venerdì 26 ottobre 2018

I 3 Superman (di Miller, King e Morrison)

Nonostante le serie regolari procedano verso una linea prestabilita, almeno si spera, non mancano notizie interessanti su tre grandissimi autori che stanno mettendo le mani sul personaggio, chi per la prima volta e chi per l'ennesima.

Cominciamo col Superman che incuriosice un po' tutti, firmato da un grande scrittore che finora aveva messo la mani sul personaggio solo indirettamente.
SUPERMAN: YEAR ONE di FRANK MILLER
In molti si chiedono, me compreso, se abbia avversioni verso l'Uomo d'Acciaio, visto come lo ha trattato nella sua saga del Cavaliere Oscuro e la sua risposta è stata:
Be’, Batman lo avrà anche picchiato a sangue, ma Superman è stato il primo super eroe di cui mi sia innamorato. Da piccolo, guardavo i cartoni animati degli anni quaranta di Max Fleisher, e avrei volentieri indossato il suo costume sotto gli abiti che usavo per andare a scuola.
Il primo finale per Il Ritorno del Cavaliere Oscuro che mi venne in mente, e che non piacque per nulla alla DC, vedeva Batman morire sotto il fuoco della polizia. Il mio Superman doveva essere un po’ un “illuso”, così che il ben più radicale Batman potesse prenderlo a calci, una buona volta.
Allora perché ci ha messo così tanto a mettere mano su un personaggio che ama così tanto?
Perché pensavo che non me lo avreste mai chiesto. È perché tutti pensavano che fossi “il tizio oscuro”.

Superman ha sempre avuto le fidanzate più belle di tutti i fumetti. Batman fallisce, e ogni tanto ha bisogno di una mano per rialzarsi. Superman, invece, cade sempre in piedi. Non c’è alcun motivo per cui Superman non debba essere, fondamentalmente, l’uomo più sexy di tutti. Basta guardare il primo film di Superman, quando il protagonista volta attorno alla bellissima Lois Lane: è una delle scene più sensuali ed erotiche di sempre.

Con Batman, abbiamo un uomo che è permanentemente traumatizzato dalla perdita dei suoi genitori. Con Superman, uno che è traumatizzato dalla morte della sua famiglia e di tutto il suo pianeta, ma che ha avuto dei genitori adottivi.

Il mio Superman non sarà quello della saga del Cavaliere Oscuro. Superman è un personaggio mitico, quasi sovrannaturale sotto certi aspetti. E questo lo rende quasi biblico: è come se fosse una specie di Mosè, un sopravvissuto di un genocidio. Lui è l’immigrato definitivo, e dunque l’americano definitivo.
SUPERMAN GIANT di TOM KING
Si prosegue con Tom King, uno dei miei scrittori preferiti che sta scrivendo strepitose storie di Batman, è giunto anche sul mio personaggio preferito, insieme ad un disegnatore che ammiro, Andy Kubert, nella serie Superman Giant, disponibile nei Wallmart degli States. Una iniziativa a cui non darei molta importanza se alla firma non ci fosse King.
Una ragazzina di Gotham è stata rapita da degli alieni invasori, ma prima che Superman possa rintracciare la pista intergalattica che lo conduca da lei, una tragedia domestica gli ricorda l’importanza della vita.
SIDEWAY ANNUAL di GRANT MORRISON
Lo scrittore scozzese ci ripropone il suo Superman del New 52, quello riscritto per il reboot del 2011, con 'nu jeans e 'na maglietta.
Sulle pagine di Sideways #9, albo firmato da Dan DiDio, Max Raynor e Daniel Brown uscito pochi giorni fa negli Stati Uniti, è tornato in scena il Superman in jeans e t-shirt de I Nuovi 52. Non è una sorpresa, dato che la riapparizione del personaggio era stata preannunciata e sarà il tema cardine del primo Sideways Annual, speciale scritto anche da Grant Morrison in uscita il prossimo 31 ottobre.

La particolarità dell’evento è che questa iterazione dell’Uomo d’Acciaio non dovrebbe più esistere, non solo perché appartenente a un’epoca di qualche anno precedente all’attuale Universo DC, ma soprattutto perché, nella storia Superman Reborn, il Kal-El della realtà de I Nuovi 52 si era fuso con la sua controparte della realtà pre-Flashpoint dopo essere morto nella saga Gli ultimi giorni di Superman, andando così a generare nuovamente una versione univoca e completa.

In Sideways #9 il giovane protagonista, impegnato in un viaggio tra i mondi del Dark Multiverse, incontra non solo il Superman de I Nuovi 52 (liberato da un misterioso bozzolo), ma anche altre versioni mostruose – seppur amichevoli – dell’Uomo d’Acciaio. Va sottolineato che questa è la prima apparizione nell’era Rinascita del protagonista della serie Action Comics, ai tempi scritta da Morrison.
Chi è davvero questo Kal-El? Riesce difficile credere che si tratti davvero del giovane Superman de I Nuovi 52. Come dicevamo, il personaggio non ha più ragione di esistere, come conferma anche la fugace apparizione del unico vero Superman nelle prime pagine di Sideways #9.

Non va dimenticato, inoltre, che la scena che vi proponiamo di seguito si svolge nel Dark Multiverse, una realtà opposta a quella del classico Multiverso DC, che ha fatto il suo esordio nella miniserie-evento Dark Nights: Metal. In questo non-luogo esistono innumerevoli realtà distorte e deviate, originariamente destinate a essere distrutte e che invece sono sopravvissute.
Per saperne di più, non ci resta che attendere l’uscita di Sideways Annual #1, fissata per il prossimo 31 ottobre!
Per le immagini e le traduzioni (negli spazi "quote") si ringrazia il sito BadComics.it.

Sapendo che recensirò tutte queste storie, qual è quella che vi incuriosisce di più?

13 commenti:

  1. Fenomenale la lettura del fenomeno Superman da parte di Miller (l'immigrato-americano definitivo, ahahh!).
    Ma chi fa a capocciate con Superman nella versione di King?
    Il Superman in pantaloni, scarponcini e tshirt azzurra mi fa un po' impressione.

    Venendo alla tua domanda, decisamente quello di Frank Miller! Anchese pure il secondo mi incuriosisce. Il terzo invece mi spaventa, mi sono già perso sui nuovi 52.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me sta sul cazzo quando lo definiscono immigrato, solitamente lo fanno i democratici per sbatterlo in faccia ai repubblicani che non vogliono gli immigrati.
      Quello è Capitan Marvel (lo conoscerai il prossimo anno col film Shazam).
      Quel Superman, simile a Conner Kent, si vestiva così prima di trovare il costume nel primo ciclo di storie del 2011, dopo il reboot.

      Sono curioso anche io per quello di Miller. Il terzo lo leggerò a fatica dato che fa parte di un universo che non sto seguendo e non mi interessa molto.

      Elimina
    2. Capitan Marvel lo conoscono, appresi del film dal Moz!

      Elimina
    3. È proprio lui, probabilmente non lo hai riconosciuto perché ho tagliato l'immagine.

      Elimina
  2. Anch'io sono rimasto colpito dal Superman in scarponcini e pantaloni con le TOPPE.. molto curioso di quello che si inventerà Frank Miller!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quel Superman era una versione che richiamava i primi anni del personaggio, quando era violento e non si faceva problemi a scaraventare da una finestra un uomo che picchiava la moglie. Morrison ha ripreso anche il fatto che inizialmente agisse in incognito, solo in seguito sarebbe diventato il supereroe pubblico che tutti conoscono, purtroppo coi limiti del reboot del 2011.
      L'idea a me non era dispiaciuta ma l'avrei preferita per una storia fuori continuity.
      La scelta del non-costume mi piaceva ma allo stesso tempo non mi piaceva, più adatta al suo periodo a Smallville, come nella versione di Johns, in cui si parlava di "un misterioso super-boy".
      Gli scarponi e i pantaloni con le toppe volevano farlo avvicinare alla classe operaia anche se molti ritengono che questo era più un Superman fascista.
      Sono curioso anche io per Miller.

      Elimina
  3. Ho sempre pensato che a Miller non piacesse, vi sto che lo mostrava spesso e volientieri come un lecchino del governo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ne ero convinto anche io fino a qualche mese fa, proprio per il tuo stesso motivo ma poi mi hanno detto che non era così e questa intervista, oltre a dimostrare che questa cosa la pensavano in molti, conferma il contrario.

      Elimina
  4. Non leggo molta Marvel ma Visione di King intendo recuperarla, solo per lui, perché il personaggio non mi dice nulla.

    RispondiElimina
  5. Io amo invece il Supes di Kingdom Come. Lì sì che è veramente biblico, con i tre chiodi in tasta e la trave che regge sulle spalle.
    Comunque, bella la visione di Miller^^

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stupendo KC!
      Bella ma mi sta sul cazzo per i motivi che ho scritto a Riccardo 😆
      So' repubblicano, viva Trump e viva il muro!

      Elimina
  6. Il mio Superman preferito è quello comunista di Red Son, ma anche quello di Tom King potrebbe rivelarsi una bella sorpresa :D Miller, onestamente, non lo trovo più all'altezza dei suoi lavori migliori...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma sai che quella storia non sono mai riuscito a leggerla per intero proprio perché tanto in voga tra i sinistrosi. Che istigavo col Superman nazista 😝
      In effetti hai ragione sul Miller bollito, speriamo bene.

      Elimina