PREMESSA SUI CAZZI MIEI
Quando più di 10 anni fa ho cominciato 90210 (il sequel/spin-off di Beverly Hills 90210), per caso era estate ed erano uscite solo due stagioni e ogni anno aspettavo si concludesse la stagione per poi spararmela sempre d'estate. Da allora è iniziata questa tradizione, seguire stagioni intere delle serie di genere teen drama solo d'estate.
Ero convinto di aver saltato solo un anno e invece ho guardato e parlato di questa serie, dal 2018 solo negli anni pari... non ricordo perché lo scorso anno ho saltato, probabilmente i file che avevo scaricato non venivano letti dai miei dispositivi, dopo vari tentativi su più siti devo essermi stancato e mi sono arreso.
Quest'anno ci ha pensato Netflix e probabilmente riuscirò a guardare la quinta prima della fine dell'estate (da me finisce verso la fine di ottobre).
LA MIA
Il primo episodio non poteva che essere dedicato a Luke Perry che qui interpretava il padre del protagonista. Venuto a mancare l'attore, per forza di cose è toccata la stessa sorte al personaggio, senza cercare un attore somigliante. Il risultato non delude e riesce a commuovere tantissimo, anche se già il precedente anno si era visto pochissimo.
La quarta stagione continua con le esagerazioni, lo avevo scritto due anni fa a proposito della terza, che era esagerata. Qualcuno (mia moglie) ha detto che lo sono diventati ma probabilmente lo sono stati sempre, fin dalla prima stagione.
I giovani che fanno azioni o mestieri da adulti non sono una novità nei teen drama e torno a citare BH90210 e il suo spin-off, però in Riverdale vanno forse un pelino oltre.
Cosa è cambiato dalla prima e acclamata prima stagione? Secondo me il numero di episodi, quando si è passati da 13 a 22. Questo ha comportato a tante trame riempitive che probabilmente hanno sfinito una parte degli spettatori, almeno i più critici.
La quarta stagione ne conta 19 ma il risultato non è cambiato. Ingrana a fatica e se avessero evitato le vicende filler, la prima che mi viene in mente è quella legata a Cheryl Blossom, che vive con la nonna e la compagna, accudisce i gemelli, figli del fratello gemello e di Polly, la sorella di Betty, e gestisce l'azienda di famiglia dello sciroppo d'acero. Roba paranormale che sfocia con omicidi e cannibalismo tipo Pomodori Verdi Fritti alla Fermata del Treno. Una noia mortale che spezza le vicende principali e quando viene portata a termine, la stagione ne trae solo beneficio.
A parte queste noie, sono andato avanti verso la fine principalmente perché mi interessava la trama principale, senza fare una maratona, massimo un episodio al giorno, fino a che non sono incappato nell'annuale puntata musical, dove tutti cantano come deficienti! Un giorno ho fatto una prova, cantando tutto ciò che facevo, anziché parlare... un coglione! Se la eliminassero non farebbero un soldo di danno... ma che è, Glee (o come si chiama)? In una serie in cui non mancano cantanti e scene di canto (era così anche nella vecchia serie animata degli anni 60, dove è nata la famosa canzone "Sugar, Sugar"), basterebbe far cantare i protagonisti in questi contesti, senza farli cantare come ritardati da film Disney nelle loro stanze o mentre passeggiano. L'unica nota positiva è la citazione alla vecchia serie animata, di cui accennavo poche righe sopra, dove il rosso iscrive lui e gli amici al contest scolastico col nome The Archies. Purtroppo non cantano "Sugar, Sugar" (già citata in passato) ma una canzone di merda in linea con tutte quelle dell'episodio cantereccio.
Un'altra citazione che apprezzabile da tutti i lettori del fumetto è quella in cui ad Halloween Archie indossa il costume da supereroe, rosso e blu con gli slip sopra i pantaloni. Costume creato da Katy Keen, personaggio che viene nominato e poi si vede in un episodio in cui Veronica va a New York, con la stessa attrice protagonista dell'altro spin-off di questo universo intitolato col nome della ragazza, dopo Sabrina la strega, con Le Terrificanti Avventure di Sabrina.
La trama principale legata a Jugheag viene chiusa velocemente e sicuramente è un bene, perché talmente scontata tanto da non aver sorpreso neanche il più tardo degli spettatori. Quando viene svelato il segreto di Pulcinella, qui a casa ci siamo guardati con occhi spalancati e con tono perculante ci siamo esclamati "nooo ma davvero?". Di positivo c'è solo una apparente riapertura al triangolo storico che si era visto solo nella prima stagione ma poi pare che venga chiuso prima del concludersi della stagione.
Ci sarebbe ancora tanto da dire ma per i miei standard è uscito fuori un post lunghissimo, quindi mi congedo qui, con una brevissima conclusione.
Il quarto anno di Riverdale non è male, se si ha la pazienza di superare le parti lente e se si è disposti ad accettare situazioni assurde (chi è giunto fin qui, lo ha fatto sicuramente), meglio dell'anno precedente, si torna ai livelli del secondo ma quelli del primo sono ancora lontani.
Io ho già dato, ma la quinta stagione chissà quando e se vedrò...
RispondiEliminaDevo recuperare il post dove ne parli!
EliminaLa quinta l'ho iniziata giovedì notte/mattina, quando mi sono svegliato alle 2:50 e non ho preso più sonno.
L'avevo visto su La5 due anni fa ma anche se ha degli aspetti interessanti rimane una cazzata ridicola per adolescenti non so come fai a guardartelo mi sono imbarazzata per com'è fatto male e che l'ho guardato e io ho molti meno anni di te.
RispondiEliminaDipende che stagione stessi guardando. Ha alti e bassi e qualche volta cade nell'assurdo. Gli episodi musical mi fanno vergognare per loro!
EliminaTieni conto che io adoro i teen drama anche se sono vecchio e sono un grande fan della Archie Comics. È sicuramente quello che mi fa proseguire nei momenti peggiori. Però ringrazio di andare avanti perché i momenti migliori salvano la baracca.