Storia: James Robinson
Matite: Mauro Cascioli; Scott Clark; Ibraim Roberson
Chine: (solo per l'ultimo numero) Cascioli; Clark; Roberson e David Beaty
Copertine: Mauro Cascioli
Dovevo leggerla.
Anche controvoglia dato che ovunque mi girassi, c'era qualcuno pronto a parlarne bene.
La scrive Robinon, quindi un motivo in più.
E poi... E poi sono un nerd, un evento importante a livello di continuity, anche se brutto e scritto male, non me lo perdo.
La mini, che inizialmente doveva essere una serie parallela all'altra della JLA (o una mini che portava a una nuova serie, ora non ricordo), come è successo alla JSA con All Star, partiva con una premessa, spezzare la Lega della Giustizia a casua di divergenze di pensieri, e infatti è proprio così che inizia.
Il problema viene sicuramente dopo, quandi la DC decide di ritornare sui propri passi, facendo scrivere la serie principale a Robinson e elimando questa nuova. Perché "problema"? Perché si evince durante gli eventi che accadono ai protagonisti i quali tornano troppo improvvisamente sui propri passi, proprio come la casa editrice (Hal e Ollie si separano dalla League Attenzione Spoiler: ma poi all'improvviso capiscono di aver sbagliato, ci ripensano e tutti amici come prima, a parte Dinah che resta amareggiata soprattutto nei confronti del marito).
Altro grave problema della miniserie è l'abuso del grimm'n'gritty da parte della DC Comics, in Cry For Justice abbiamo morti, tragedia, gente mutilata, sangue ovunque... Roba da far vomitare i più deboli di stomaco. Ma è un fumetto di supereroi o un fumetto splatter uscito dalla mente del peggior Tarantino?
Inoltre i personaggi vengono già da una crisi (quella "finale") e sono prossimi a un altro evento tragico (Blackest Night). Era proprio necessario un altro evento tragico-catastrofico che addirittura fa crollare i palazzi di più citta causando migliaia di morti?
Sorvolando questi due maggiori difetti (lo so, sembra impossibile ma io ci sono riuscito) la mini non è malaccia, anzi tutta la trama dietro Prometheus è interessante e incolla con curiosità alle pagine e per uno come me che cerca del semplice intrattenimento, alla fin fine può ritenersi soddisfatto. Anche perché è scritta e diretta bene.
I disegni purtroppo non sono stati realizzati tutti da Cascioli, sempre bravissimo, ma anche da Clark, sufficiente, e da Roberson, pessimo, al limite dell'orrido.
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