lunedì 23 agosto 2021

Rochard (PS3) - la recensione rimasterizzata

Nel 2013 ho passato le vacanze, tutto il mese di agosto, a casa di quella che oggi è mia moglie, nel luogo dove vivo da quasi 3 anni, portandomi il 37 pollici full HD e la PS3. Le giornate si passavano al mare (lei a lavorare in uno stabilimento) ma la sera, in quei momenti in cui ci si rilassa tra la doccia e il decidere cosa fare, accendevo la console e procedevo con questo titolo un pezzetto alla volta.
Anche se poi la recensione l'ho scritta a fine settembre.

Otto anni dopo, mi è venuta voglia di rigiocarci, sempre nel mese di agosto, tra il 9 e il 20, ed ecco la recensione aggiornata!

Sviluppato dalla finlandese Recoil Games e prodotto da Sony Online Entertainment, uscito il 28 settembre 2011 in digitale per il PSN sul PlayStation Store, poi per PC il 15 novembre dello stesso anno, Rochard è un puzzle-platform a scorrimento orizzontale, in ambienti tridimensionali ma con movimento bidimensionale.

In un futuro in cui le risorse minerarie vengono estratte su asteroidi in angoli remoti della galassia, il protagonista minatore John Rochard al soldo della Skyrig, insieme all'assistente Skyler e al compagno di vecchia data Zandler, dopo la crisi che li sta per lasciare senza lavoro a causa dell'assenza delle risorse minerarie per cui sono pagati, il tiberium, si trovano coinvolti in una cospirazione, costretti a salvare le loro vite, dopo che per puro caso le risorse tornano improvvisamente disponibili.

Gioco, difficoltà e giocabilità: 4/5
Si prende il comando di un uomo di mezza età con la panza che però, grazie alla bassa gravità e al controllo di essa, può compiere balzi impensabili (con una logica, a differenza del famoso idraulico italiano).
Inizialmente si è muniti solo del G-Lifter, un fucile che grazie a un raggio può sollevare oggetti pesanti, come delle casse che possono essere utilizzate sia come scudo che come proiettili da scaraventare contro i nemici e tramortirli. Inoltre è possibile anche ridurre ulteriormente la forza di gravità della stanza in cui si trova, per fare salti più alti e lunghi ma anche per sollevare oggetti ancora più pesanti. Col procedere dei capitoli, potenziando il G-Lifter, potremo usare anche il rinculo del lancio delle casse, per allungare i salti (una sorta di doppio salto dei classici platform).
Ben presto però si ottiene anche un'arma vera e propria in grado di sparare proiettili laser, il Rock Blaster, alternandola al G-Lifter premendo il triangolo. Non solo, dopo una delle prime modifiche, è in grado di lanciare anche delle granate. Una volta ottenuta questa arma, l'azione si fa più viva ma senza esagerare.
Infatti il punto forte di questo titolo è quello puzzle, più o meno difficoltoso.
Per andare avanti bisogna superare dei campi di forza, quelli blu che permettono di far passare le persone ma non gli oggetti e quelli rossi, che permettono di far passare gli oggetti ma non le persone. Poi ci sono quelli arancioni che bloccano gli attacchi a fuoco o le esplosioni.
La salute del protagonista è rappresentata da una barra energetica, che si consuma con tanta facilità quanta quella che serve per rigenerarsi, infatti bastano pochi secondi per tornare al massimo.
Tra azione, salti sulle piattaforme e la risoluzione dei puzzle, chi ne esce al meglio sono le leggi fisiche, realizzate in modo eccellente!
Se non do il voto massimo è solo per i pochi punti che mi hanno fatto imprecare, quando solo una volta su cinque funzionava la medesima strategia che richiedeva la manipolazione della gravità.

Grafica: 5/5
In uno stile deformed-cartoonesco, nella sua semplicità è ottima, con un risultato pulito e fluido.

Sonoro: 4/5
La colonna sonora porta la firma di Markus "Captain" Kaarlonen (del gruppo finlandese Poets of the Fall), che ci regala vari brani che vanno dal genere rock and blues alla musica elettronica anni 80, quest'ultima resa al meglio nel secondo capitolo, ambientato in un casinò indiano stile Nevada ma sempre su un asteroide, con tante luci a neon e che se non fosse per le piattaforme fluttuanti, sembrerebbe davvero di stare ancora nel miglior decennio di sempre (nello stile fantascientifico di quegli anni).
Non ottiene il massimo del voto solo perché non è doppiato in italiano. Ha i sottotitoli in italiano e anche se è già tanto, in molte occasioni, stanco di leggere, ho gridato "bastaaa, chiacchierate di meno, voglio giocare!". Però va sottolineato che la voce inglese di Rochard è quella di Jon St. John, famoso nel mondo videoludico per aver prestato la voce al Duca di Duke Nukem.

Longevità: 5/5
La durata è di circa 8 ore, almeno quanto ci ho impiegato io la prima e la seconda volta ma quelli più esperti e bravi possono concluderlo anche in 5 o 6 (trovando tutto, dagli easter egg alle migliorie per armi e salute, spesso nascosti o raggiungibili solo aguzzando l'ingegno). Una lunghezza perfetta se lo si gioca una mezzora al giorno e non si vogliono impiegare i mesi per portarlo a termine.
In 5 capitoli che però non sono della stessa durata, si visitano 3 posti: la miniera nell'asteroide dove inizia tutto, nel primo e nell'ultimo; il casinò ricavato da una miniera in disuso, nel secondo e nel quarto; nella sede della Skyrig, la più grande stazione spaziale, nel terzo.

FINALE

TROFEI
Sono riuscito a ottenerli quasi tutti, soprattutto il più importante che è quello di trovare tutti i... trofei (sono semplici icone a forma di coppa, più simili ai classici tesori o easter egg) nascosti sia in punti che richiedono ingegno per essere raggiunti ma visibili semplicemente procedendo tra le piattaforme, altri solamente tornando indietro o saltando in un punto poco visibile, e poi quelli più tosti che devono essere decisamente cercati. Tutti tranne uno che è quello che chiede di completare il gioco in massimo 3 ore. Per me se lo possono tenere, anche perché non c'è il trofeo di platino!


IN BREVE
Da una storia semplice e poco originale, con un protagonista che non è certamente il prototipo di eroe ma che riesce a farsi voler bene, ne esce un ottimo puzzle-platform a scorrimento orizzontale che utilizza quasi al meglio l'uso della forza di gravità, necessaria sia a risolvere gli enigmi che ti consentono di procedere, sia per andare avanti con semplici balzi tra una piattaforma e l'altra.
L'azione non è il punto forte ma neanche il motivo dell'acquisto di un titolo di questo genere, quindi chi se ne frega!
Grafica semplice ma soddisfacente. Colonna sonora impeccabile, originale e con un richiamo vintage. Longevità perfetta e non estenuante per chi vuole ottenere tutti i trofei (tranne uno).
4.5/5 è il mio voto. Non raggiunge il massimo per delle bazzecole.


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6 commenti:

  1. Non conoscevo questo gioco, ma la meccanica di manipolazione della gravità e dei campi di forza e il protagonista pancione mi intrigano. Vedo che c'è anche per PC, potrei farci un pensierino.

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    1. Gli manca solo una passione per la birra per essere perfetto 😁
      Su Steam mi pare che sta a 10 euro, magari se becchi un'offerta lo trovi anche a meno 😉

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  2. Non conosco, però giochino carino, anche se non credo sia adatto alle mie doti ;)

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    1. In effetti la meccanica di gioco non è semplicissima.

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  3. Acquistato molto tempo fa in un Humble Bundle insieme a un’altra manciata di indie a pochi euro, è stata una piacevole sorpresa. Perfetto per brevi sessioni. Un tipico prodotto “indie” ben realizzato, quando gli “indie” non si erano ancora sputtanati. Ciao Ema!

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    1. Ciao grandissimo!
      Le brevi sessioni sono il mio modo di giocare da anni... il problema è che lo faccio anche con open world da decine e decine di ore! 😆 Infatti sto giocando a Horizon Zero Dawn da circa un anno 🤦‍♂️
      L'eccezione c'è stata per A'sC Origins, per il quale ci ho comunque impiegato dei mesi ma appena potevo, ci passavo le settimane intere, giocando anche 8 ore al giorno 😱 Ma è capitato nel periodo della prima chiusura totale per il vairus.
      Ahahah è la prima volta che leggo degli indie sputtanati ma in effetti non hai torto... anche io ho notato un "calo" tra quelli PS3 e quelli PS4, anche se mi stanno soddisfacendo un po' tutti quelli che ho acquistato (ho un po' di recensioni in cantiere).
      Però la mascella mi è sempre caduta per la precedente generazione. Mentre per questa è successo solo per un titolo di cui parlerò il prima possibile, tra l'altro tra quelli regalati dalla Sony nel Play at Home 2021.

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