sabato 24 aprile 2021

Alan Ford n. 364 7 Chili in 7 Ore (1999)

Soggetto e sceneggiatura: Max Bunker
Disegni: Warco
Copertina: Dario Perucca
Casa: Max Bunker Press
Prezzo: L. 3.500
Data d'uscita: 1 ottobre 1999
Per chi è totalmente digiuno dalla serie: Wikipedia

Il pappagallo Clodoveo, Cariatide e Geremia si sono improvvisati dietologi in una clinica dimagrante, la Smagrex, ma c'è qualcosa che non torna, non è da loro invischiarsi in questo tipo di truffe.
Tutto viene spiegato tornando indietro di una ventina di giorni.

Dopo 2 quasi 4 mesi (la correzione è perché il post lo avevo impostato a febbraio) torno a leggere e parlare di questo geniale fumetto!
Un numero ambientato nel periodo in cui è uscito, inizio autunno, con l'inizio dell'abbassamento delle temperature e la voglia di starsene a letto il più possibile. Aspetto al quale rende onore soprattutto l'agente Rock, anche se lui è sempre pigro.

Come sa bene chi mi segue da un po', adoro inoltrarmi in storie di fantasia ambientate nel periodo che c'è anche da me, nella realtà e Alan Ford pare essere fedele a questo. Peccato solo che stia leggendo un numero di ottobre a primavera inoltrata... ma chi se ne frega, oggi a ottobre fa caldo e io mi butto al mare, mentre in questo aprile ancora accendo il caminetto, quindi ho la fortuna di averlo letto con la giusta atmosfera!


Dopo il prologo, si torna indietro di qualche giorno e la storia ci fa immergere nel clima di New York, come accennavo sopra, procedendo a rilento con simpatiche gag che puntano il dito contro l'immigrazione.
Non fraintendetemi, non intendo dire che ci si trova davanti un fumetto xenofobo, il tema è affrontato con totale ilarità, dato che a lamentarsi sono degli afroamericani, tra il cattivo di turno che si è rotto del bianco oppressore e tratta questo come uno schiavo o un altro che salva l'agente Ford da due manigoldi latini e poi gli dice che questa città è diventata invivibile a causa degli immigrati clandestini.
Trovo geniale Max Bunker che, pur puntando sull'ironia, oltre 20 anni fa aveva capito dove cazzo saremmo andati a finire. Il razzismo inverso che critico da anni, non nel senso che le minoranze discrimino il "bianco oppressore" ma che nella testa degli imbecilli convinti di essere contro il razzismo, ci sia una utopia tutta loro, dove è sempre l'altro a sbagliare.

Riguardo i personaggi, l'ipnotizzatore Zippel è una vecchia conoscenza del Gruppo TNT ma io, da novizio, non so di cosa stiano parlando. Ma non è un problema, si legge tutto con facilità.
Poi c'è la "simpatica" vecchina, che avete potuto ammirare nell'anteprima, che mi ha confuso... prima parla italiano, poi romanesco e infine se ne esce con un "vaca che mal!" che non è di certo del centro Italia.

CONSIDERAZIONI
Esteticamente viene azzeccato il tema autunnale, periodo in cui è uscito il fumetto, ma questa è solo la punta dell'iceberg.
Nonostante di investigativo c'è ben poco, non ha intrighi e dopo il dubbio iniziale, si capisce facilmente tutto, la storia si rifà grazie ai piccoli momenti, che spero di aver propriamente riportato, ed è questo il punto forte di questo numero, o almeno è quello che ho percepito io.
In alternativa, non ci ho capito un cazzo e tra le mani non mi sono reso conto di avere una puttanata mediocre.
Occhio al cartello!

Adoro gli sfondi di questo genere, come i panni stesi in terrazza!

2 commenti:

  1. Bunker sapeva vedere avanti....gente che l'ha conosciuto me l'ha descritto come un simpatico megalomane, ma sicuramente conosceva bene gli italici vizi, sia quelli della sua contemporaneità sia quelli ancora da venire.

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    1. Quindi non è stata solo una mia impressione di questo numero (è solo il quarto che leggo). Ormai sono diventato un fan del personaggio!
      Mi sarebbe piaciuto conoscerlo negli anni 90. Oggi ha 81 anni e non conosco le sue condizioni di salute. Wikipedia scrive che si è ritirato nel 2013, passando il testimone alla figlia.

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