giovedì 31 agosto 2023

Tails of Iron (PS4)

Sviluppato da Odd Bug Studio e pubblicato da United Label per Nintendo Switch; PlayStation 4 e 5; Windows; Xbox One e Xbox Series X/S il 17 settembre 2021, Tails of Iron è un titolo indipendente bidimensionale a scorrimento laterale, un'avventura con azione e elementi di ruolo.

Ambientato in un lugubre mondo devastato dalla guerra, Tails of Iron è un'avventura GDR disegnata a mano e con combattimenti davvero brutali. Nei panni di Redgi, l'erede al trono dei ratti, dovrai ricostruire il tuo regno scacciando lo spietato clan delle rane e il suo feroce capo, Verruca Verde. Esplorando un mondo affascinante quanto letale, incontrerai un gruppo di compagni unici, pronti ad aiutarti nell'avventura. E avrai bisogno di tutto l'aiuto possibile: da nuove ricette di cucina a progetti per forgiare armature e armi micidiali, a una talpamobile blindata inghiotti-terra! Supera le tue paure. Salva i tuoi fratelli. Ricostruisci il tuo regno.
[Descrizione presa sul PlayStation Store]

Un titolo che avevo in lista e che ho ritrovato tra quelli mensili nell'abbonamento al PS Plus Essential, concessi nel mese di aprile di quest'anno.
Iniziato il 21 luglio, proseguito fino al 31, ho fatto una pausa fino al 4 agosto, per poi concluderlo e platinarlo il 5. Con altri due trofei (di tre) extra.


Gioco: 5/5
Dopo l'introduzione tragica, che vede l'attacco di Demetan e le rane dello stagno (scherzo!), inizia l'avventura in un mondo fantasy medievale (a parte quando si raggiunge il regno sotterraneo delle talpe, che hanno elettricità, internet point e metropolitane), con rane, rane zombi, larve e zanzare gigantesche e molto altro, in un pericoloso regno che pullula di minacce! Tutto da esplorare, piuttosto vasto per il genere, composto da sei diversi biomi, ognuno con percorsi e segreti nascosti, alla ricerca di aiuto e miglioramenti, dove ci sarà da completare missioni secondarie (alcune interessanti quanto le principali, altre un poco ripetitive ma mai noiose!), assieme alla trama principale, per massimizzare il potenziale e ottenere oro, utile per ricostruire il reame. Con un lato GdR semplice e che non stressa o fa perdere tempo (scegliere l'equipaggiamento migliore è semplice e non fa perdere tempo), alla ricerca di speciali progetti, utili a forgiare nuove e potenti armi, o in cerca di nuovi ingredienti rari, da portare al fratello cuoco del protagonista, che potenziano la salute massima.
Procedendo si fa la conoscenza di utili compagni che aiutano nelle missioni, tutti ben caratterizzati!


Giocabilità e difficoltà: 2/5
Muoversi e saltare da una piattaforma all'altra è in perfetto stile di questo bidimensionale, dove la massima difficoltà è quella di salire saltando da un lato all'altro delle pareti. Non trattandosi di un platform, passa tutto in sordina.
Il fulcro di Tails of Iron è l'azione, padroneggiare al meglio i combattimenti! Ognuno va studiato, in modo da controbattere di conseguenza. Con mosse più o meno letali o con l'aiuto di attacchi a distanza (con arco e frecce). In base alle necessità bisogna adattarsi, coprirsi o schivare rotolando. Bisogna scegliere tra un'armatura pesante che offre più protezione ma che rallenta o una leggera, o tra le armi pesanti, lente ma che infliggono più danni o quelle agili e veloci, o una via di mezzo. La sfida più ardua è legata ai vari boss, che necessitano della giusta strategia! "Padroneggia il brutale combattimento ispirato al genere souls-like, che offre schivate in rotolata, parate ed esecuzioni fatali!" è ciò che viene suggerito dalla descrizione del gioco ma basta? No, perché a livello di difficoltà normale ci si trova d'innanzi a quello difficile, mentre non oso immaginare quelli superiori. Ci deve essere stato un errore sulla difficoltà, perché la facile è normale, mentre la normale è difficile! Dato che non ci sono trofei legati alla difficoltà, procedere con la più semplice non risulta affatto sminuente, anzi, si arriva a conclusione senza perdita di orgoglio.


Grafica: 5/5
Come si può ammirare dalle immagini, non si può dire nulla alle splendide ambientazioni bidimensionali realizzate a mano, in uno splendido stile di disegno! Uno dei migliori aspetti di questo titolo, se non il migliore! Ogni scenario è una gioia per gli occhi, affascinanti e sempre chiari! 

Longevità: 3/5
Dura il giusto, sempre a paragone di altri indie simili. Per arrivare ai titoli di coda si contano circa quindici ore, che aumentano se lo si vuole completare al 100%, qualcosa di più se si punta al trofeo di platino!
Un ultimo aggiornamento che introduce una nuova missione a fine gioco, due livelli di difficoltà aggiunti, cinque nuovi boss, una raccolta di armi e armature speciali e un segreto da scoprire nel castello reale, possono prolungare di un po' l'esperienza ma se si è alla ricerca di decine di ore di gioco, questo non cambierà molto.
Il trofeo aggiuntivo (e che non ha nulla a che fare col platino), chiede di finire il gioco a difficoltà vibrissa insanguinata. Uno stratagemma per prolungare le ore di gioco, totalmente evitabile!


Sonoro: 3/5
Gli effetti sonori sono nella media, compiendo il loro dovere, soprattutto quando si combatte.
Stessa cosa per le musiche, belle e in perfetto stile medievale.
Con dialoghi assenti (sono solo testuali), quando i personaggi parlano emettono suoni simili a un flauto sfiatato ma non ne ho capito il senso, dato che non hanno nulla di vicino al classico squittio. A compensare però c'è la bellissima voce narrante di Doug Cockle, ruvida, come la definiscono nella descrizione sullo Store,


Tra alti e bassi, un titolo che tutto sommato raggiunge la sufficienza. Da provare solo gratis. A pagamento solo con un altissimo sconto e con tanta pazienza. Deve piacere il genere, perché dall'apprezzarlo al finire con l'odiarlo, il passo è breve. Da giocare assolutamente a difficoltà facile (che sarebbe la normale in altri titoli), per goderselo al meglio, restando incollati per ore, senza sentire il bisogni di fare pause, magari passando ad altro.

2 commenti:

  1. Mi frena il combattimento, in questa forma almeno, comunque abbastanza interessante.

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    Risposte
    1. Ti capisco. Preferisco i bidimensionali con più enigmi e puzzle che quelli coi combattimenti.

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