L'idea di base non è poi così brutta ma a fare schifo è come viene realizzata, a partire dal voler usare i corpi degli abitanti di Argo come cyborg a quello di usare Zor-El come nuovo Cyborg-Superman, passando per tutti i piccoli particolare che avevo riportato in un precedente post.
Non è riuscito a toccarmi neanche il momento delicato tra Kara e mamma cyborg-zombie Alura.
Per fortuna lo stesso giorno esce l'altra serie supermaniana al femminile che non solo è una delle migliori "S-pubblicazioni" ma di questa intera rinascita.
Qualche particolare che mi è venuto in mente leggendo Superwoman #4:
- All'inizio quando Lana scende le scale della sua fattoria a Smallville, guarda delle foto e ce ne è una di un bambino rosso, probabilmente il fratello morto, cosa che ho capito leggendo ma all'inizio mi ha fatto tornare in mente il figlio che aveva avuto con Pete, Clark Peter Ross, finito nel dimenticatoio già ben prima del reboot. Se un giorno dovesse tornare la vera Lana, vorrei lo facesse col figlio.
- A pagina 5, seconda vignetta in basso a sinistra appare un sosia di Clark Kent.
- Tornando ai figli del cast supermaniano, scopro che anche Bibbo ha una figlia adulta in questa continuity, cosa inesistente nel pre-Flashpoint. Ed è anche una bella donna, soprattutto se la si confronta al padre. Sarà davvero sua?
- Bella l'idea di usare Lois (la New 52) come Attenzione Spoiler: fantasma/visione che può vedere solo la rossa. Queste visioni saranno dovute alle radiazioni che le danno i poteri ma che la stanno anche uccidendo? E a proposito di questo, momento toccante con John Henry anche se c'è l'abusato "non sono pronto/a per morire".
Anche in questo numero alle matite c'è Emanuela Lupacchino che posso ufficialmente considerare la mia nuova disegnatrice preferita, come lo fu Reis nel 2004 e Frank nel 2007, entrambi su Action Comics.
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