lunedì 20 settembre 2021

Moss (PS4/PSVR)

A fine marzo, con la nuova chiusura causata dal Covid-19 (o dalla massa di teste di cazzo che ci governano), la Sony ha rinnovato l'iniziativa di donare alcuni titoli, chiamata "Play at Home" (perché, do' cazzo vuoi giocare alla PS4, in giardino?). Se lo scorso anno avevamo avuto solo Uncharted The Nathan Drake's Collection e Journey, quest'anno il piatto è stato più ricco, con una decina di titoli! La maggior parte dimenticabili ma non è mancata qualche sorpresa, come Moss!
Ci ho giocato tra il 22 e il 26 luglio ma riesco a recensirlo solo oggi (la lista di titoli completati è lunga).

Sviluppato e pubblicato dall'americana Polyarc, rilasciato il 27 febbraio del 2018 per PS4 e il 7 giugno dello stesso anno per Microsoft Windows, Moss è un platform che sfrutta la realtà virtuale. In che modo? Come nel più classico dei giochi a piattaforme, si prende il controllo di una topolina di nome Quill, facendola muovere in un ambiente tridimensionale. La differenza introdotta grazie al visore per la realtà virtuale sta nel giocatore che è parte integrante dell'avventura, come osservatore e aiutante del roditore.
Immaginate quei libri tridimensionali che quando li apri si crea un paesaggio cartaceo, oppure quei plastici tipo casa delle bambole. Ecco, ogni quadro è un ambiente che si osserva dalla "quarta parete", seguendo il personaggio, che si guida tramite controller, muovendo la testa da un lato all'altro.

Gioco, difficoltà e giocabilità: 5/5
Da una vecchia biblioteca si apre un libro e tutto ha inizio.
A seguito della scomparsa di suo zio Argus, a suo tempo grande cavaliere, Quill parte alla sua ricerca in un arduo viaggio, in un mondo fantasy-medievale che sembra mischiarsi tra quello umano e quello in miniatura di roditori antropomorfi.
Si accompagna la protagonista da "lettore", dandole una mano spostando gli ostacoli che interrompono la via.
Lei interagisce spesso con questa presenza esterna, una sorta di spirito guida, che è il giocatore, comunicando tramite versi, spesso provando a suggerire la soluzione dell'enigma, indicandola, nel caso ci si blocchi, esultando e chiedendo un cinque alto dopo un trionfo (che è uno dei trofei).
Dal riflesso nell'acqua si può anche scoprire l'aspetto della presenza (vedi prima immagine sopra), che ricorda quella del Senza-Volto de La Città Incantata (di Hayao Miyazaki).
Il giocatore contribuisce attraverso una sfera luminescente che si può spostare nell'ambiente muovendo il DualShock tridimensionalmente, utile per muovere oggetti e a ripristinare la salute di Quill, premendo R2 e sollevandola da terra. Azione difficile quando nell'arena ci sono tanti nemici.
Escluso questo lato della realtà virtuale, è un comunissimo platform a scorrimento orizzontale ma su sfondo tridimensionale, con vari puzzle da risolvere per procedere. Si procede sempre da un lato all'altro del quadro, quasi sempre da sinistra verso destra, ma il personaggio che muoviamo ha un minimo di margine per muoversi sulla profondità, non molto ma quanto basta.
Come ogni platform non è semplicissimo e il rischio bestemmia è altissimo! Spesso si vede cadere in un precipizio la giovane Quill a causa di un minimo errore di tempistica o se non si centra il punto esatto, ad esempio quello di un mulino ad acqua, a causa della profondità della piattaforma.
Non manca l'azione, con nemici da sconfiggere con la spada o lanciando sfere "energetiche" dalla stessa, schivando gli attacchi semplicemente scansandosi. Ma se ci feriscono, basta usare il metodo della sfera di cui sopra.

Grafica: 4/5
Dalle immagini, gif animate o video non si può capire il livello della grafica, bisogna per forza indossare il visore, altrimenti il risultato è piuttosto scadente. La tridimensionalità è ottima e a peccare un pochino è la risoluzione, leggermente sgranata come se si stesse guardando tramite un vecchio tubo catodico. Non è mai il massimo, anche per gli altri titoli che ho provato ma stavolta è di un grado inferiore e per questo non ottiene il massimo del voto.
Sonoro: 4/5
Con una stupenda colonna sonora e i soli squittii della protagonista al posto delle parole, questo lato è quasi perfetto. Dico "quasi" perché tra un capitolo e l'altro e all'inizio di ognuno, ci accompagna una voce narrante un po' troppo duratura, tanto da far esclamare ad alta voce "bastaaa, voglio giocare!!!", anche perché è in inglese e se non conosci la lingua, leggere i sottotitoli è ancora di più una rottura.

Longevità: 5/5
Il gioco è bello quando dura poco, così si dice e per me è così. La durata è di circa 3-4 ore che si prolungano un po' se si cerca di platinarlo.
Trovare tutti i collezionabili, tesori o easter egg, in questo caso delle pergamene nascoste negli scenari, è sicuramente il mio trofeo preferito.
Mentre il più difficile è quello di completare l'avventura senza morire una sola volta. Obbiettivo che si può raggirare mettendo in pausa il gioco poco prima di morire e chiudendo l'applicazione prima dell'autosalvataggio.


IN BREVE
Un'adorabile fiaba digitale che arriva a sorpresa (almeno per me), entrando a gamba tesa e salendo sull'olimpo dei migliori giochi mai realizzati, sicuramente tra i migliori tre che ho giocato quest'anno.
Tanto coinvolgente da far passare quasi inosservati i pochi e soggettivi difetti.
Quello che sembra un normale platform a scorrimento orizzontate ma accompagnato da un visore per a realtà virtuale, si dimostra uno dei migliori titoli di sempre! Con una grafica non al meglio ma con un sonoro da applausi!
Ancora non ho trovato un titolo che sfrutti al meglio la realtà virtuale ma questo, nonostante la usi a modo suo, è per ora il più soddisfacente! E soprattutto non è causa di nausee!

6 commenti:

  1. Una volta sola ho provato la realtà virtuale, e dopo due minuti scarsi ho dovuto scappare per evitare di vomitarmi sulle scarpe... direi che non fa per me!

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    1. Prende diversamente ad ogni individuo, chi niente, chi poco e chi tanto. A me solo con alcuni giochi e soprattutto dopo colazione! In quel caso anche io ho dovuto smettere perché ha cominciato a rivenirmi su il cappuccino coi biscotti 😱
      Il proprietario di una sala giochi VR qui dalle mie parti mi ha detto che è una questione di approccio, bisogna partire da giochi che hanno poco movimento e poi ad aumentare.

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  2. Bella iniziativa della Sony quella di donare o comunque rendere disponibili alcuni titoli del loro catalogo.

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    1. Quella di quest'anno sicuramente perché sono stati davvero tanti. Poi più della metà sono acclamati, è a me che non piacciono.
      Comunque di tanto in tanto rilascia gratis titoli anche senza iniziativa, anche se sono scaricabili per un breve periodo, dopodiché non li rimettono più.

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  3. Non riesco ad inquadrarlo, purtroppo VR non ho, diciamo comunque che il topolino è carino ;)

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    1. Solo giocandolo si può capire bene.
      No VR, no party.
      L'unico difetto di Quill è che è difficile crederla una femmina 😅

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