lunedì 26 novembre 2018

Exit (PSP)

Sono sempre alla ricerca di videogiochi interessanti che per qualche motivo mi sono perso, sia perché raramente leggo news e non compro più riviste da anni, sia perché poco pubblicizzati. Proprio durante questa ricerca ho scoperto Exit, un puzzle-platform a scorrimento orizzontale, sviluppato dalla Taito e distribuito dalla Ubisoft, che vede protagonista un mago della fuga, nome in codice Mr. Esc (avevate dubbi?), sempre pronto ad aiutare chi si trova in pericolo all'interno di un edificio, che sia in fiamme, pericolante per un terremoto, inondato o colpito da un black-out.

Per farvi capire la meccanica di gioco basta fare un semplicissimo paragone con un vecchio indovinello di logica. Ricordate il contadino che doveva trasportare dall'altra parte del fiume un cavolo, una pecora e un lupo, potendone trasportare solo due alla volta? Ecco, Exit è un rompicapo di logica in cui per portare tutti in salvo, bisogna saper usare benissimo l'ingegno, dando dei comandi alle persone che si salvano, usando l'analogico (mentre per spostarsi su usa solo il D-pad) e il triangolo, per poterne
salvare altre e uscire tutti indenni prima dello scadere del tempo.
Le vittime da salvare si dividono in quattro categorie:
- adulti che possono fare quasi tutto ciò che fai tu, tranne salti troppo alti o troppo lunghi;
- ciccioni che possono spingere oggetti pesanti come casseforti e casse grandi ma non possono saltare o arrampicarsi, quindi per tirarli su ti servirà l'aiuto di un adulto;
- bambini che possono passare passare nei passaggi più stretti e camminare tranquillamente sulle superfici che non sopportano troppo peso, non possono spostare nulla e per farli salire o scendere dalle ripiani alti, devi aiutarli tu;
- i malati che non riescono a tenersi in piedi e bisogna trasportarli in spalla o sulle barelle.
Nessuno sa nuotare e se non gli dici di aspettare fino a che il passaggio è libero, possono cadere in acqua o finire in mezzo alle fiamme.

Una cosa che non manca a questo titolo è la longevità, contando ben 100 quadri, 10 per ognuno dei 10 livelli. Un po' esagerato secondo me ma in questo modo raggiunge tranquillamente le 10 ore di gioco, anche di più se si contano i quadri più ostici.
La difficoltà non è sempre crescente, quadri semplici e quadri tosti si alternano di continuo.

IN BREVE
Un perfetto passatempo quando state aspettando l'autobus o quando siete seduti sul trono di ceramica, magari anche prima di andare a dormire. Sconsigliato ai completisti che quando iniziano un titolo devono giocare solo a quello, sbrigandosi a portarlo al termine, esclamando "finito!" prima degli altri, vista la longevità estenuante.
Esiste un sequel, Exit 2 ma ne riparlerò in futuro.

12 commenti:

  1. Odio le cose di logica :D (mado' quell'indovinello, odiosoo), ma guarderei volentieri un videogiocatore all'opera con questo gioco.
    Perché è bellissimo, geniale! Troppo forte (benché semplice) la divisione tra l persone da salvare (Grassi, alti, bambini, malati).

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    1. Ahahah pensa che io invece le adoro, su queste si basava il mio corso universitario (compreso il test d'ammissione) 😝
      Nel gioco li chiamano robusti, mi pare, il "ciccioni" è una mia licenza 😂

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  2. Praticamente oggi un gioco del genere sarebbe una banale app sullo store... :o

    Moz-

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    1. Bravissimo! Hai c'entrato perfettamente l'essenza del gioco 😉
      Anche se di banale ha ben poco.

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  3. Beh il concept regge bene, sicuramente non è un must, ma lo proverei volentieri :D
    Su smartphone sarebbe il top, oggigiorno XD

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    1. Sicuramente è da provare ma hai colto benissimo l'essenza del videogioco, molto più adatto agli smartphone, nonostante non sono certo che la giocabilità non ne risentirebbe.

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  4. L'idea è molto carina, molto semplice ma funziona, come detto da MikiMoz oggi sarebbe la base per un gioco per smartphone. Qui almeno ti eviti le pubblicità e il pay for win che prima o poi bloccherà il giocatore free.

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    1. Oltre che all'idea carina mettici che ti incastra, soprattutto quando non riesci a superare un quadro, ti ci impunti fino a che non ci riesci.
      Per il resto vale la risposta a Moz 😉 e concordo sull'assenza delle pubblicità (anche i comandi sono sicuramente più comodi dato che servono tutti i tasti e sul un display di uno smartphone non so dove potrebbero metterli).

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  5. Non sono mai stato un amante di questo tipo di giochi, ma su una console portatile assolve egregiamente alla funzione che hai descritto: una sessione alla fermata dell'autobus o durante il viaggio in metropolitana. Questo tipo di giochi tende a ripetere eccessivamente lo schema di gioco e - a mio avviso - diventa ripetitivo nella meccanica, sebbene magari apporti delle variazioni all'architettura dei livelli, degli avversari/ostacoli e NPC. D'altronde, messo davanti al cubo di Rubik, io l'ho mangiato! ;)

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    1. Sembra quasi che tu ci abbia giocato! Lo hai descritto ancora meglio di me, soprattutto la ripetitività, all'inizio è bello incastrarsi per trovare la soluzione ma alla lunga risulta estenuante. La giocata occasionale è la soluzione migliore 😉

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  6. Interessante, ma la lunghezza è eccessiva per il tempo che ho da dedicare ai videogiochi oggigiorno... ;-)

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    1. Se non prendi i mezzi pubblici, fai bene a lasciar perdere 😉
      Maledetto tempo! A causa sua spesso sono costretto a giocare a tempo perso a questi titoli, piuttosto che a quelli più impegnativi che preferirei.

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