Analisi con tutte le varie citazioni colte da me, di questo secondo numero. Potrebbero esserci spoiler, quindi sconsiglio di proseguire a chi non ha già letto l'albo.
Dopo lo shockante finale del primo numero, vediamo una Lois ostica al credere della doppia vita di Superman. La prima volta che ho letto questa storia, non mi era piaciuta come idea, una donna intelligente come Lois non poteva apparire come un'ottusa. Oggi, dopo aver riletto con attenzione l'albo, colgo la bravura di Morrison nel dare una motivazione credibile sul perchè non creda a tutto ciò.
Il modo in cui Clark rivela la sua doppia identità a Lois è completamente diverso da come era avvenuto nell'attuale continuity, in cui il giornalista aveva già conquistato il cuore della donna prima della rivelazione. Anche se Morrison fa un gran lavoro, preferisco di gran lunga la versione in continuity. Rimorchiare una donna nei panni di Superman è la cosa più facile del mondo (questo aspetto lo riprenderò nel prossimo numero, con una specifica frase detta da Lois), ma nei panni di Clark Kent... Non lo vedo come evento quotidiano, anche se il personaggio è molto meno imbranato del pre-Crisis.
Si arriva ad uno dei miei momenti preferiti dell'albo, la rivisitazione della chiave della Fortezza. Gli autori sono magici nel modernizzare un elemento ormai ridicolo per i giorni d'oggi (anche se viene citata la chiave gigante). Credo che molti lettori si siano impersonati in Lois per quanto riguarda le domande, ed ecco subito arrivare le risposte dall'Azzurrone.
Vengono introdotti anche i Superman Robots, visti e rivisti in molte storie anni 50 e 60, dove questi duplicati avevano ognuno una frazione dei poteri dell'Uomo d'Acciaio e servivano per particolari missioni, come quelle che avevano a che fare con la Kryptonite o quelle per la salvaguardia della doppie identità. Ad inizio anni 70 però vennero abbandonati per il cambio di tono che si voleva dare alle storie e come spiegazione fu data che i livelli di inquinamento e le condizioni atmosferiche terrestri avevano reso inutilizzabili i robot. Anche in alcune store post-Crisis si sono rivisti, tutte storie precedenti all'arrivo di Berganza e inedite qui in Italia, mi riferisco al bel periodo di Dominus in cui Superman lascia definitivamente l'identità di Clark Kent, per dedicarsi a salvare il mondo a tempo pieno. In seguito, Schultz (Man of Steel) ha mantenuto in "vita" solo uno di questi robot, messo come guardiano della nuova Fortezza (quella sferica distrutta in For Tomorrow).
Una nota negativa la devo fare per l'interno della Fortezza, dove sì, ci sono molti elementi della Silver Age ma che però sembrano essere messi lì a caso, tutti sparsi.
Rivediamo Kal Kent, direttamente da One Million ma di questo e del collegamento col bel crossover di Morrison ne riparlerò nei prossimi numeri.
Ancora una volta possiamo notare l'immensa forza di Superman che tiene "addomesticato" nella Fortezza, un mangiatore di soli!
Alla forza triplicata e al saper controllare lo spettro bioelettrico, si aggiungono altre qualità dovute al viaggio sul Sole. Gli triplica così la curiosità, l'immaginazione e la creatività ma soprattutto, riceve l'immunità alla Kryptonite. Vedremo a dove porterà tutto questo.
Viene introdotto il Superman Unknown ma di questo non ho dati purtroppo, credo sia la sua prima apparizione.
Analisi All Star Superman #1
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