lunedì 18 gennaio 2021

Gris (PS4)

Altro titolo consigliatomi dal solito amico Salvo (di W@lly Said!), quello che mi ha venduto la PlayStation VR, comprato in offerta sul PlayStation Store scontato al 60%, da € 16,99 a € 6,79 lo scorso 18 novembre (lo trovate ancora scontato allo stesso prezzo fino al 20 gennaio).

Sviluppato dalla spagnola Nomada Studio e pubblicato da Devolver Digital, Gris è un indie (videogioco indipendente) di genere platform-adventure a scorrimento orizzontale, con alcuni elementi puzzle, ed è un multi-piattaforma rilasciato per Nintendo Switch, macOS e Microsoft Windows a Dicembre 2018, per iOS ad agosto 2019, per PlayStation 4 a Novembre 2019 e per Android ad Aprile 2020.

Nei panni di una ragazza si esplora un mondo di fantasia, per lo più fatto di rovine nel deserto (con piramidi sullo sfondo), palazzi sommersi e edifici nel cielo.
Della storia non si capisce molto, anzi, bisogna usare molta fantasia e ognuno può interpretarla a proprio piacere, dato che è totalmente privo di dialoghi o testi da leggere (è già tanto che venga suggerito qualche nuova abilità quando se ne entra in possesso).


La giocabilità è piuttosto semplice, per muoversi si può scegliere tra d-pad e analogico sinistro. Personalmente ho preferito il primo per le zone di terra e il secondo in acqua, dato che quando si nuota/vola ci si muove in tutte le direzioni, comprese le diagonali. Poi c'è l'immancabile X per salto e più in là il doppio salto e il quadrato per un altro paio di mosse che non vi svelo. E ovviamente start per pausa e opzioni.
Essendo un gioco in cui ci si spossa spesso da un lato all'altro, ho sentito la mancanza della corsa ma nulla di struggente. In acqua invece con la X si può fare un breve scatto.
Non richiede grosse abilità saltare su piattaforme che cambiano di continuo forma o su quelle che si vedono solo quando c'è una luce, comunque divertenti, quindi la difficoltà non sono certo i movimenti, anche perché in Gris non si muore mai, né attaccati dai nemici (solo uno) e né cadendo nei precipizi. A mettere alla prova il giocatore è il senso d'orientamento, perché la direzione da prendere non è sempre evidente e qualche volta ci si perde, soprattutto negli abissi. E poi il lato puzzle ma non ci sono chissà quali incastri da cercare, sono quasi sempre soluzioni non facilissime da trovare ma una volta risolte ti chiedi come hai fatto a non arrivarci prima, come un pavimento crepato da distruggere o un doppio salto da usare al momento giusto quando la gravità finisce sottosopra.


Per la grafica, fatta di animazioni dettagliate, vi lascio giudicare dalle immagini. Sono le poche che mi sono ricordato di "scattare", anche perché mi hanno colpito particolarmente, ma in rete ne trovate tante altre (compresi i video).

Tornando un attimo all'unico nemico, e con questo mi riallaccio alla storia, c'è una grossa anguilla-ombra che cambia forma, si divide in due o in centinaia, per poi tornare una. Questo essere mi ha ricordato La Città Incantata di Miyazaki (ma anche il mare rappresentato in Ponyo sulla Scoglira). Ma non solo, anche la giovane ragazza come protagonista e il mondo assurdo dove si trova, soprattutto per gli strani esseri che usano la roccia come guscio.

Copiando la descrizione dello Store, ci troviamo un'elegante colonna sonora. Anche se, non odiatemi, la tenevo bassa ascoltando la radio. È bella ma alla lunga stanca. Vado dietro la lavagna per punizione!

Non ha una grossa longevità, mediamente lo si finisce in 3 ore. Poi dipende se si decide di cercare tutti i memento (sfere colorate utili per il finale secondario/nascosto), se ci si blocca o ci si perde (negli abissi può succedere ma è difficile). Potrebbe aumentare ulteriormente se si vogliono ottenere tutti i trofei, che non è un'impresa poi così difficile. Corto ma a prezzo scontato ci sta tutta la spesa.
EDIT: il 10 febbraio sono riuscito a platinarlo (ottenere tutti i trofei), per alcuni mi sono aiutato con una guida ma non è un'impresa impossibile.



IN BREVE
Gris è un ottimo gioco che consiglio ad ogni amante degli indie di qualità, a chi vuole rilassarsi (e dopo le madonne per un altro titolo tripla A, mi ci voleva proprio), immergersi in un mondo fantastico e restare affascinato solo da ciò che vede e che sente, senza pensare troppo alla storia. Si smette quasi subito di domandarsi qualcosa sul passato e sugli obbiettivi della protagonista e ci si immerge subito nel gioco!
Nonostante tutte queste qualità, in passato ho beccato gioielli che mi hanno colpito molto di più, anche questi privi di dialoghi e con un ampio spazio alla libera interpretazione, i primi che mi vengono in mente sono Brothers A Tale of Two Sons e Rain ma sono certo che se cliccate sull'etichetta "PSN" qui in basso, ne scoprirete tanti altri. Per ora, dal pochissimo che ho giocato, PS4 un po' più fiacca rispetto alla precedente generazione (anche se poi quelli della 3 sono quasi tutti disponibili per la 4).


Modificato il 11/02/202

4 commenti:

  1. Mah non saprei, ma da tastiera servono tanti pulsanti, o ne bastano due o tre?

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    1. Con certezza non lo so ma penso che anche con tastiera oltre ai tasti direzionali, servano solo altri 2 pulsanti.

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  2. questo gioco l'ho adorato per mille motivi, ma fondamentalmente perchè è arrivato nel momento giusto della mia vita.

    Pur nel suo criptico svolgimento ho trovato allo stesso tempo struggente e delicato il modo in cui affronta









    spoiler








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    il tema della perdita e (almeno per come l'ho letta io), l'elaborazione del lutto.

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    1. Quando li giochi al momento giusto, il voto raddoppia. Viceversa, si dimezza. Ma vale per tutto.

      Ho letto lo spoiler ma non è tanto spoiler, spero di capirlo una volta recuperati tutti i memento (ci sono quasi). Col finale normale quel tema non l'ho proprio colto 🤔

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