Stray (PS4)

Sviluppato da BlueTwelve Studio e pubblicato dall'Annapurna Interactive per PlayStation 4, PlayStation 5 e Microsoft Windows il 19 luglio 2022, per Xbox Serie X e S il 10 agosto 2023, Stray è un'avventura dinamica tridimensionale.

Solo, sperduto e lontano dalla sua famiglia, un gatto randagio deve venire a capo di un antico mistero per fuggire da una città a lungo dimenticata.

Stray è un’avventura in terza persona felina ambientata nell’intrico delle particolareggiate strade a neon di una cybercittà in rovina e nei torbidi luoghi del suo squallido ventre. Vaga per il circondario muovendoti a diverse altezze, difenditi da minacce inattese e dipana i misteri di questo luogo inospitale popolato da androidi bonari e creature pericolose.

Osserva il mondo attraverso gli occhi di un randagio e interagisci con l’ambiente in modo giocoso. Rapportati ai bizzarri abitanti di questo mondo sconosciuto avanzando con furtività, muovendoti agilmente, abbandonandoti alla sciocca spensieratezza e talvolta rompendo le scatole fino all’inverosimile.

Strada facendo, il gatto stringerà amicizia con un piccolo drone volante conosciuto con la sigla di B-12. Con l’aiuto del nuovo compagno, il duo andrà alla ricerca di una via d’uscita.

Stray è sviluppato da BlueTwelve Studio, un piccolo team originario del sud della Francia e composto principalmente da gatti con un gruppetto di umani al seguito.

[Descrizione presa sul PlayStation Store]

Ci avevo messo gli occhi sopra a giugno dello scorso anno, quando pubblicavo la rubrica dei videogiochi in arrivo, mettendolo tra i forse ma poi me lo sono ritrovato nell'abbonamento Plus Extra. Solo alla fine dello scorso mese è finito tra i titoli che avrebbero lasciato il catalogo il 18 luglio, motivo per cui ho deciso di giocarlo!

Iniziato il primo luglio, finito il 9 e platinato l'11!

Gioco 5/5

In un mondo post-apocalittico, ci si muove nei panni di un gatto randagio nato in superficie, che vagando coi fratelli, precipita nelle profondità, scoprendo una realtà sotterranea, popolata da robot che si comportano come gli umani, tra abitazioni e locali come bar, tavole calde e addirittura discoteche, nei vecchi ambienti creati dagli uomini, prendendosi cura anche delle piante che crescono anche senza la luce del sole, anche se non ne hanno bisogno, ignari della vita di sopra, credendo che sia impossibile lasciare il mondo di sotto, tranne qualche intrepido. L'umanità pare ormai estinta ed è di effetto vedere il loro comportamento, di queste intelligenze artificiali, che hanno addirittura dei sentimenti.

Giocabilità e difficoltà 3.5/5

Dopo un'introduzione lenta ma che accompagna bene, si procede linearmente ambiente dopo ambiente, fino ad arrivare nel primo quartiere popolato dai robot, dove si può girare liberamente. Inizialmente l'abbandono della linearità è disorientante, non si capisce dove andare, ci si perde con l'assenza di una mappa (difficile orientarsi anche se si ha buona memoria), e non c'è solo un pianterreno, da buoni gatti si può salire sopra i tetti, come il Supertelegattone! Si gira a caso e dopo un po' ci si stanca, anche a parlare con tutti gli abitanti (in stile vecchio GdR).

Ma è solo una difficoltà iniziale, procedendo queste zone aperte risultano più piccole di quel che sembrano. Anche i robot con cui parlare, non sono poi così tanti. Tutto sommato solo il primo quartiere è un po' troppo a spazio aperto.

Non è lontanamente un platform, anche se bisogna saltare da una parte all'altra, cercando di salire o scendere. Il salto è sempre il movimento principale che si attua grazie alla X ma solo se si è in prossimità di un punto su cui interagire. Da una parte una guida su dove doversi spostare, dall'altra ne limita la velocità. Cosa che tornerà fastidiosa per ottenere il trofeo legato alla speed run, ovvero completare la storia in meno di 2 ore. Non solo, correndo la giocabilità diventa una merda, si impalla di continuo, non sempre fa apparire la X per il salto dove si vuole andare e nei barili (quelli da fare rotolare) non si entra o esce con facilità, facendo imprecare parecchie volte! E all'inizio manco sapevo si potesse correre... la prima esterna l'ho fatta camminando, solo quando si arriva all'ascensore bisogna correre per forza.

I pericoli da affrontare ci sono solo uscendo dai quartieri, dove si procede linearmente ma con difficoltà. Ci sono i bubboni (gli Zurk), che possono uccidere te (il protagonista gatto) e i robot, terrorizzati da questi esseri organici. Poi ci sono una specie di droni, delle sentinelle da evitare nelle sezioni stealth, toste ma tra le migliori, che regalano soddisfazioni nel superarle.

Grafica, sonoro e longevità 5/5

L'ambientazione è decisamente la parte migliore, con tutte atmosfere affascinanti e mozzafiato, che si tratti dei quartieri o delle zone disabitate o sotto il controllo dei droni. Non c'è una parte che abbia difetti!

Ne esce a pieni voti anche l'audio, con effetti sonori e musica di tutto rispetto, senza eccellere in OST. I dialoghi sono come quelli degli adulti dei Peanuts, farfugliamenti che vengono tradotti dal robottino B-12 ma è piacevole leggere la traduzione in tempo reale grazie ai suoi sottotitoli.

Con una durata di circa 5 ore per completare la storia principale, per portarlo al termine al 100% ne richiede poco più e ottenere tutti i trofei non è un'impresa impossibile!

Le sfide più ardue per il platino sono state la speed run di 2 ore, che ritenevano tutti facile seguendo un video ma che io, nonostante ciò, sono riuscito a portare a conclusione per un pelo, senza mai perdere tempo o sbagliando strada, se accadeva ricaricavo il salvataggio dal cloud e ripartivo. E poi il trofeo "Non dire gatto..." che mi ha fatto tirare giù tutta la Bibbia! Non si può fare d'estate con le mani che sudano e il pollice che scivola! Ma dopo una trentina di tentativi ci sono riuscito!

Non è il capolavoro descritto dalla critica, di difetti ce ne sono ma resta comunque un ottimo titolo, una bellissima esperienza da provare!