Su Action Comics #960, che avevo già letto prima di partire, continua la feroce battaglia con Doomsday. Qualche appunto veloce:
- come da immagine, l'Azzurrone prende in prestito da un amico una strategia che usa la supervolcità.
- dopo aver gettato nelle fogne il bestione, Supes non si cura di seguirlo con la vista a raggi X e lo perde... un po' ingenuo e non venitemi a dire che lì giù è pieno di piombo perché (a) dice che ha controllato l'intera zona e (b) ha sempre il superudito dato che di casino ne fa assai.
- sempre il primo supereroe dà per scontato che la furia dalle ossa sporgenti abbia le stesse origini di quello che lo ha ucciso nel suo passato... non potrebbe averne di nuove in questa nuova continuity?
- ok che Wondy sa volare veloce ma raggiunge un po' troppo facilmente un Superman preoccupato per la sua famiglia, partito a tutta birra qualche secondo prima!
Kirkham alle matite l'ho apprezzato un po' di più, forse perché è stato colorato meglio del precedente numero.
Superman #4 ci mostra un gradito ritorno per tutti i nostalgici degli anni 80 e 90 come me, quello di Bibbo Bibbowski, comprimario finito nel dimenticatoio dopo il merdoso New 52, fatta eccezione per qualche speciale di Convergence.
Inoltre, mentre Clark comunica con le anime di Krypton, ha una visione di Pa Kent col quale comunica, mi pare di intravedere la sua versione vecchia, quella più paffuta del post-Crisis anziché quella da modello snello di johnsiana memoria vista da Secret Origin in poi (pollice verso e pernacchione per lui, stile Robin Scherbatsky). Ma magari è solo una mia impressione, condizionata dalla voglia di rivedere i personaggi come erano in quegli anni e non con le modifiche avvenute nel tempo.
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