Storia: J. Michael Straczynski
Matite: Eddy Barrows
Chine: J.P. Mayer
Copertina: John Cassaday
Ok, il tema c'è poco da obbiettarlo, è un'emerita cazzata, sia l'idea della passeggiata che la motivazione a quasta ma cavolo come scrive fottutamente bene Stracz! Quanti autori sono in grando di incollarti a un albetto raccontando di SUPERMAN che cammina per le strade? Senza usare eventi catastrofici (e su questo c'è un perculamento velato nei dialoghi della folla che accerchia l'Azzurrone) o villain incredibilmente imbattibili?
Io poi magari sarò di parte, ho sempre preferito le storie in cui Superman salva un gattino sull'albero o ferma dei rapinatori su una macchina in corsa (giusto per prendere i due stereotipi più usati, il secondo anche nel film Hancock), piuttosto che quelle con l'ennesimo supercriminale che da manuale mette in difficolta il supereroe ma questo alla fine trova la soluzione e lo sconfigge.
Bella tutta questa prima parte, dalla prima all'ultima pagina, vignetta per vignetta, dialogo per dialogo, anche Barrows che spesso non è costante, mi è piaciuto per tutto l'albo.
Un po' strana la storiella della cella ma vabbè, non l'ha capita manco il passante e forse manco lui stesso.
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