martedì 26 luglio 2022

Geekoni Film Festival IV - Live is Life (2022) - NO SPOILER!

Torna l'appuntamento estivo del Geekoni Film Festival, dove noi della Geek League mimiamo il Giffoni (inizialmente conosciuto solo come Cinema Ragazzi o Ragazzi al Cinema), portando una pellicola per ogni membro, per il quarto anno non consecutivo, anche se ho partecipato solo al secondo, dove parlavo proprio degli esordi di questo programma estivo di Italia Uno.
Torno quindi a vestire i panni di Nostalgeek e se nomen omen, da buon nostalgico ho scelto un film rigorosamente con ragazzi e ambientato negli anni 80, di formazione e con temi maturi e drammatici. Anche se molti dei miei colleghi hanno optato per soggetti lontani dallo spirito del Giffoni che era un tempo.


Live is Life è un originale Netflix uscito da pochi giorni, ambientato nel 1985. Il titolo prende il nome dalla famosa canzone degli Opus, presente inizialmente quando il protagonista la ascolta nelle cuffiette del suo walkman, immaginando tutta la gente nel traffico intenta ad ascoltare il brano e a ballarlo. Un gioco che ho fatto spesso anche io nei noiosi viaggi in macchina negli anni 80 e 90, quando non avevamo un malefico aggeggio (lo smartphone) a distrarci, si viaggiava tantissimo di fantasia, anche solo tirano fuori la mano dal finestrino e facendola ondeggiare nel vento.

È l'ultimo giorno di scuola e il giovane Rodri deve sbrigarsi, fuggendo dai bulli della palla a mano, raggiungendo i genitori che lo stanno aspettando per partire per le vacanze, con il taxi del padre già pieno di valige sul tettino, diretto dove abitano i nonni paterni e dove ritrova gli amici estivi che rivede ogni estate (e probabilmente anche durante altre vacanze).
Assieme a loro decide di intraprendere questa avventura, andare alla ricerca di un fiore, dal quale la rugiada mattutina dopo la notte più corta dell'anno, curerebbe ogni male.
Neanche il tempo di salutare i vecchi amici che su di lui incombe di nuovo il bullismo, stavolta sono i teppisti del posto a inseguirlo con le loro motocross e a farlo finire con tutta la bicicletta nell'acqua melmosa. Teppisti che ostacoleranno la strada dei ragazzi protagonisti più volte durante il loro viaggio.

"Ho fatto..." - "Ho fatto una gran corsaaaa...!"

STAND BY ME
Live is Life è indubbiamente lo Stand By Me spagnolo, che è uscito nel 1986 ma ambientato negli anni 50.
Partendo dai personaggi, dove i protagonisti sono 4 anziché 5 ma solo perché due sono gemelli. A differenza del capolavoro di Rob Reiner, uno di questi è malato di cancro, però ci sono l'introverso incompreso dai genitori, il ciccione, il reietto che però ricorda sia Chris Chambers (per leadership e fisico) che Teddy Duchamp per il rapporto con il padre, mentre i gemelli sono entrambi Chris, per il coraggio di affrontare faccia a faccia i bulli. Ricordate la scena della pistola? Qui ce ne è una molto simile. E proprio questi teppisti più grandi non possono che ricordare Asso (Kiefer Sutherland) e la sua compagnia, anche se anziché avere "ciuffi a banana", hanno il tipico tagli di capelli anni 80 da paninaro (corti sopra e lunghi dietro, quelli di MacGyver), che perseguitano 'sti poveri ragazzi per tutto il tempo.
Il lato avventuriero, misto alla drammaticità legano i due film ma non dimentichiamo I Goonies, perché il viaggio in bicicletta e le campagne che si vedono quando si spostano, non possono che far pensare a quell'altro capolavoro del 1985!


IN BREVE
È indubbiamente da guardare, imperdibile per tutti quelli che amano il genere e che sono nostalgici ma gli spagnoli è meglio seguirli altrove, come nell'orrore, dove insieme ai giapponesi sono dei maestri, per il resto lascerei perdere.
Un'ottima pellicola ma che alla fine è una scopiazzatura, qualcosa di già visto e manco reso tanto al meglio, con più di un momento che fa storcere la bocca.
A deludermi è stato principalmente il finale! Perché mettere tutta questa fretta per andare a passare le vacanze, se si credeva fossero estive e quindi di 3 mesi, se vengono stroncate quasi subito?


Vi saluto rimandandovi ai vari post di tutti i membri della Geek League che hanno aderito alla quarta edizione del Geekoni:

24 commenti:

  1. Ho fatto un po' il pieno di ragazzini in bicicletta nelle serie tv, però devo dire che per il Geekoni è proprio il titolo perfetto ;-) Cheers

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    1. Un titolo perfetto per quello che è diventato oggi il Giffoni. Ricordo che quando ero giovanissimo, c'erano altri film, più leggeri anche se non mancavano momenti toccanti.
      Invece a me non è capitato nulla a tema ma seguo pochissime serie TV. Preferisco dedicarmi alla mini.

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  2. Non lo conoscevo!
    Certo, sembra proprio SBM e allora c'è da chiedersi il perché, ma gli darò un'occhiata.
    Anche in passato c'erano film simili ad altri, qui magari si torna un po' a quella concezione... specie data la retromania imperante.

    Moz-

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    1. Te lo consiglio, a parte la somiglianza con SBM e qualche difetto, resta un bel film.
      Sì, la retromania imperate a me ha stancato, nonostante ami gli anni 80 e 90. Sarà che non amo le mode...

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  3. Ma solo io negli anni Ottanta non conoscevo nessuno che andasse in bicicletta? :-D
    A Roma una volta compiuti 8 anni se mettevi un piede su un pedale eri uno sfigato, solo i ricchi avevano le BMX ma se ne stavano per conto loro, non ci giravano certo per i quartieri popolari :-D
    Tutti questi film che immaginano degli anni Ottanta pieni di ragazzini in bici non riesco proprio a sopportarli, eppure sembrano andare per la maggiore su piattaforma :-P

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    1. Ahahah non lo so, avendo avuto la fortuna di crescere in campagna (Prima Porta), difficilmente mi separavo dalla mia BMX a fine anni 80. Anche se poi, alle medie, sono passato alla mountain bike (senza cambio scimano... credo, non ho mai capito cosa significasse). Ecco, quella mi sa molto più da sfigato. Poi i miei sono sempre stati contrari al motorino, quindi bicicletta anche dopo i 14 anni!
      Ecco, credo dipenda dalla zona, in città probabilmente fa molto sfigato (ambientalista, coff-- coff!) ma nelle zone di campagna, mare e, soprattutto, in montagna, secondo me la cosa cambia.
      Poi dal '95 giravo solo su rollerblade, facendo salti ovunque e guardando a ripetizione Rollerblade - Sulle Ali del Vento.
      Ma pensa tra 30 anni quando ci sarà la nostalglia di questi anni, dove nei film ci sarà gente su overboard o monopattino 😅😒🤦‍♂️ Rimpiangerai questi in bicicletta! 😆

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    2. Sto infatti aspettando film come "Summer of '94" per vedere cosa si inventeranno sugli anni Novanta :-D
      Negli anni Ottanta romani era pieno di motorini: Sì, Ciao e non ricordo più che nomi strani, che in pratica erano biciclette col motore che facevano un rumore infernale. Quando a scuola arrivava uno col motorino lo sentivi a chilometri di distanza :-D

      L'unica moda a cui non potranno guardare con rimpianto, reinventandosela, è quella dello skateboard, visto che dopo quarant'anni è ancora "roba da giovani". Se esistessero i sociologi dovrebbero studiare come fanno le mode a cambiare velocemente... ma mai per lo skateboard, che dagli anni Ottanta ad oggi è sempre visto dagli adulti come roba da giovani. E' come se vedessi uno con la pipa e pensassi "Va' che giovane" :-D

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    3. Nel '94 ricordo sempre il desiderio del cinquantino, anche se iniziavano ad andare Booster e Scarabeo, poi qualcuno più fissato e fortunato otteneva una moto 50 tipo quella Aprilia. Mentre io andavo a catechismo con la mountain bike 😩
      È vero, ricordo i ragazzi più grandi che negli anni 80 giravano con 'ste "biciclette a motore" rumorosissime 😆 Sempre con zaini Invicta, mentre il mio passaggio dallo zaino delle Tartarughe Ninja, è stato con quello della Seven.

      È vero vero anche ciò che dici degli skate, sono stati messi un po' da parte nel periodo rollerblade che ti accennavo, ricordo che continuavano a usarli solo gli appassionati duri e puri, mentre quelli moderni erano passati ai pattini in linea, ad esempio io andavo sempre allo Stadio dei Marmi e sulle rampe c'erano solo i pattinatori. È stata l'unica parentesi in cui gli skate hanno fatto la figura degli sci confronto allo snowboard, ma già a fine anni 90 sono tornati roba da giovani, mentre i pattini sono finiti nel dimenticatoio.
      Guarda Tony Hawk, a 50 anni suonati pare ancora un pischello! 😁

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    4. I bambini e i ragazzi sempre in bici è uno stereotipo STATUNITENSE ottantiano da loro era così non dai noi visto che sono loro che comandano il mondo mostrano il loro stile di vita passata e presente che il mondo ricopia forzatamente e in parte perché piace.
      Avete notato che certe nostre pubblicità tipo quella di Gillette con Vieri mostrano pure le case in stile statunitense fatte con le assi in legno e la staccionata sempre con le assi in legno a punta? Stravolgono la nostra realtà anche delle abitazioni.
      Questo perché chi le fa ama lo stile statunitense invece che quello nazionale che rigetta.
      Penso a quel film con Lillo più o meno recente uscito credo lo scorso autunno o due anni fa nel trailer mostrano lui e altri personaggi in una casa di questo tipo e un bambino che pedala con la bicicletta tipica statunitense degli anni 80 con i nastri colorati e luccicanti al manubri. Ma deve essere stato ambientato in Italia sia la produzione che la trama.
      Si chiama americanizzazione dell'Italia e del mondo che va avanti da quando gli statunitensi sono al potere.

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    5. Ripeto, dipende dalle zone. Campagna, mare e montagna le biciclette andavano 40-30 anni fa e vanno ancora oggi, anche se alternate coi monopattini elettrici da rincoglioniti. Me lo confermano anche amici in altre parti d'Italia che non stanno in città.
      Sull'imitare gli americani mi trovi d'accordo, ho vaghi ricordi di un qualche film liceale, anni 2000, in cui avevano messo addirittura gli armadietti, roba mai esistita qua a parte, forse, al DAMS. E cose simili capitano anche in altri film o serie targate Netflix ambientate in Europa. Siamo indubbiamente influenzati perché fino al 2000 avevano quasi un monopolio di film e serie, noi avevamo solo commedie o comiche e per la TV fiction di merda prima di Romanzo Criminale (magari c'è stata qualche eccezione ma al momento non ricordo, ricordo una sitcom che adoravo, Via Zanardi 33, ma anche quella era una copia americanizzata di Friends ma con universitari a Bologna).
      Le biciclette coi nastri mi sono capitate, probabilmente sempre per copiare qualche film, anche se dalle mie parti andava più la carta da gioco (mazzo napoletano) che faceva rumore sbattendo sui raggi della ruota.
      L'americanizzazione io l'ho sognata per tutta l'infanzia e l'adolescenza. Alle medie mi vestivo come Zack Morris e alle feste andavo con una giacca con le maniche rigirate come i protagonisti di Beverly Hills 90210 ma ti assicuro che ero l'unico stronzo a seguire quella moda. Ma da piccolo ero un Nando Mericoni. Oggi penso non potresti trovare persona più nazionalista di me ma invece di concentrarmi su biciclette e staccionate, sono incazzato nero soprattutto sulla lingua, la nostra lingua, la migliore del mondo, che viene continuamente stuprata dall'itanglese, per colpa dei vari bimbiminkia in rete, e per i tanti aggettivi inglesi che vengono inseriti in frasi italiane, a partire dai mestieri, una moda che è partita per quegli imprenditori rincoglioniti milanesi.
      Detto questo, non mi piace parlare di politica qui ma sappi che schifo quei fascisti di merda degli americani 😉

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    6. Sai cos'è da copiare dagli statunitensi dagli anglossasoni e nord europei in generale? La cura della res publica mi piace che hanno le strade pulite con il cemento scuro fatto bene liscio, i giardini delle case e i parchi con le piante potate e rigogliose, l'erba sempre verde tosata perfetta, gli alberi maestosi, le case e gli edifici pubblici che sono tinti con un colore anche all'esterno e rifiniti precisi invece che grigio-vomito semi fatiscenti fatti alla cazzo come da noi che per loro sono invivibili rifugio per senzatetto e tossici e quelli del Sud da Medio Oriente come dargli torto ma per noi a parte me sono normali, le case da film dell'orrore sono le nostre altro che le loro!
      Cazzo perché il 99% del nostro popolo vuole vivere nel marciume e nel degrado totale più lurido e patologico se cambiassero vivremmo nel pulito nel moderno e nel profumo. Che bello sarebbe è la nazione e il mondo che vorrei tanto.

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    7. L'igiene e la cura dei giappo è quella ideale il modello perfetto ma perché si dice di quello svizzero che sono sporchi e arretrati in realtà un altro falso mito quello dei giappo invece è vero.

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    8. Le strade perfette le trovi appena uscito dal confine italiano 😅 Per il giardinaggio, diciamo che più vai a nord e più il verde prospera. Nel sud Europa siamo quasi in Africa 😆 È normale avere tutto "giallo", tendente al secco.
      È vero che i migliori ambienti per l'orrore ce li abbiamo noi ma il grigio da casa popolare non manca neanche a loro.
      Non so perché la maggior parte del nostro popolo voglia vivere nella mondezza. Probabilmente perché ci piace fare da scarica barile, se non lo fa "lui", perché lo devo fare io?
      È vero, i giapponesi sono il popolo più igienico, lo si vede da cose semplici come lasciare sempre le scarpe sull'uscio dell'ingresso (cosa che faccio anche io da quando non vivo più coi miei, che vanno al piano di sopra con le scarpe) o il farsi la doccia prima di infilarsi dentro la vasca!

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    9. Anche nel resto dell'Europa sì pure del Nord anche in Scandinavia non sono granché, migliori ma non da modello le vedi anche là grigio chiaro vecchio e consumato e sgretolato con le crepe rifinite dall'erbaccia alta e pure in Giappone non onnipresente come qua ma lo vedi guarda le foto su Google Maps rimani stupito che hanno certe cose simili a noi!
      Le più belle sono fatte ancora solo dai giappo.
      Sì al Nord e Centro Europa le case generalmente sono di colore grigio fumo -marrone cacca-giallo marcio da piscio& vomito ma sono fatte meglio più pulite e dai colori più vivi anche se brutti e spenti.
      Lo credo che più in su sono più verdi hanno la pioggia che piove regolarmente da noi zero in estate con il sole disintegratore che brucia e ammazza quasi tutto tranne in autunno e in inverno anche se molto di meno rispetto al passato che pioveva anche in estate, il nostro paesaggio del Centro-Notd nelle stagioni "fredde" è simile al loro pensa che anni fa conobbi in una chat internazionale un tizio finlandese che mi raccontò che sua sorella venne in vacanza da noi e rimase stupita di vedere che il nostro ambiente era come il loro tutti gli stranieri di sono identificati con il Meridione e i terroni in tutto ecco il perché.
      Anche il giallo sa essere bello ma non è curato pensa ai campi arati con le balle di fieno gialle disposte bene è una bella immagine da dipinto bisogna esaltare ogni colore e stagione.

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    10. Non mi è mai passato per la mente di visitare il Giappone tramite Street Views ma ci devo provare! 😁
      Secondo me alla fine è giusto il detto tutto il mondo è paese, hanno tutti pro e contro, poi è vero che c'è chi ha troppi contro (ad esempio io in medio oriente non ci vivrei manco sotti minaccia di morte, salvo diventare ricco e visitare solo città come Dubai).
      Comunque concordo sull'esaltare ogni colore e stagione 😉

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  4. Per rispondere a Lucius, sì, almeno da me in campagna si andava tutti in bici, e si è usato le bici fino alle medie! Io per un periodo ho avuto una BMX "tarocca" che pesava una tonnellata.

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    1. @fperale:
      ahaha forse il mio problema è che sono cresciuto in città, andare in bici significava rischiare la vita, arrotati da auto prive di qualsiasi sistema di sicurezza :-D

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    2. Ecco, confermi la mia teoria che dipenda molto dalla zona.
      La BMX tarocca non mi è mai capitata 😆
      Ricordo che, avendo avuto una BMX prima e una mountain bike dopo, ho sempre desiderato quella col cambio in mezzo sull'asse, mi pare avesse solo 3 marce e aveva il sellino lungo, sembrava quello di un motorino. Tra l'altro mi pare ce l'abbia uno dei ragazzi di questo film.

      @Lucius: sì sì, come ti ho risposto sopra, credo fosse quello il problema. Quando sono andato alle medie, in centro, tra i miei nuovi compagni che vivevano nei dintorni, nessuno aveva una bicicletta, forse qualcuno sì ma doveva andare sulla pista ciclabile (quella che passa per Ponte Milvio e fa un pezzo sulla banchina del Tevere a Roma nord)... che è roba di una tale tristezza... 😅

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  5. Spagnoli maestri dell'orrore???? Ahahaha oddio sei un comico mancato! Sei lo dici ai fan del settore e ai critici cinematografici gli fai sbellicare dalle risate.
    Ho provato a guardarne qualcuno sono noiosi e copiature scialbe senza particolarità dei film noti dei veri maestri del campo:
    i giapponesi verissimo che lo sono e i SUDCOREANI come si fa a non nominarli non hai mai visto i loro? Al terzo posto gli statunitensi. Al quarto c'eravamo noi con quelli di Dario Argento degli anni 70.
    Ma non puoi sparare una tale castroneria con gli spagnoli che non sono capaci e bravi in nulla.

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    1. Premessa:
      - ciò che scrivo su questo blog sono solo pareri personali, difficilmente pubblico recensioni obbiettive, tanto che spesso evito proprio di chiamarle "recensioni", come recita l'avviso in alto;
      - dei fan del settore e dei critici cinematografici me ne sbatto perché sono noti per non capire un cazzo.
      Provo a spiegarmi meglio. Mi riferivo solo a tempi "recenti", ultimi 20 anni.
      Massimo rispetto per il cinema horror italiano, per me quello di Bava è tra i migliori di sempre (altro che il sopravvalutato Argento che non è mai riuscito a spaventarmi, anzi, solo annoiarmi), idem per quello americano del maestro Romero e a tutto quello successivo degli anni 80 a partire da Wes Craven. Ma dopo Bava e Craven c'è stato il trash totale salvo poche parentesi americane (Jeeper's Creeper e Maschera di Cera sono i primi due che mi vengono in mente).
      Dagli anni 2000, a parte queste parentesi, hanno saputo spaventarmi solo quelli giapponesi (credo di essere stato uno dei pochi a guardare Ringu e Ju-On su Sky prima di quegli orribili remake statunitensi) e quelli spagnoli (a partire da Del Toro ma quando non si occupa di fantasy, col fantastico riesce solo ad annoiarmi), pensa che sono riusciti a farmi guardare pure Rec e io odio il found footage, seppure alle fine abbia apprezzato The Blair Witch Project. Mentre trovo Cloverfield una immane cacata (mia umilissima opinione).
      Di coreani non ne ho visti molti ma mi sono sembrati tutti brutte copie di quelli giapponesi. Preferisco più quelli thailandesi, sempre dei pochi che ho visto.

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    2. Del Toro non è spagnolo è un centroamericano con la cittadinanza spagnola come uno dei due registi di The Blair Witch Project anch'esso del continente latino americano formatisi tutti e due artisticamente e di vita quindi anche di mentalità negli Usa perché sono cresciuti là da bambini sono di provenienza diversa e in parte anche molto culturalmente diversi dagli spagnoli per quanto simili a loro come origine di base.
      Ripeto gli spagnoli copiano quello di famoso nato prima non hanno inventato nulla di nuovo non puoi parlarne come degli innovatori perché non lo sono assolutamente.
      Già anche i tailandesi ne fanno di interessanti i sudcoreani per quanto di meno dei giappo sono molto capaci ma gli spagnoli per carità!

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    3. Per me Del Toro poteva essere pure sudafricano o australiano ma nei suoi film ha lo stampo spagnolo, non c'entra nulla col cinema centroamericano... anche se credo di non aver mai visto un film del centro-sud America. Non ci vedo nulla, in lui, di statunitense.
      BWP lo avevo nominato solo per tirare in ballo il genere found footage.
      Mai definito gli spagnoli come innovatori, quando dico "maestri dell'horror", semplicemente è perché OGGI solo loro e i giapponesi riescono a farmi spaventare e tenere il deretano stretto con la tensione, e non mi riferisco a quei paraculi jump scare che nascono solo da un improvviso aumento dell'audio, roba principalmente americana.
      Comunque sappi che stai parlando con un videogiocatore prima che un cinefilo, quindi il meglio dell'horror l'ho visto con Resident Evil e Silent Hill, proseguendo con Dead Space, non c'è alcun film che possa tenere testa! Dal 1998 se ti vuoi cacare veramente addosso, avvia un videogioco!

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  6. Beh insomma, alla fine sempre negli anni '80 sei finito...per questo frullato di cose già viste e dette, ma che al momento resta tranquillamente lì.

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    1. È vero, spesso finisco sempre lì! Ma la scelta è dovuta principalmente all'avventura, poteva essere ambientata anche ai giorni d'oggi (ovviamente senza monopattini!).
      Se la lasci lì, ci sta! Anche se secondo me fai male, nonostante le scopiazzate. Ma se me la recensisci a dicembre, ti prendo a bacchettate sulle mani, dato che è un film estivo! 😜

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