giovedì 1 agosto 2019

Giochi al bar: microguida (con biglie e palle matte)

Fonte: Imgrum
Questa settimana il suggerimento mi è stato offerto da Pirkaf di Frammenti e Tormenti, in un commento nel post di giovedì scorso (sulle Tartarughe Ninja al mare).

Per chi ha avuto la sfortuna di crescere dal 2000 in poi, periodo in cui hanno iniziato a sparire (era più facile trovare la classica manopola che ti dava subito il giochino, tipo quella stronzata di Winnie dei the Pooh da appendere sul cellulare, intorno al 2005), si trattava di un percorso stradale pieno di buche da evitare, altrimenti perdevi il premio, da percorrere fino ad arrivare al traguardo e vincere una biglia di vetro o la palla matta. Veniva comandato tutto da un volante, girando a destra o sinistra la pendenza del piano si postava orizzontalmente, tirandolo su o giù si spostava verticalmente. In alcuni, al posto dello spostamento verticale del volante, c'era una leva del cambio per muovere il piano verticalmente.
È un gioco che lego soprattutto all'estate perché era facile trovarlo nei bar degli stabilimenti balneari o nei chioschi, in prossimità di qualche pineta. In città non so perché fosse più difficile vederli, almeno personalmente non ho ricordi legati in località non vacanziere, tranne quelli con manopola e vincita sicura di cui ho parlato sopra.
Quante 100, 200 e 500 lire ci abbiamo buttato per recuperare la biglia di vetro o la palla matta? Io davvero tante ed ero piuttosto bravo! Raramente fallivo, tanto che avevo un bottino di tutto rispetto. Sarà che noi romani con le strade piene di buche abbiamo un talento innato nello schivarle? Eppure negli anni 80 e 90 la situazione nella capitale non era così tragica.
La leggenda narra che il tizio che brevettò questo gioco, tale Guido Lavespa, avesse la capicità di viaggiare nel tempo e durante uno dei suoi tanti viaggi nel futuro, si ritrovò nella Roma degli anni 2010. Per spostarsi prendeva taxi e autobus e proprio sentendo le imprecazioni dei conducenti, ebbe la geniale idea di questo gioco amato da tutti i bambini, dagli anni 70 a quasi tutti i 90.

Alternativa casalinga, che si trova ancora oggi ma molto più difficile e, ovviamente, senza il bisogno della moneta per giocare: Tilt Labyrinth

24 commenti:

  1. Non ci crederai, ma ne ho visto uno ancora in uso, molto vissuto e vintage, in una trattoria dalle mia parti :) Se ci ricapito faccio una foto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne ho visti molti cercando le immagini, quasi tutti in vendita, quindi non stento a credere che si trovino nei mercatini.
      Mi raccomando, non ti dimenticare la foto! Ci tengo 😁

      Elimina
  2. Sacripante! Che hai tirato fuori dal vecchio baule di ricordi! Ne avevo scritto in un vecchio post che sicuramente non hai letto:
    https://redbavon.wordpress.com/2015/07/25/ricordi-di-salsedine-al-suono-di-juke-box/

    Insieme al biliardino e al flipper, è il "gioco da bar" al quale ho inserito più monete e che mi ha tirato fuori le bestemmie più blasfeme in lingue antichissime a me prima sconosciute e riaffiorate nella mia memoria da recessi insondabili. Un tipoico caso di "glossalia bestemiatrix"! Sicuramente prima del 1978 e fino al 1980 c'era uno di questi enormi cassoni sotto il patio di uno stabilimento balneare dove non avevamo l'obrellone (si andava in spiaggia libera e solo con gli asciugamani), ma che frequentavo solo per consumare il gelato e le partite alla micro-guida (il flipper era già una cosa da più grandi). Ricordo indelebile dei primi giochi da bar prima che atterrasse sotto quello stesso patio un cassone con uno schermo, una strana levetta e un paio di pulsanti: Space Invaders.
    Orami scomparsi nella loro forma ingombrante - se ne trova qualcuno di più contenute dimensioni in qualche parco-giochi per bambini - ho comunque provveduto a evangelizzare i mei due nanerottoli con la versione più piccola in legno nella tua ultima foto. L'effetto è lo stesso del mio: magnetico, dà dipendenza. Meno tendente alla blasfemia - ma poi non così tanto - per via del fatto che non deve buttarci dentro un patrimonio in monetine.
    Secondo te, non ho scovato un videogioco ispirato alla micro-guida? Ne esiste una più che decente versione digitale, zeppa di livelli intricati e palline dalle differenti caratteristiche per Nintendo Wii: Kororinpa.
    Si comanda la pallina inclinando il Wii Remote. Può indurre al lancio dello stesso accompagnato da una sequela di santi e cherubini per via della precisione di certi passaggi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, nel 2015 non ci conoscevamo e non è capitato che me lo riproponessi. Comunque finisco di rispondere ai commenti e faccio un salto!

      Immagino le bestemmie... 'sti aggeggi sarebbero capaci di tirarle fuori anche a un prete 😝
      Insomma, ti imbucavi negli stabilimenti. Meglio che a me che stavo nello stabilimento ma non mi davano i soldi per giocare e quelli miei nel salvadanaio potevano essere presi solo nella vacanza ad agosto (lì si che mi sbizzarrivo). Quindi passavo molto tempo a guardare gli altri o far finta di giocare mentre non c'era nessuno e lo schermo dava il video. Che sfigato! Però mi accontentavo.
      Comunque bel ricordo, mi è piaciuto leggerlo.
      Ah ecco, qualcosa esiste ancora, non ne sapevo nulla non frequentando i mini luna park (l'ultima volta che ci ho portato una bambina di 3 anni, era il 2005 e non mi pare di averli visti). Saranno tipo i calcio balilla, sempre di questa linea in cui si poteva vincere la palla matta, con soli 3 giocatori 😅
      È vero, creano dipendenza e le bestemmie sono contenute quando non ci devi mettere i soldi. Però nella versione casalinga sono sempre stato una pippa.
      Mi pare di aver letto qualcosa sul videogioco, cercando le immagini, ma credevo fosse per cellulare.

      Elimina
  3. Li conosco, ma ci ho giocato poco, a parte Tilt Labyrinth che mi sarebbe piaciuto avere sempre a disposizione, peccato ma va bene ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tilt Labyrinth ti prende all'inizio, un'ossessione ma dopo un po', almeno per me che ero una schiappa, lo metti da parte. Non c'è neanche gusto a barare (nelle versioni senza vetro sopra, come quella che avevo io).

      Elimina
  4. Mi fai piangere di nostalgia, maledetto!
    Comunque nei centri commerciali e negli stabilimenti estivi mi capita talvolta di incrociarle ancora.
    Qualche settimana fa in un cassetto di cianfrusaglie a casa mia ho ritrovato una delle biglie che si vincevano e l'ho messa in bella vista sulla libreria sopra il mio letto. :-P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai cominciato tu giovedì scorso! 😝
      A roma e d'intorni purtroppo si trovano solo le manopole con premio assicurato (arrivati a 2 euro, mavvaffanculo!). Gli stabilimenti li frequento poco ma non mi pare di averne mai visti, altrimenti sarei lì a litigare con altri bambini perché non mi ci staccherei più per ore!
      Hai fatto bene a tirare fuori la biglia! A casa dei miei ho trovato altro (ne parlerò a settembre) ma qui rischio che a forza di riportare cose, a casa mia non ci sarà più molto spazio 😆

      Elimina
    2. Credo di averne anche fatto un post qualche annetto fa.
      La mia preferita si trovava nel chioschetto accanto alla mia scuola elementare quindi era una tappa obbligatoria tutti i giorni, visto che quel chiosco vendeva anche cancelleria scolastica.
      C'erano anche dei trucchetti per vincere direttamente la biglia ( tiravi il manubrio verso l'alto portando la pallina sopra il vetrino vicino il traguardo facendola cadere direttamente nella buca finale), ma il bello era riuscirci senza aiuti esterni.
      Oltre la biglia di vetro, con ogni gettone ti usciva una gomma da masticare ed una pallina di plastica con dentro una accartocciata una carta da gioco con cui potevi vincere altri premi ( non ho mai visto vincere nessuno, comunque ).

      Una chicca finale : il grossista di queste macchinette abitava proprio nel mio quartiere ed aveva un deposito proprio lì vicino e spesso nei pressi trovavi palline abbandonate che evidentemente cadevano durante il trasporto.

      Elimina
    3. Devo cercare 'sto post!
      Ecco, quindi non c'erano solo nei posti vacanzieri, almeno dalle tua parti.
      Il trucco non lo conoscevo. Spesso, se c'era la palla matta, si provava a far rimbalzare a caso e la strategia riusciva anche bene se facevi bene.
      La gomma la ricordo in alcune microguida, me l'ha ricordata Moz, la palla di plastica no.

      Ammazza che culo la faccenda del grossista.
      Io invece trovavo le palle matte scavalcando nei terrazzi interni del condominio dove abitavano i miei nonni. Probabilmente cadevano a qualche bambino di altri appartamenti e in questa area ci si poteva accedere quasi solo dall'appartamento dei miei nonni.

      Elimina
    4. Però non trovavi le biglie di vetro ( quelle evidentemente se cadevano venivano raccolte ), ma quelle di plastica che avevano un foro all'interno in cui veniva riposta una carta minuscola da gioco con cui poter vincere dei premi che non ricordo).
      Erano palline piccolissime di plastica che valevano poco o nulla, quelle di vetro erano molto più belle.

      Più che palle matte se c'era qualcuno di spericolato si arrampicava sul tetto della scuola tramite una caseggiato che fungeva da palestra e recuperava e trovava palloni perduti che finivano sul tetto o sulla terrazza.

      Il trucco era semplice: c'era un vetrino proprio sopra la buca d'arrivo e con un colpo verso l'alto inarcando anche un po' la macchinetta la biglia ci finiva sopra ed in pratica cadeva direttamente nella buca finale. Diciamo che era una manovra da "bulletti" anche perché rumorosa e quindi la vecchietta che gestiva il chioschetto se ne accorgeva sempre. :-P

      Elimina
    5. Oddio che mi hai ricordato! Le biglie col foro che avevano una cartoncino arrotolato tipo mappa segreta! Ho un ricordo vaghissimo ma le ricordo! Il contenuto però non lo ricordo affatto.

      L'intrepido che si arrampicava... mi ricordi me, ignaro del pericolo! Oggi manco se mi pagassero!

      Ahahah mai fare incazzare il proprietario! In una sala giochi di Viserba facevamo una cosa simile nel gioco dei gettoni con le ruspe, che suonava appena lo scuotevi 😂

      Elimina
  5. Che io ricordi, c'è sempre stato anche in versione casalinga.
    Allora, c'è da dire che comunque la gigomma te la dava a prescindere. Il premio no. Io ero però più forte col flipperino analogo, che se mandavi la palla in una certa buca, la vincevi.

    P.s. c'è da dire che il genio era fare questo, se gestivi un lido o una sala giochi: mettevi questo aggeggio vicino al distributore di palline. I bambini che perdevano, avrebbero costretto i genitori a spendere i soldi per avere la palla, comunque :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quello in versione casalinga mi sa che è più vecchio... lo avevo ereditato da mio zio che è del '71 o '72.
      Vero, c'erano anche le versioni doppie, con gomma immediate e premio se completavi il percorso. Lo avevo rimosso!
      Oltre al flipper, c'era anche il mini calcio balilla, con 3 giocatori, come ho scritto anche a Red ma lì mi sa che si vinceva semplicemente facendo gol... ho giocato abbastanza anche al mini flipper ma preferivo la microguida 😍

      Nulla da dire sulla strategia di marketing, non ci avevo mai pensato 😁 anche perché a me finiti i soldi, m'attaccavo, hai voglia a strillare come un matto!

      Elimina
  6. Lo ricordo! Però preferivo usare i miei soldi per i cabinati. Oggi come dici tu sono molti rari, chissà se ci sono ancora bambini che provano a fare una partita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me piacevano allo stesso modo ma coi cabinati sono sempre stato più tirchio.
      Chissà se apprezzerebbero... nonostante gli smartphone penso di sì.

      Elimina
  7. I pomeriggi persi nelle stazioni balneari, mamma mia. Credo una volta tu sia riuscito a completarlo.

    Nico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì sì, ero forte con 'sto gioco!
      I pomeriggi a Fregene sono indimenticabili, il ricordo più vecchio con 'ste macchinette credo di averlo a Il Miraggio!

      Elimina
  8. Chiedo scusa per l'OT, ma ti ho nominato per un giochino dalle mie parti ;-) Cheers

    http://labaravolante.blogspot.com/2019/08/tag-la-mia-estate-ideale-fuoco-di-fila.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per l'avviso (questi giorni sono stato latitante dal blogging), meno per la nomination! 😆
      Deciderò se rispondere o meno la prossima settimana 😉

      Elimina
  9. Me lo hai descritto con tutti questi particolari, così bene, che adesso mi fai rimpiangere i tempi in cui lo guardavo sdegnato :D.
    C'era nel ristorante sulla spiaggia dello stabilimento balneare di Pesaro dove vado ancora oggi!
    Non ti so dire in che anno lo abbiano rimosso...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahaha perché sdegnato? Era una rivincita per le schiappe del flipper (me compreso). Almeno qui ti portavi a casa una biglia o una palla matta senza troppa difficoltà!
      Eh, sarebbe bello ricordare l'anno esatto in cui sono spariti, per dare posto ai semplici premi a manopola... a differenza tua, non frequento più i posti della mia infanzia in cui erano presenti ma poco cambia, tanto non c'è più manco lì.

      Elimina
  10. Questi giochi mi suscitano un vago ricordo però so anche di aver avuto un gioco casalingo, senza volante e non quello di legno della foto, in cui bisognava appunto portare palle da una parte all'altra evitando le trappole. E' un bel po' che non lo vedo ma da qualche parte in soffitta ce lo devo ancora avere....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ora mi hai incuriosito perché dalla tua descrizione non mi viene in mente proprio nulla!
      È giunto il momento di salire in soffitta!

      Elimina