Prima parte in cui non accade molto ma quel poco è tutto intenso.
Fa strano vedere Clark alla guida ma fa ancora più strano vederlo oscillare la mano fuori dal finestrino, lui che vola a velocità soniche. Momento decisamente divertente.
Non avendo molta familiarità con questo nuovo Multiverso, ho dovuto documentarmi in rete ma comunque se non ci si chiede troppo sui vari personaggi, quel poco che viene menzionato è sufficiente. Comunque per ora si sono visti solo i personaggi, il viaggio ancora deve iniziare.
Non mi è chiaro perché questa Terra venga chiamata New Earth (nome di quella principale nel pre-Flashpoint), anche se poi sulla porta della cella c'è scritto Earth 0, io la conoscevo solo col nome di Prime Earth. Una volta ogni Terra aveva solo un nome...
Bello nel finale vedere tutti quei Superman ingabbiati.
A rendere ancora più bello l'albo, sono le matite di Reis, anche se si occupa solo dei layout.
Bella anche la seconda parte, dove ad uscirne alla grande è sempre lui, il vero Superman, quello che, dal suo ritorno avvenuto grazie a Convergence, forse l'unica nota positiva del crossover, si sta dimostrando superiore a tutte le sue controparti.
Questa volta i disegni sono realizzati a più mani, Sook; Benes; Mann e Jorge Jimenez con un risultato piuttosto buono!
Con la conclusiva terza parte tutto finisce secondo i piani, anche se resta la domanda di chi fosse la minaccia a cui ha fatto riferimento il cattivone Prophecy, tanto potente da privare tutti i Superman dei loro poteri ma non a sufficienza da contrastarli una volta uniti e con le loro doti riacquisite. Una sua fantasia, come dicono i membri della JL Incarnation o qualcosa di vero? Che si tratti dello stesso misterioso Mr. Oz?
Inaspettata, almeno da me, la sorte da Red Racer.
Prophecy nell'ultima tavola l'ho per un attimo scambiato per il Parassita.
L'albo è disegnato da un Daniel davvero sottotono e da Clay Mann, con un risultato inferiore alle due precedenti parti.
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