giovedì 19 settembre 2019

I Classici Disney n. 237 (1996)

Storie e disegni: di AA.VV.
Copertina: Lucio De Giuseppe
Casa: The Walt Disney Company Italia S.p.A.
Prezzo: L. 3.800
Pagine: 240
Data d'uscita: agosto 1996

Prosegue la rilettura delle raccolte che avevo comprato in giovane età e che ho recuperato da un vecchio scatolone a casa dei miei.
Anche di questo non ho ricordi, neanche che lo possedevo. Devo essere stato sicuramente attirato dalla copertina col mitico Pippo, che tra l'altro né lui e né Pluto appaiono in alcuna storia.

Come al solito, cliccando sul titolo si va su INDUCKS, con tutti i dati e le pubblicazioni della storia.

Zio Paperone E l'Albergo del Picco (di Cance/Cavazzano, 1982)
Paperino riceve in premio la proprietà di un albergo grazie al grande concorso "autostoppista automobilista", ricevuto da un misterioso papero.
Chi sia questo papero è chiaro fin dall'inizio ma è molto interessante vedere il protagonista alle prese con questa nuova attività, aiutato dai nipotini. Niente male anche il finale, che nonostante la fregatura rifilata a Paperino, non ti mette rabbia.

Dal Diario di Paperina: Il Club Più... "più" di Paperopoli (di Concina/Intini, 1991)
Per poter entrare in questo club, la protagonista deve presentare tutta la famiglia ad una contessa. La difficoltà arriva quando tocca al fidanzato ma...
Una storia carina, in cui Paperina non risulta odiosa come nel 99% di quelle odierne, dove nel finale è lei a ricevere la beffa.

Paperino E il Pollice d'Ascolto (di Salvagnini/Held, 1991)
Il papero entra a far parte della Audience Ltd, per l'indice d'ascolto, con tanto di stipendio, solo per guardare la TV ma con uno zio come Paperone come può andare?
Racconto piuttosto originale, simpatico ma che suscita qualche arrabbiatura.

Topolino nell'Iperspazio (di Pezzin/Orazi/Dotta, 1988)
INDUCKS dà come scrittore Bruno Concina.
Il topo e Gancio devono provare un simulatore che li manda nell'iperspazio.
Storia fantascientifica e avventurosa, apprezzabile dagli amanti del genere, anche se non brilla nelle singole vicende. Bella ma si poteva fare di meglio.

Zio Paperone E l'Incubo Predante (di Michelini/Cavazzano, 1991)
Il riccastro fa sempre lo stesso incubo, con un ladro anonimo che lo deruba ogni notte.
Una storia breve che sembra più uno spot televisivo per via del Bucaniere Bucatino, che ricorda la mascotte di un prodotto alimentare. Carina ma nulla di che.

Zio Paperone E la Crescirapida Precipitosa (di Pezzin/Gorlero, 1991)
Lo zione vorrebbe disboscare una sua proprietà in modo da usare il legname per i mobili ma i nipoti glielo impediscono, così parte alla ricerca degli alberi che crescono a vista d'occhio.
Una bel racconto condito da una gradevole avventura ma con un titolo che telefona fin da subito il finale.
Credo di averla letta anche sul settimanale.

Zio Paperone E il Centenario (Più Uno) Bullonario (di Concina/Carpi, 1990)
I più ricchi del mondo vengono convocati a Parigi dal nipote di Eiffel per ricoprire d'oro la torre ma ovviamente nessuno accetta. Oltre a questo c'è una filastrocca, scritta 101 anni prima dall'ingegner Eiffel in persona, con un significato segreto. Impresa in cui si cimentano tutti gli invitati.
Una bella caccia al tesoro che tiene incollati fino alla fine, perfino me che la ricordavo piuttosto bene.
Questa invece sono certo di averla letta sul settimanale perché ho ancora quel numero.

L'avvocato dovrebbe essere il cocainomane Agnelli ma il padrone TV non l'ho capito.

Come per Estatissima di cui ho parlato la scorsa settimana, anche questa ha una notevole disparità di storie topi/paperi ma non mi ha dato fastidio. Nonostante ricordassi benissimo quasi tutte le storie, è stato un piacere rileggerle e ho notato una scorrevolezza inaspettata, perché anche se sono quasi tutte lunghe, l'intera raccolta si legge in pochissimo tempo, mentre in quelle odierne mi lamento sempre quando superano le 20 pagine.

18 commenti:

  1. A parte l'orribile prima storia, numero super.
    Un cult il centenario bullonario con Agnelli e Berlusconi (e Mike Bongiorno).
    La storia del bucatino è una storia promozionale per l'uso della pasta nella dieta. La ricordo benissimo!!

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    1. Addirittura "orribile"? 😅
      Proprio un cult! Ah, era Berlusconi quello? Ci avevo pensato ma per me in quegli anni era solo il presidente del Milan, poco dopo anche il politico.
      Aaaah, ecco! Mi pareva troppo breve e da spot per essere una storia standard!

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  2. Scusa se ho spezzato il commento in due, ma avevo frenesia di commento :D (ho visto il tuo post su telegram!).
    La crescirapida l'ho riletta da poco: ho fatto un post per il mio blog, visto che in quel numero c'erano cose interessanti dal punto di vista calcistico! Una buona storia, tipica del periodo (fine '80-primi '90).
    Diciamo che c'è ancora il Paperone affarista e anti-ambientalista, oggi un carattere completamente scomparso.
    Topolino e l'iperspazio è la seconda storia peggiore del numero...
    Il pollice d'ascolto è divertente e soprattutto, se contestualizzata al periodo, stupendamente efficace nel suo messaggio! (Erano gli anni del boom dell'auditel).
    Comunque la storia più bella è l'ultima, ma la secoonda è quella di Paperina.
    C'è uno dei migliori Paperino della storia della Disney italiana!
    Fantastico quando la contessa annuncia l'ingresso di Paperino nel club!
    La storia è scritta benissimo (Concina, ovviamente, grande autore).

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    1. No problem, tanto anche io riesco a risponderti a rate...
      Hai fatto e pubblicato? Devo ancora fare il giro degli ultimi tuoi post, sto indietro da te. Vero ciò che dici su Peperone. Oggi è un pappamolle che funziona bene solo con l'avventura.
      Topolino a me è piaciuto ma sono di parte per il genere e poi era l'unica storia sui topi.
      Il Pollice molto in linea col periodo ma oggi è cambiato poco, tanto che ancora cambio canale per non dare l'ascolto ai programmi brutti, come se anche io avessi il telecomando speciale 😝
      La storia di Paperina mi ha davvero sorpreso e concordo su Paperino, mi ha stupito il suo comportamento, pur restando in linea con la sua caratterizzazione 😁

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  3. Chi caspita è Gancio? Una delle tante meteore presumo..

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    1. Come chi è? Durante la nostra infanzia era molto presente!È il corvo antropomorfo che sta insieme a Topolino nell'immagine che ho riportato 😉
      Oggi si vede di rado ☹️

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    2. Ah sì? L'avrò odiato probabilmente :D

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    3. Sì, è probabile... non è tra i più simpatici ma accompagna Topolino sempre in avventure interessanti.
      A me manca più per nostalgia.

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    4. Sono due, Gancio e Gancetto, il nipote.
      Mi sono sempre piaciuti tanto entrambi :)

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    5. Gancetto mi è un po' meno simpatico ma ripeto, con loro ci sono sempre belle avventure.

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  4. Ottimi i camei dell'Avvocato e del Berlusca :D Quella dell'auditel me la ricordo anch'io, mi ero sempre chiesto all'epoca come funzioni quel sistema

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    1. Agnelli vero lo ricordo poco ma questo nella storia ha 'sta parlata con la V al posto della R piuttosto fastidioso da leggere, quasi peggio di Eta Beta. Berlusconi non lo avevo riconosciuto, come scritto nella didascalia e a Riky.
      Il più divertente però resta Mike Buonasera, quando le parodie non dovevano avere per forza "paper" o "duck" nel nome 😍
      Stessa cosa per me riguardo l'auditel 😝

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    2. La storia dell'auditel mi fece entusiasmare, perché iniziai a sognare di essere uno dei prescelti..Volevo anche io indirizzare i palinsesti televisivi, ahhaah!

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    3. La faccenda dell'auditel ha influenzato un po' tutti 😄

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  5. Mi sembrano storie interessanti. Ma io mi chiedo perchè con tutti gli scatoloni pieni di albi che ho in soffitta e che ho letto e riletto più volte, perché non riesco a ricordarmi nessuna di queste storie? E sì che sono storie vecchie che devo per forza aver letto...mi sto preoccupando per questa mancanza di memoria.

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    1. Le storie sono tutte valide. Il motivo per il quale tu non le ricordi, non posso saperlo, però dovresti tornare in soffitta e rispolverare la memoria!
      Da quando ho recuperato queste raccolte, è diventato il mio hobby preferito!
      La memoria va rinfrescata, ti assicuro che non appena riprendi questi volumi in mano, tutto (o quasi) torna in mente!

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    2. Sì può essere, anche perché spesso nelle storie ci sono dei dettagli che colpiscono e sono da quelli che si capisce di aver letto una storia.

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    3. Esatto! 😉
      Leggendo i titoli è difficile che ricordi qualcosa ma appena supero le 3-4 pagine, capisco subito se ho già letto la storia.

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