Brande Speaks
Storia: Paul Levitz
Matite: Kevin Sharpe
Chine: Marlo Alquiza
Copertina: Scott Clark e Dave Beaty
Il giudizio non cambia molto dal precedente numero, i disegni hanno gli stessi problemi e questo mese si aggiunge il solito Levitz macchinoso che mi fa sudare 7 camicie ogni volta per finire un albo scritto da lui. Probabile che sia solo io a trovarlo difficoltoso ma non si spiega il motivo per cui con la maggior parte delle serie che leggo tutto fila liscio e invece nelle serie della Legione, mi devo fermare a leggere e rileggere più volte un balloon (la maggior parte in questo numero) per capire il verso senso della frase.
Per fortuna, superati questi ostacoli (se non ci siete riusciti non ve ne farò una colpa) la storia è carina come per lo scorso numero. Mi è piaciuto conoscere le origini di Brande e qualche emozione mi è uscita nel vedere questi Legionari ascoltare le ultime parole del loro defunto fondatore, nonostante l'albo non fosse scritto al meglio.
L'unica perplessità è stata riguardo il coinvolgimento del giovane Superman al posto della sua versione adulta. Che senso ha avuto?
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