Giunge a conclusione la trilogia di Ezio, lasciando un magone a tutti i giocatori che in questi anni (per me in QUESTO anno, dato che li ho giocati tutti e 3 nel 2012) si erano affezionati alle imprese del fiorentino sciupafemmine.
Uscita di scena forse un po' tirata via, sicuramente improvvisa. Nel capitolo più corto di tutta la saga legata agli assassini, un Ezio invecchiato e stanco vive la sua ultima avventura prima di ritirarsi, in modo veloce e frenetico, senza perdite di tempo tra troppe missioni secondarie, che non mancano, e missioni principali infinite.
Per me sicuramente non un difetto questa longevità, anche se mi ha lasciato di smacco. Ma meglio così dato che a tratti, i 3 giochi precedenti (soprattutto il primo con Altair) mi erano parsi estenuanti.
Interessanti gli ultimi anni di Altair anche se giocare con un 80enne che non riesce manco a camminare, non è il massimo. Avrei preferito dei semplici filmati senza interattività.
Come al solito, a tratti l'età dei personaggi non è risultata delle migliori graficamente. Altair e prole, a volte sembravano avere 40anni o più di differenza, altre volte si vedeva più una giusta differenza.
In Revelations spariscono i cavalli...non che mi avesse fatto impazzire l'idea di poterli usare in città mentre giocavo a Brotherhood, però muoversi nella città, quando non ci sono uscite dei passaggi sotterranei nei paraggi, qualche volta è risultato stressante.
Degna conclusione di una bellissima trilogia, che regala anche un po' di nostalgia mano mano che si va avanti e si ripensa al giovanotto pieno di vitalità di A'sCII.
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