Team Hestory
Storia: James Robinson
Matite: Mark Bagley
Chine: Rob Hunter e Norm Rapmund
Copertine: Bagley
Dopo gli eventi legati a Blackest Night, inizia veramente la run di Robinson sulla Lega della Giustizia, anche se queste prime storie sono un diretto seguito di Cry For Justice.
Dalle miriadi di critiche che ho letto in giro mi sento quasi un alieno nel continuare ad apprezzare l'operato di questo autore dal potenziale alto ma sempre molto discusso.
Robinson, seppure seguendo gli eventi legati a Prometheus, crea una trama lineare, facilmente comprensibile per ogni lettore (fino a metà del #43). Qualcuno sta rubando dei vecchi manufatti e il giovane gruppo, essendo composto da nuovi membri di cui alcuni non hanno mai lavorato insieme o addirittura in gruppo, si muove a stento per fermarli.
Nel finale è bello vedere questa nuova formazione iniziare a muoversi bene, anche se la squadra è dimezzata (a causa delle vicende legate a Rise and Fall o per altri impegni personali). E non manca la consueta conclusione aperta che apre la strada alle prossime trame.
Purtroppo la storia non è autocontenuta e nel bel mezzo del terzo numero si fa un salto temporale in avanti, così, d'improvviso e senza avvertire. Accade questo evento (che viene detto nell'albo ma che non sto qui a spoilerare) che spezza la trama lineare in un modo non del tutto "cordiale" e che potrebbe infastidire il lettore più esigente.
Anche se ho letto solo ora queste storie, ricordo benissimo delle premesse fatte dall'autore in un albo di Superman. Avrebbe dovuto trasferire le vicende di Guardiano e Dr. Light su questa serie ma invece alla fine il primo dà forfait per impegni a Metropolis e la seconda resta nel gruppo ma part-time dato che la sua priorità sono i due figli.
Peccato, mi sarebbe piaciuta una storia tra i due.
E peccato anche per Mon-El, sfruttato solo in questi 3 numeri per cause di forza maggiore (leggi: War of the Supermen). Se magari avessero evitato i tie-in a BN...
Disegni di un Bagley in forma. Nulla da aggiungere.
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