salvataggio del Dr. Midnite.

I disegni di Bagley evolvono proprio su queste pagine e verso la fine si ha un netto miglioramento. Non credo di averlo mai visto a questi livelli da quando è alla DC, anche il maggior difetto che gli rimproveravo, ovvero i volti femminili veramente brutti, sparisce.

Sebbene promuova con un voto più che positivo l'intero arco, sono rimasto molto deluso dall'epilogo dove Robinson usa un intero albetto solo per una conversazione tra padre e figlio, tra Alan e Todd. Si poteva fare in meno pagine e calcolando che ce ne era già stato uno alla fine della run di Willingham si poteva abbreviare ancora di più.
Ma non è tutto, viene inserita un'idea che avrei preferito si evitasse. Ma magari questo è un problema solo mio che non sopporto il lato magico/fantasy della DC. Una città incantata sulla Luna, ma che è, Jonathan Steele?
Non mi piace per niente questo nuovo ruolo da ambasciatore di Alan Scott.
Forse sono troppo vecchio per la DC, che è diventata un luogo dove ogni fantasia e ogni leggenda, è reale.


Molto carina la storia apparsa in appendice dei numeri 46, 47 e 48 della JLA, dedicata a Red Tornando e a Cyborg. Era ora che tornasse 'sto personaggio!


Note:
- anche se solo per qualche secondo, Batman finisce nel vuoto dello spazio, uscendo fuori dal satellite. La sospensione dell'incredulità non regge dal momento in cui dopo, quando si sigilla la falla del satellite, lui sta benissimo.
- ma 'sti americani la studiano geografia a scuola? Ma Bagley come cavolo l'ha disegnata l'Europa? Magari è colpa del colorista, io comunque quel lago al posto della Svizzera non lo ricordo.
- Nell'ultima storia, dalla lato oscuro della Luna si vede la Terra... Nessuno ha detto a Merino che si chiama lato oscuro perché è quello che non si rivolge mai verso la terra... Ma lui forse pensa che si tratti di un lato che non vede mai la luce del sole...

martedì 12 aprile 2011

Action Comics Annual #13

Young Lex Luhotr in: Fahter Box
Storia: Paul Cornell
Disegni: Marco Rudy
Copertina: Ethan Van Sciver e Hi-Fi

Solitamente non mi faccio influenzare dalle idee di una storia, anche perché dal post-IC non le ho quasi mai apprezzate dato che mandavano a puttane la vecchia continuity.
Questa volta non ce la faccio, la cacca è uscita troppo fuori dal vaso.
La storia è scritta bene, disegnata altrettanto. Troviamo un giovane Luthor caratterizzato davvero bene, riconoscibile sia dall'esperto che dal lettore occasionale, perché è proprio così che deve essere. Anche se il passato tra Perry e Lex era di gran lunga migliore nel post-Crisis, coi due amici fin dall'infazia, cresciuti a Suicide Slum, quartieraccio di Metropolis, a fronte di questa nuova continuity Cornell se la cava più che bene nel raccontare il loro nuovo primo incontro.
Il problema arriva quando si prensenta una retcon del cazzo, come si può capire dalla copertina.
Che senso ha far incontrare questi due villain prima del dovuto, se non lo scopo di farsi belli agli occhi dei nerd più coglioni, come ad esempio accade per Smerdville, in cui le retcon sono all'ordine del giorno e si anticipano tutti i primi incontri/le prime apparizioni?
Non ha senso che Darkseid si interessi a Metropolis prima della venuta di Superman.
E poi con questa storia vai a far benedire una bellissima sottotrama in cui c'era Desaad, che si spacciava per Darkseid, dietro l'Intergang.

Simpatica comunque la Lois-robot che dice a Lex di aver sentito una storia tutta "mi sono finiti i capelli negli occhi" ma la fine dei capelli non viene raccontata (anche se non finisce la frase, si intende) e il cattivone pelato le risponde che ci sono cose riguardo lui che neanche lei potrà mai sapere.

Young Lex Luhotr in: A Father's Box
Storia: Paul Cornell
Disegni: Ed Benes

La seconda storia, oltre all'inutile retcon (nelle storie degli ultimi anni avete mai avuto l'impressione che i due avessero condiviso una tale vicenda insieme?), è totalmente didascalica, rendendo pesante la lettura.
Ma poi qualcuno sa spiegarmi il senso della Attenzione Spoiler: morte e ressurezione di Lex? A che scopo fargli avere questa esperienza in così giovane età?
I disegni li salvo, Benes colorato così mi piace.


Insomma, tra i pochi alti e i tanti bassi, un annual da dimenticare.

lunedì 11 aprile 2011

Superboy #3

The New Adventures of Psionic Lad - Part One
Storia: Jeff Lemire
Disegni: Pier Gallo
Copertina: Phil Noto

Saltando i soliti elogi allo scrittore e al disegnatore, vengo subito ai particolari.

La prima pagina mi ha fatto pensare alle prime pagine paracule della Silver Age. In quel periodo sia nella cover che nella prima tavola poteva capitare una scena impossibile da incastrare nella storia. Venivano usate per catturare l'interesse, senza badare che tutto filasse dopo.
Questa prima tavola non può essere inserita da nessuna parte tra quelle che seguono. Andrebbe dopo l'ultima ma c'è un'incongruenza: gli studenti svenuti che una volta ci sono e una no.

I colori... Sono molto belli ma perché Bart è biondo!?

Confermo il mio disappunto, che avevo avuto quando uscì l'anteprima dell'albo, riguardo l'ennesima persona che scopre l'identità segreta di un supereroe. Esiste ancora qualcuno che non si fa scoprire o che non confessa la propria doppia identità a più persone di quanto dovrebbe?

Come per Flash, anche qui storco il naso per la troppa facilità in cui nel futuro si viaggi nel tempo. Alla fine pare che lo facciano tutti con facilità tranne la Legione, che invece dovrebbe avere più credenzialità avendo un Brainiac nel gruppo e trovandosi in una collocazione temporale dalla tecnologia più avanzata.

Curiosa l'immunità di Lori. Nella Silver Age Lena Luthor, mamma di Lori e sorella di Lex, aveva ricevuto dei poteri extrasensoriali dopo essere stata esposta al cervello di un alieno.
Non è stato ancora stabilito se la Lena post-Crisis abbia vissuto una vicenda simile ma nel caso, Lori potrebbe aver ereditato qualche potere dalla mamma?

sabato 9 aprile 2011

Brightest Day #0-10

Storia: Geoff Johns e Peter J. Tomasi
Matite: Fernando Pasarin, Ivan Reis, Patrick Gleason, Ardian Syaf, Scott Clark, Joe Prado
Chine: AA.VV.
Copertine: David Finch, AA.VV.

Devo dire che letta tutta di seguito questa serie ha un altro sapore.
Dopo aver letto a fatica i primi 3 (#0-1-2) qualche mese fa, ieri mi sono divorato 8 numeri, arrivando al decimo, tutti di seguito.
E' molto scorrevole e questo è un gran punto a favore per me, perché non basta una bella/buona storia se poi si fa fatica a leggerla (vedi Action Comics, ad esempio). Inoltre le trame sono tutte interessanti e oserei dire gestite meglio di 52, progetto lontamanete simile, che a tratti era dispersivo e confusionario.
Ci sono un po' troppe scene splatter che fanno sorridere a un fumetto con un titolo del genere, però questo è l'unico difetto che gli ho trovato.

Un paio di momenti che mi sono rimasti impressi:
- #4: la scena divertente in camera da letto di Dove, tra lei, Boston e Hawk
- #6: la scena divertenteissima con Firestorm nel cantiere, altro che Hancock, Ronnie è ancora meglio!

giovedì 7 aprile 2011

Supergirl Annual #2

Supergirl and the Legion of Super-Heroes
Storia: Sterling Gates
Disegni: Matt Camp, Marco Rudy
Copertina: Amy Reeder, Richard Friend e Guy Major

Ancora una volta Gates dimostra quando sarebbe adatto su una serie legionaria (la prima volta è stata nel crossover Last Stand of New Krypton), fresco come pochi altri autori di oggi.

I disegni di Camp non mi hanno fatto impazzire, fa dei bei volti ma i corpi in alcune tavole li ho trovati molto "action figure". Comunque tutto sommato non ci si può lamentare.
La parte disegnata da Rudy invece, nonostante lo stile non sia dei miei preferiti, mi ha riportato alla vecchia serie di Supergril, quella scritta da Peter David e disegnata da Leonard Kirk. Non so se è per la colorazione o per il chiaroscuro, non di certo per le fisionimie, ma mi viene in mente quel disegnatore.


Note:
- ogni volta che è coinvolta la Legione, ci sono anticipazioni sul futuro. The Scion of Superwoman, The Deadly Day of the Dollmaker, Lex Luthor's Other Son. Quali vedremo scritte dal bravo Gates? Mi sa solo la seconda dato che quei coglioni della DC hanno avuto la brillante idea di congedarlo, insieme all'ottimo Igle, dalla Ragazza d'Acciaio (e pensare che ora non fanno che passarla da autore ad autore, sigh, ti odio DC!).
Comunque sono sorpreso per l'ultima anticipazione, allora c'è ancora qualcuno che si ricorda di JLoA #0 e del viaggetto a Smallville tra Lex e Brainiac (su Adv. Comics, dove accadeva qualcosa sulla nave di B che faceva pensare a una clonazione). Sono commosso e allo stesso tempo ancora più incazzato per il congedo di Gates.
- non mi è chiaro perché non succeda nulla dopo i 4 secondi che Brainiac 5 aveva calcolato. Ma non doveva avvenire un esplosione magica-temporale... La spiegazione è solo una, i suoi calcoli erano errati ma mi pare strano per una mente come la sua, anche se in questa storia è ancora giovanissimo.
- gli autori continuano ad autoironizzare la brutta piega grim'n'gritty presa dalla DC. In questa pagine Supergirl, reduce da eventi tragici, è contenta di aver incontrato questa Legione spensierata.
- a differenza dell'incontro avventuno in Last Stand, stavolta Kara si ricorda delle sue avventure con l'altra Legione.
- Kara fa un complimento sincero al costume da bagno rosa che indossa Imra... Sarà per questo che in seguito cambierà il costume da legionaria?
- sempre nella stessa vignetta la S sulla tetta destra di Kara, riporta al vecchio costume che indossava nel pre-Crisis.
- da quando le statue al museo di Superman sono dei robot? Vedi l'esercito di cui si serve Sgirl.
- ho apprezzato molto la determinazione di B5 nell'ultima vignetta dell'albo, quasi estranea a lui in determinati contesti, come quelli che implicano il rischio di cambiare la storia.