Comunque l'idea di avere i due alter ego come due personaggi distinti (alla fine il vecchio Superman non può più usare la sua vecchia identità segreta) non mi dispiace affatto e mi va bene che per ora le cose procederanno invariate.
Jurgens per quanto mi riguarda si conferma la migliore scelta per l'Uomo d'Acciaio, indubbiamente sa come suscitare forte interesse nel lettore, ancor di più se lettore di vecchia data.
Invece Patrick Zicher ai disegni non mi è piaciuto granché.
Note:
- Non ho capito perché Supes tema per l'incolumità di Lois e il figlio se dice a questo Clark la verità a suo riguardo, ovvero che lui è Clark Kent, alla fine in questo mondo loro sono gli Smith.
- Mi è piaciuto molto rivedere il tunnel che dalla fattoria arriva lontano un miglio, sbucando nel bosco, proprio come quello che usava Superboy nella Silver Age.
Nell'altra testata, Superman #7, Tomasi ci regala una tranquilla giornata alla fiera del paese, credo con tutto lo stupore di Lois, di Jon e di tutti i lettori. Senza un'emergenza globale che solitamente costringe Clark ad assentarsi o un super villain che interrompe la festa. Solo un minuscolo imprevisto che allontana il supereroe per qualche minuto.
Anche qui i disegni non è che mi siano piaciuti molto, fortunatamente Jorge Jimenez era solo ospite.
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