The Black Ring - Part Four
Storia: Paul Cornell
Matite: Sean Chen
Chine: Wayne Faucher
Copertina: David Finch, Richard Friend e Peter Straigewald
Sembra procedere senza meta questo story arc di Cornell, sicuramente perché pensato per durare svariati numeri ma questo non giova alla lettura, si ha l'impressione di guardare un episodio di Yattaman, solo per citare un esempio. Come il Trio Drombo ad ogni puntata pare, solo all'apparenza, avvicinarsi alla pietra Docroston, Lex alla fine di ogni numero pare sempre più vicino al suo obbiettivo però è evidente che il traguardo sia ancora lontano. E cosa resta a noi lettori? Poco o niente a parte un racconto carino, nulla di più.
I disegni dei due ospiti, Chen e Faucher, sono buoni e non fanno rimpiangere Woods, finito chissà dove (a letto con l'influenza-DC?).
Trovo solo odiosa un'usanza moderna, quella di copiaincollare le tavole quando qualcun altro sta gurdando la stessa scena da un monitor o qualcosa di simile.
Particolari:
- Ho scoperto un nuovo lato di Grodd, una versione che fa molto Hannibal Lecther (mangia cervelli) e devo dire che non mi piace, a prescindere che lo abbia sempre fatto o meno.
- Parlando sempre dello scimmione, perché non scopre il doppio gioco di Lex quando prende le informazioni dal robo-Lois? Anch'essa era programmata per mandare sulla strada sbagliata l'antagonista di questo mese?
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