sabato 21 aprile 2012

[PROTOTYPE]

Storia: Justin Gray e Jimmy Palmiotti
Disegni e copertine: Darick Robertson e Matt Jacobs

Ho recuperato questa mini in vista del prossimo videogioco per PS3 che avrei giocato, per immergermi nelle sue atmosfere.
E poi è scritto da Gray e Palmiotti che a me non m'hanno mai deluso.

Il primo numero Panini (1-2 americani) non è malaccio, la vicenda scorre su due periodi, fine anni 60 e il presente (2008), introducendo il lettore all'ambientazione del fumetto.
Ben fatte e veloci al punto giusto, le scene d'azione. Una cosa che non riesce facilmente di solito, sia nei fumetti che in qualsiasi altro media, soprattutto quando si ha a che fare con dei militari tutti vestiti uguali, difficili da riconoscere. Però i disegni aiutano, così come la personalità distinta di ogni personaggio.
Invece un po' lenti e noiosi i momenti incentrati sulle indagini dei due detective.

Piccola nota nerd:
Il casino parte tutto da dove è situata la sede della DC.

Secondo numero migliore del primo, scorrevole (soprattutto nei lunghi dialoghi del generale e l'assenza di quelli legati alle indagini dei due detective), veloce e ricco di azione. Coi soliti vari flashback che raccontano come tutto è iniziato, mostrando i vari punti da dove è partito l'esperimento/virus nato dalle modifiche sul genoma umano.

Mi pare ci sia un errore di genere su una frase detta dal detective McKlusky:
Visto che a dire la frase la pronuncia lui, dovrebbe esserci scritto "attenta!".

Bello, mi è proprio piaciuto il finale. Anche se mi ha lasciato l'amaro in bocca visto che Attenzione Spoiler: speravo in un lieto fine. Che poi ad essere pignoli è un finale aperto, come si può anche leggere dalle note finali di Dal Corno. Però anche così ci può stare.
Disegni deludenti invece, nelle sparatorie durante la fuga dei protagonisti è stato tutto confusionale e con prospettive a cazzo di cane. Tipo i militari che Attenzione Spoiler: vengono messi sotto con la macchina, uno era all'interno del negozio ma poi magicamente è sdraiato a terra morto. Oppure sotto la metropolitana quando quasi nel finale i due vengono attaccati dalla bestia, non si capisce nulla, dove entrano, dove escono, dove vengono lanciati... ed Ella, che in teoria spara alle spalle, in pratica non pare affatto che stia dietro.

A dimostrare che in teoria dovrebbe stare dietro lo dimostrano i fori sulla schiena del bestione.

Qui invece c'è un errore del colorista che nella prima vignetta colora la camicia di Ella come una mimetica quando in realtà sarebbe la sua camicia che si sta togliendo per mettere il vestito del militare morto.

sabato 14 aprile 2012

Assassin's Creed II

Buona la seconda!
Certo, siamo ancora lontani dal poterlo definire un gran videogioco ma sono stati corretti la maggior parte dei difetti del primo capitolo, quel gioco noiosissimo e ripetitivo.
Così diciamo addio a tutte quelle sotto-missioni identiche (salva la donna, aiuta il tizio, ecc.) anche se la corsa a tempo o le missioni da assassino (quelle prese dal piccione viaggiatore) non sono proprio il massimo, alla lunga stancano ma almeno le prime sono poche (una a città).
Non sono obbligatorie e neanche ce lo ha prescritto il medico di farle ma io provo più soddisfazione a finire al 100% un gioco (esclusi i trofei, di quelli me ne sono sempre fregato), così mi sono sbattuto per trovare anche tutti i tesori e molte piume (prima o poi le cerco tutte per riempire lo scrigno di mamma Auditore), qualche volta anche esasperandomi, cosa che m'ha un po' rallentato dal finire il videogioco, dato che per lo straziato, spegnevo la PS3 per parecchie ore.

mercoledì 11 aprile 2012

Lucho è dottrina

“Possono essere un grande TIFO, Luis Enrique, desiderano esserlo... ma non hanno la luce che mostri in loro la giusta via. Per questa ragione, per la loro capacità di fare del bene, ho mandato te, mio unico figlio.”
Da "Supercoach", di Richard Donner (1978)

12
“Tutto mi è lecito!”. Ma non tutto giova. “Tutto mi è lecito!”. Ma io non mi lascerò dominare da nulla.
[...]20
Infatti siete stati comprati a caro prezzo (i giocatori). Glorificate dunque Luis Enrique nel
vostro corpo!
Dalla prima lettera di san Luis Enrique apostolo ai Corinzi (6,12-20)

“Nella notte in cui fu tradito (Luis Enrique) prese il pane, rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse:
“Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi.”
Allo stesso modo prese il calice del vino e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e disse:
“Prendete e bevetene tutti questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza (americana) versato per voi e per tutti in remissione dei peccati (la miscredenza su tutto).
Fate questo in memoria di me”
“La Santa Cena”, Matteo 26,26-29

“Ehi tu porco, levaGLI le mani di dosso!”
Luis Enrique contro un tifoso occasionale a trigoria che insultava Bojan

Giunto a 30anni, Luis Enrique si ritirò sui monti. Lì rimase per 10 anni, fino a che decise di ritornare fra la sua gente:
“Ascoltate, io vi insegno il SUPER-GIOCO” è quello che diceva agli stolti del villaggio (=tifoseria occasionale romanista)
“Vi imploro, o miei fratelli, restate fedeli alla ROMA e non credete a coloro che vi parlano di speranze ultraterrene! Sono degli avvelenatori, consapevoli o meno: Sono spregiatori del BEL GIOCO, gente che sta morendo, avvelenati essi stessi da sé stessi: la VERA TIFOSERIA ROMANISTA è stanca di loro: possano per sempre scomparire!
da “Also Sprach Luis Enrique” di Firedrich Nietzsche

“E' la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia, domani ti sveglierai in camera tua e crederai ALLE CAZZATE DI MARIONE E RENGA. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto può diventare grande nel mondo l’AS Roma.”
Luis Enrique dopo la sua venuta a roma, rivolgendosi al tifoso medio(cre), da un racconto dei fratelli Wachowski


Mi raccomando con le mie letture consigliate, oltre al già citato “Also Sprach Luis Enrique”, aggiungo “I Promessi Campioni” di Manzoni (un allenatore si ritrova a dover fare una rivoluzione nel calcio italiano e nella capoccia dei tifosi mediocri, il perfido don Marione tenterà tutto pur di mettergli i bastoni tra le ruote, aiutato dal curato del paese, don Renga).

“I PIAGNONI PSEUDO TIFOSI/TIFOSI OCCASIONALI muoiono molte volte innanzi ALLE SCONFITTE; mentre i VERI TIFOSI provano il gusto della morte una volta sola.”

“Cogli alberi possono ingannarsi gli unicorni, cogli specchietti gli orsi, con le buche per terra gli elefanti, con le reti i leoni, mentre I TIFOSETTI bastano, a ingannarli, un po’ DI ASSURDITA’ ALLA RADIO DI MARIONE.

“Meglio vivere osando che non conoscere né vittoria né sconfitta.”
dal “Luis Enrique”, di William Shakespeare