Miniserie che capita del tutto a caso nella mia Halloweek, perfettamente a tema ma ne avrei comunque parlato anche se oggi fosse stato il 7 ottobre.
La sconvolgente storia vera di Ed Gein, il famigerato assassino e profanatore di tombe che ha ispirato molti dei killer più iconici di Hollywood.
Miniserie di 8 episodi della durata che varia dai 45 minuti all'ora e 5 minuti, rilasciata per la piattaforma streaming Netflix il 3 ottobre, a casa Di Giuseppe l'abbiamo iniziata lo stesso giorno guardando i primi quattro, il 5 il quinto, il 19 il sesto e il settimo, il 21 l'ottavo e ultimo.
Questa terza serie dell'antologia Monster si può riassumere con un singolo aggettivo: altanelante. Sì, perché è un'altalena. Si passa da momenti che incollano lo spettacolo allo schermo a momenti del tutto inutili che rallentano la visione e non basta la bravura degli attori, tutti, soprattutto il protagonista al quale sono affezionato per il suo ruolo di Jackson Teller in Sons of Anarchy. Spesso mi sono ritrovato a esclamare "che palle!" o "ma chi se ne frega di queste situazioni?". Comunque ha un'impennata nelle ultime due puntate.
Ignaro di tutto, è stata una graditissima sorpresa scoprire che per questo serial killer si sono ispirati per alcuni dei più bei film dagli anni 60 ai 90!
Per la terza volta il difetto di Monster è quello di far empatizzare troppo lo spettatore con il killer, anche se stavolta, forse, ci sta più che nelle prime due.
Per me la miniserie è assolutamente da vedere e promossa ma il problema dell'altalena non mi fa andare oltre la sufficienza, nonostante si abbia "tra le mani" un ottimo prodotto.
★★★☆☆

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