sabato 12 dicembre 2020

Alan Ford n. 342 La Rapina di Natale (1997)

Soggetto e sceneggiatura: Max Bunker
Disegni: Warco
Copertina: Dario Perucca
Casa: Max Bunker Press
Prezzo: L. 3.000
Data d'uscita: dicembre 1997
Per chi è totalmente digiuno dalla serie: Wikipedia

Il Natale si avvicina, fa freddo, nevica e quindi c'è la neve da spalare ma il Gruppo T.N.T. non ne vuole sapere, serve il vecchio Numero Uno a smuoverli.
Nel frattempo la direttrice di un orfanotrofio che cade a pezzi, riceve lo sfratto anziché le riparazioni per il tetto dal quale entra la neve. Una scena più triste non l'aveva descritta neanche Dickens! Manco i bambini dell'orfanotrofio che andava a trovare Naoto Date erano così sfigati!
Ma torniamo alla storia.
Mentre il conte Oliver sta sgraffignando oggetti di valore in un ufficio della Business $ Business, entra il banchiere Abercombrie, insieme a mister Knut, il tizio che era andato a sfrattare gli orfani. Si nasconde e si scopre che sono in combutta per realizzare il centro porno-eros più trasgressivo che si sia mai visto! Altro che case popolari come aveva annunciato a Rurik-- va be', alla direttrice dell'orfanotrofio.
Racconta tutto al vecchio Numero Uno, inizialmente riluttante ad aiutare i poveri sfortunati ma poi cambia idea (non ho capito per quale motivo). Qui si intrecciano le vicende col Gruppo T.N.T., con la rapina del titolo e tutto il resto, un piano che sa solo il capo supremo e assoluto e che si scopre andando avanti con la lettura (quando deve spiegare un piano, lo fa col classico "psit psit").


CONSIDERAZIONI
A 51 anni dal debutto, con oltre 600 numeri usciti, sono finalmente riuscito a leggere il mio primo numero di Alan Ford! E l'esperienza non poteva che essere più che positiva.
Formato e formula sono quelli di Diabolik, circa 120 pagine che scorrono via in un attimo, due vignette per pagina, privo di dialoghi verbosi. Non ha la serietà del Re del Terrore, anzi, è demenziale e caricaturale (non solo per i disegni) ma ne condivide comunque il target, un pubblico maturo perché non mancano le morti (e qualche zinna che "lui" non ha). Almeno questo numero è completamente lineare, senza salti temporali in avanti e indietro, un altro elemento che rende la lettura ancora più scorrevole.
Il tema festoso è inserito bene, non solo per la neve e perché viene nominato più di una volta il Natale ma anche per i costumi che usano per la rapina, tutti vestiti da Babbo Natale, con un finto concorso che premia i migliori travestimenti allestito fuori la banca, in modo da far affollare gente travestita e disperdersi una volta compiuto il colpo.
Mi ci voleva una storia natalizia per buttarmi in questo mondo e ora temo di aver scoperto una nuova passione... non mi metterò a leggerlo mensilmente ma potrei iniziare a prendere numeri a caso e riscoprirlo poco a poco. Non escludo che possa tornare sabato prossimo con un altro numero a tema!

13 commenti:

  1. Sai che anch'io ho letto pochissimo di Alan Ford? Ed è un vero peccato perché è un classico italiano e quindi dovrebbe far parte della nostra cultura...dovrei certamente rimediare anch'io!

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    1. Se amate i fumetti italiani, non potete non avere letto Alan Ford. Al di là che sia considerato o meno tra i classici è davvero stupendo. Personaggi caratterizzati meravigliosamente, testi pieni di ironia e poi il cattivo Superciuk! Ragazzi, è uno dei migliori fumetti italiani.

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    2. @Fabrizio: sì sì, facciamolo come proposito per il nuovo anno! Tanto tu poi li trovi facilmente nei mercatini, a pochi spicci, ne sono sicuro. Mentre io ho altre fonti... 😝

      @Red: eh, pensa che parli con due divoratori di fumetti (Fabrizio è cintura nera di indipendenti e/o autoprodotti), non abbiamo scuse.
      Per quanto mi riguarda, meglio tardi che mai. Non so cosa mi abbia fatto sempre rimandare, eppure il formato e lo stile dei disegni mi è sempre piaciuto. Forse da fuori lo vedevo più come un romanzo a fumetti, boh?

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  2. Alan Ford, di tutti è il più bello, ci sta proprio per quello, nel gruppo TNT! Così la canzone che annunciava l’episodio di Alan Ford in quella fantastica trasmissione di Super Gulp! Prova a recuperarli sulla rete. Sono stupendi.
    Ottima scelta, ti sei fatto un bel regalo!

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    1. Carissimo e grandissimo RedBavon, ben ritrovato!
      Non mi sono dimenticato di te, ho sempre molti tuoi post nella email. Dopo le feste cerco di recuperlarli.
      Super Gulp lo conosco ma mai visto. Bellissima la sigla! Certo che un cartone sarebbe stupendo, più di vederlo solo con immagini statiche doppiate.
      Ora sono ancora più convinto di recuperare altri numeri!

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  3. Alan Ford in effetti è mitico, ho letto un po' di albi e mi piacerebbe leggiucchiarne ancora. ahahah il centro porno-erotico!

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    1. Mica poi ho capito di cosa si trattasse 'sto centro... roba tipo i massaggi con happy ending delle cinesi? Club di scambisti? Produzione di film hard? Boh? Però fa ridere, quello sì 😄
      Comunque sì, è mitico e già me ne sono innamorato!

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  4. Bravo, approfondisci! In effetti questo fumetto è una pietra miliare..
    Nella scena della neve che entra nell'orfanotrofio (e la bambina che fa il pupazzo di neve) vedo tanto cinema italiano della golden age, fantastico!

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    1. Sì sì, ieri stavo valutando ma oggi ho la certezza, voglio approfondire e leggere altra roba, ad iniziare da sabato prossimo con un altro numero a tema (se ne trovano un po' ma alcuni li ha già trattati Lucius, quindi opterò per uno che non ha ancora un post).
      È vero, ha la tristezza di quei film con De Sica, Totò e giù di lì, quel periodo di povertà trattata nei bellissimi film in b/n.
      I bambini fanno ridere tutti ma il pupazzo di neve in salotto è divertentissimo 😂

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    2. Oh, una storia con una sceneggiatura molto solida! Non mi aspettavo affatto il colpo di scena finale.
      Mi piace, politicamente scorrettissimo, tra bancari disonesti, politici corrotti e ricattati, ragazzini fatti diventare sculture di ghiaccio (e poi cadaveri, tette).
      Mi piace anche la scena dell'elemosina da un dollaro fatto dalla ricca signora...
      Molto ricco come fumetto.

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    3. Bravissimo, non ci ho pensato a scriverlo ma hai proprio ragione, una sceneggiatura solida! Non me lo aspettavo da una serie che sembra leggera (solo all'apparenza). E il paragone con Diabolik, di nuovo, è dovuto!
      Bel colpo di scena finale ma è stato un numero talmente ben scritto, che c'era da citare ogni singolo passaggio. Tutto perfetto!
      Le due scene che citi, dei bambini ibernati e della ricca che lascia solo un dollaro, le avrei volute riportare ma dovevo selezionare per non appesantire il post, così ho optato solo per quelle natalizie.

      Per sabato prossimo, ti "presto" il fumetto qualche giorno prima 😁

      p.s. viva il politicamente scorretto, anche quando viene usato come critica alla società!

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  5. Mai letto qualcosa di Alan Ford, il disegno non l'ho mai apprezzato, però essendo un fumetto che ha fatto la storia qui in Italia prima va rispettato.

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    1. Eh, se non ti piace lo stile dei disegni, non mi sento di insistere per farti scoprire questa pietra miliare del fumetto italiano.
      A me piacciono, i motivi per cui ho messo tanto sono altri.

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