giovedì 4 gennaio 2024

Aragami (PS4) - la NON recensione

Sviluppato da Lince Works e pubblicato su varie piattaforme nel 2016, Aragami è un titolo stealth ambientato nel Giappone feudale.

Tu sei Aragami, uno spirito vendicativo con il potere di controllare le ombre. Sei stato creato da Yamiko, una ragazza imprigionata nella città fortezza di Kyuryu. Intraprendi una missione oscura, dove non mancheranno sangue e segreti, per scoprire la verità sull'aragami.

Disponibile tra i titoli dell'abbonamento PlayStation Plus Extra, l'ho iniziato il 24 agosto. Il 5 ottobre l'ho concluso, mentre per il platino l'ho ottenuto il 2 novembre.

Potevo non giocare a questo "totally stealth" (mio genere preferito) con una specie di ninja come protagonista, che ricorda quel capolavoro di Tenchu?

Un titolo che punta tutto sullo stealth, privo di azione e combattimenti. Nei 13 capitoli che lo compongono, bisogna superare le aree senza essere mai scoperti! Si devono studiare i percorsi dei nemici e poi scegliere la strategia migliore per attraversare dal punto A al punto B.
Se si viene individuati da un nemico, la strategia migliore è quella di fuggire e nascondersi, perché se poi ha la certezza della nostra presenza, è morte certa!


All'inizio non si hanno molte mosse ma procedendo si possono sbloccare varie abilità che aiutano a raggiungere il traguardo, sempre limitate, perché si possono usare solo 2 volte per ognuna. Però si possono ricaricare grazie a degli altari di preghiera (2 o 3 per ogni capitolo). Procedendo diventa più completo, dopo che si ottiene il modo di distrarre i cattivi con un campanello (al posto della bussata sul muro come in MGS) o il sassolino che li porta nella direzione sbagliata, qui usando un'ombra.
C'è un'alternativa anche a un'arma silenziosa come gli shuriken, sempre limitata ma letale e che funziona bene a distanza.
Da buon stealth, non bisogna lasciare tracce, quindi nessun cadavere in giro! Che non va nascosto ma "disintegrato" grazie alla abilità. Occhio anche a non lasciare troppo tempo esposti i cadaveri dei nemici fatti fuori a distanza.

Non è un platform e quindi manca il salto, quindi per raggiungere i tetti, a differenza del rampino di Tenchu, c'è una sorta di teletrasporto, dove bisogna individuare un punto d'ombra per raggiungerlo. Se è tutto illuminato, allora niente da fare. Non è un platform ma non mancano momenti in cui bisogna "saltare" da una piattaforma all'altra, prima che crolli, sempre usando il teletrasporto... che non è il massimo ma con qualche tentativo ci si riesce.


Per finirlo al 100% (e per il platino) va giocato almeno due volte. Oltre a non allertare mai le guardie, che mi sembra il minimo, lo si può finire in due modi, uccidendo tutti i nemici o lasciandoli tutti in vita, una scelta più consigliata per una seconda run, quando si hanno più abilità (soprattutto quella dell'invisibilità).
Ho trovato la prima partita davvero stressante, perché bastava una cazzata per costringerti a ricominciare, impiegandoci tantissime ore (ho superato le 30). Però, in compenso, la seconda, l'ho portata a termine in pochissimo tempo. Pe godermi di più il gioco, avrei dovuto fare la prima senza stare a pensare troppo, poi magari farne altre due, concentrato sugli obbiettivi. Ho risparmiato una run ma ci ho rimesso in frustrazione. E non si possono neanche selezionare i capitoli dal menu principale, anche una volta concluso. L'unico modo è concluderne uno e solo all'ora se ne può scegliere uno qualsiasi, a patto che il gioco sia stato concluso.
Inizialmente ho riscontrato un problema sui salvataggi, ovvero che ogni volta che spegnevo la console, dovevo ricominciare un capitolo dall'inizio, anche se l'avevo spenta dopo un checkpoint. Non funzionava neanche la strategia di mettere a riposo la console, perché una volta riavviata, si riavviava anche il gioco. Poi però la cosa, per fortuna, si è risolta. Anche perché alcuni capitoli erano troppo lunghi, con aree troppo grandi e era una tortura ricominciare ogni volta! 

Grafica semplice ma di impatto, nella quale ci si immerge perfettamente nonostante sia un po' poligonale.
I personaggi non parlano ma fanno versi, come in molti indie, poi ci sono i sottotitoli a fare il lavoro di dialogo, prolungando di molto i pochi "grugniti" dei personaggi principali. E va benissimo così! Tanto avrei comunque dovuto leggere i sottotitoli, salvo un doppiaggio italiano.


Imperdibile per gli amanti del genere stealth e del Giappone feudale, nonostante i difetti!

2 commenti:

  1. Mah non so, che rottura nessuna vera "azione"...

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    1. Lascia perdere. Se vuoi l'azione non fa per te. Io l'ho adorato proprio perché non ce ne è manco un minimo! Pensa che io trovo sia una rottura dover ripetere sempre le stesse combo per ammazzare i nemici. Preferisco essere strategico e studiare come ammazzare tutti, senza scontri frontali.

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