The Black Ring - Part One
Storia: Paul Cornell
Matite e chine: Pete Woods
Copertina: David Finch, Joe Weems e Peter Steigerwlad
Debutta con questo numero Paul Cornell, il quale, per volere di J. M. Straczynski (scrittore di Superman) sarà costretto a non usare l'Azzurrone. E così la sua decisione è ricaduta sulla nemesi per eccellenza dell'Uomo d'Acciaio, Lex Luthor.
In questo primo story arc vedremo Luthor imbattersi nella ricerca di un anello nero del potere, con lo scopo di studiarlo e alla fine di crearne uno proprio. Tutto questo dopo, durante gli eventi di Blackest Night, aver assaporato il potere di un anello arancione.
L'idea è originale e nella storia vediamo il villain descritto piuttosto bene, cattivo; furbo e intelligente come lo vogliamo.
Il tutto condito da dei disegni di un irriconoscibile, nel senso buono, Pete Woods, che magicamente sembra aver ritrovato il dono del disegno.
Non è tutto oro quello che luccica però, il disegnatore sa fare ancora di più e nel caso aveste visto solo l'anteprima proposta in rete dalla DC, sappiate che su carta quelle tavole perdono.
Ma non è finita qua, anche la storia, pur partendo con un buon pretesto, è scritta con dei dialoghi non sempre lucidi e spesso macchinosi, tanto da far tirare un sospiro di sollievo ad ogni balloon o vignetta semplice.
Solitamente non do voti a quello che leggo, non mi piace e lo trovo piuttosto riduttivo ma stavolta voglio fare come a scuola, dare un 6-- d'incoraggiamento all'alunno Cornell, sperando che sia ancora in rodaggio o che magari il rodaggio serva a me e col passare dei numeri, mi risulterà sempre più chiaro.
Molto bella la copertina di Finch, che solitamente non mi piace ma qui ne esce con successo.
Venendo ai particolari:
- ma vi sembra normale che Lex spii con una telecamera Superboy, posta proprio nei pressi della Kent farm, tanto da far apprendere al villain la doppia identità usata dal ragazzo e di conseguenza, dato che il pelato non è stupido, anzi, fargli capire anche la doppia identità di Superman?
- è sempre un "piacere" vedere un Luthor che uccide un dipendente che lo affronta ma la cosa sa di già visto, la prima che ricordo è ai tempi della morte di Superman, in cui aveva ucciso Sasha Green, la sua personale istruttrice di arti marziali.
- non mi è chiara la scelta di Lois in questo ruolo. In passato post-Crisis, il vecchio Lex ci provava e ci usciva anche, idem per il telefilm con Dean Cain che era ispirato strettamente a quel periodo. In queste nuove origini post-IC ancora non l'ho capito bene.
Quindi ha scelto lei per una vecchia attrazione o semplicemente perché è la sua arcinemica mediatica?
Molto più probabile, e intelligente, la seconda ipotesi. Anche perché il ruolo della giornalista è quello di far avere a Lex un opposto al proprio fianco.
Tornando ai disegni:
- spesso Luthor ha la bocca chiusa mentre parla e la cosa lo rende abbastanza inespressivo.
- inoltre viene disegnato senza sopracciglia, come aveva fatto Manapul su Adventure Comics e non ne capisco il motivo, mica ha l'alopecia universalis, è solo calvo.
Nel disegno poi le sopracciglia sono spesso essenziali per mostrare umori ma soprattutto, come per questo caso, la cattiveria di un personaggio.
Eppure in passato le disegnava le sopracciglia al villain... Mah!
- in più di una vignetta ci sono state delle scintille e posso dire con certezza che siano state le scintille più brutte che abbia mai visto.
- gli occhi di John Henry sono diventati magicamente blu. Oppure è diventato un fanatico e usa le lenti colorate...
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