domenica 24 febbraio 2013

Binary Domain (PS3)

Un pizzico di Battlestar Galactica (tostapane/facce di latta-Figli del Nulla), un cucchiaio di MGS e un po' di spezie al sapore di A'sC (robottoni, cospirazioni governative e non, suoni ed interfaccia del menù), sono questi gli ingredienti per questo bellissimo gioco, passato ingiustamente inosservato.

Storia avvincente e coinvolgente, senza dimenticare qualche colpo di scena. Personaggi perfetti e azzeccatissimi, dal cazzone/sbruffone allo stronzo, passando per il taciturno ma sempre efficace. Doppiaggio italiano ben fatto. Colonna sonora ottima, era da MGS2 e SH2 che non ne rimanevo così colpito (tanto che raramente le cito nei miei commenti). Longevità ben bilanciata per un titolo lineare, più lungo di Vanquish e più corto di Dead Space 2. Giocabilità da 5 stelle.

Carino l'uso del microfono per interagire con gli altri personaggi. Trattandosi della mia prima esperienza, mi aspettavo qualcosa di più macchinoso, invece le IA funzionano bene e le parole vengono riconosciute facilmente.

Mi alzo in piedi, faccio un plauso ed esclamo ad alta voce un BRAVO (à la francese) alla SEGA!
Fate un favore a voi stessi e recuperate Binary Domain.

mercoledì 13 febbraio 2013

Vanquish (PS3)

Videogioco decisamente coatto. Azione, azione e azione con, forse, una qualche trama, non lo so perché l'ho sorvolata, volevo solo smanettare il più possibile il Dual Shock senza preoccuparmi troppo del resto... anche se i video spesso interminabili hanno un po' ostacolato questo mio desiderio.

Dopo gli ultimi due titoli giocati, avevo bisogno di qualcosa di leggero e Vanquish è caduto a fagiolo (consigliato da un'amica). Puro intrattenimento spensierato.
E poi è corto! Per i miei gusti, una longevità così breve è sempre ben accetta.
Thumb up per grafica, davvero ad alti livelli, e giocabilità.

domenica 3 febbraio 2013

Dishonored (PS3)

Circa 20 giorni per completare un videogioco abbastanza breve. Questo sono io, fissato con la perlustrazione totale degli ambienti, anche quando non è richiesto, fissato col fare l'uso di tutte le vie che portano all'obbiettivo, durante la MEDESIMA PARTITA (e in Dishonored ce ne sono sempre almeno 3), fissato con la perfezione e così quando non concludo le azioni nel migliore dei modi, ricomincio il quadro (sì, "quadro", so' vecchio e mi piace chiamarlo così dato che ai miei tempi non c'erano i capitoli ma i quadri).
Purtroppo questo mio brutto vizio mi ha portato a soffrire durante gli ultimi due o tre capitoli, rendendo l'esperienza estenuante.

Ma passando oltre i miei problemi di modus giocandi (lo so, in latino non si dice così ma se uso il verbo "ludo" perde il verso al termine "modus operandi"), siamo di fronte ad un ottimo videogame, piuttosto originale, tenendo conto che di solito il gameplay in prima persona è riservato agli sparatutto. Guardando il trailer infatti mi sono detto "ehi, non è il solito gioco in prima persona, mi ricorda il sottovalutato e forse dimenticato Mirror's Edge", probabilmente perché ci si arrampica su edifici, soffitte, impalcature...
Oltre questo, ci troviamo di fronte a un titolo che ti prende e ti incolla al televisore, non tanto per la storia me per la parte giocata, ti dona voglia e curiosità, quasi dipendenza nell'andare alla scoperta di come si vada avanti, se lì o là, se su o giù. Una prerogativa che in passato ho sempre avuto con la serie Tomb Raider.