Mentre il caos regna su Roma, le alleanze consolidate sono a rischio e le tensioni con i clan criminali emergenti aumentano. Il mondo di "Suburra" è a una svolta.
Nuova serie Netflix, seguito di Suburra La Serie, che riprende le vicende dei protagonisti esattamente come le avevamo lasciate, 3 anni dopo. Quindi dal 2008 si passa al 2011. Rilasciata il 14 novembre (anche se a me la notifica è arrivata una settimana fa... forse non c'erano ancora tutti gli episodi), è una stagione breve, contando solo 8 puntate da 45 circa.
Veloce, nonostante un primo episodio lento e spaesante. Infatti ho visto i primi 4 episodi sabato pomeriggio, altri 2 (uno la mattina e uno il pomeriggio) domenica e gli ultimi poco fa, saltando ieri per impegni.
La mancanza di Aureliano (Claudio Borghi) si sente, era il 50% della precedente serie, mentre torna l'altro 50%, Spadino (Giacomo Ferrara), senza nulla togliere a tutti gli altri bravissimi attori. Come per la precedente serie, avrei marcato meno il romanesco perché anche io, romano stesso, spesso ho faticato a capirli, dovendo ricorrere ai sottotitoli.
Più veritiera perché nella criminalità organizzata, soprattutto a Ostia, comandano gli zingari (le famiglie Casamonica e Spada) e infatti in questa nuova serie sono loro i protagonisti, legati a qualche politico e alla solita Chiesa.
Finale mozzato, ben più di un cliffhanger, quasi come guardare solo il primo tempo di un film. Scelta azzardata perché di questi tempi non ci si può più fidare di Netflix, che cancella serie senza farsi troppi problemi. Per fortuna sta avendo successo, è stata prima nella top 10 delle serie più viste in Italia, per i primi giorni e oggi si mantiene ancora al terzo posto.
Piccoli difetti a parte, promossa a pieni voti!
★★★★★/5
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