Con Limbo ci troviamo di fronte ad un autentico piccolo gioiello dei videogiochi prodotti da sviluppatori indipendenti.
Un puzzle-platform bidimensionale a scorrimento orizzontale che riesce ancora oggi, quando da oltre un decennio il genere è stato quasi del tutto abbandonato, ad essere originale, una cosa che non si era mai vista dato che usa il bianco e nero e le silhouette. Da non considerarsi pigrizia o un limite dello sviluppatore, dietro c'è grande arte e, suppongo, dato che non sono del campo, tanto impegno.
Non c'è un'ambientazione fissa, si passa da un bosco ad un villaggio indigeno, arrivando in città, fino ad una fabbrica.
All'inizio qualcosa mi ha riportato ad un bel titolo analogo per la prima PlayStation, Heart Of Darkness, forse per il bambino come protagonista o l'oscurità. Ma in Limbo c'è tanto di quel macabro, come le varie morti violente del nostro avatar, che presto ci si dimentica del vecchio titolo più solare e fanciullesco.
capolavoro senza se e senza ma. L'ho apprezzato moltissimo e credo che sia il miglior gioco del suo ambito!
RispondiEliminaCredevo di averci giocato solo io tra la nostra cerchia di blogger. Anzi, diciamo che gli indie in generale non vengono trattati molto. Per me sono il meglio del videogaming odierno.
EliminaPer me se la gioca con Rain per il primato ma è passato un po', dovrei rigiocarli entrambi per dichiarare un vincitore.