Sceneggiatura: Tito Faraci
Da un'idea di: Angelo Palmas
Disegni: Sandro Giordano
Copertina: Matteo Buffagni
Casa: Astorina
Prezzo: € 2,80
Data d'uscita: 1 agosto 2021
Eva non vuole tornare in Sudafrica: fin troppi ricordi angoscianti la legano a quel Paese. Diabolik la capisce, ma non ha altra scelta: è costretto a partire. Il problema è se, ad attenderlo, troverà un nemico o un alleato...
Quando vengono "pescati" i cadaveri di alcuni uomini, un certo Roger Barry ne riconosce uno e corre a indagare. Qualcuno ha prelevato con la forza tutti gli uomini più forti di un piccolo villaggio. Grazie al titolo è facile intuire il motivo ma tutto ciò che c'è dietro lo si scopre poco a poco scorrendo le pagine del fumetto.
Collocare Diabolik nella terra dei diamanti è facile, non lo è altrettanto costruirci una bella storia avvincente attorno, senza essere scontati a causa della solita battaglia contro lo sfruttamento del continente africano. In soccorso arriva il co-protagonista, con la sua avvincente situazione, che tra l'altro fa parte del passato di Eva.
La partenza buonista mi ha fatto storcere il naso, col solito uomo bianco cattivo che sfrutta il povero negro. Capita, come capita che siano gli stessi indigeni a sfruttarsi tra di loro, 50 e 50, allora perché sottolineare 'sta cosa, soprattutto in questo periodo di immigrazione clandestina di massa? Col "sinistro" Faraci la risposta sembra scontata ma non è una novità con Diabolik, vedi tutte le cause della paladina Eva che ogni anno ci ritroviamo su queste pagine, tra la donna vittima del patriarcato o il bullismo del decimo numero dello scorso anno, Violenza di Classe.
Alla fine, suppongo, è un modo per far avvicinare un tipo di lettore che tifa per i buoni. A me, ad esempio, non piace quando Diabolik uccide gratuitamente, anche solo per fuggire, spero sempre che siano stronzi che se lo sono meritato ma io sono un lettore di Superman da una vita (per giunta che tifa per i cattivi del DCU).
Il personaggio di Barry è legato al passato di Eva, visto per la precisione su Il Grande Diabolik 2/2020 Io Sono Eva, ma un buon riassunto non fa sentire il bisogno di averlo letto.
C'è però una retcon (retro-continuity, ovvero quando si modifica un evento passato per farlo filare con una vicenda attuale), che solitamente non sopporto ma qui, nonostante non mi abbia fatto impazzire, funziona. In genere sembrano quelle trovate da telenovelas sudamericana in cui un personaggio morto e redivivo si scopre essere il gemello cattivo. Occhio, l'esempio non c'entra nulla con ciò che si legge in queste pagine ma la trovata del morto che in realtà non è morto, sono dello stesso livello.
Colpo di scena? No, solo un modo come un altro per far tornare in vita un personaggio creduto morto.
Quasi ogni numero del Re del Terrore per me è da lode, così cerco sempre di trovare il pelo nell'uovo. Stavolta tocca al buonismo gratuito e alla retcon un po' banale ma nonostante questi due peli, La Miniera degli Schiavi è indubbiamente un'ottima storia, avvincente, veloce e scorrevole. Da non perdere!
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