domenica 26 aprile 2020

Sigle cartoni (quelle veramente belle): Le Nuove Avventure di Pinocchio

Venerdì 17 ho sorpreso alcuni lettori per il mio film d'animazione Disney preferito, nel post per la Geek League, Pinocchio! Oggi invece voglio riproporre la sigla dell'anime giapponese, del 1980.

Da Wikipedia:
Le Nuove Avventure di Pinocchio è un anime giapponese del 1972, della Tatsunoko di 52 episodi, liberamente tratta dal romanzo "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino" di Carlo Collodi. Il titolo originale significa Mokku della quercia. Il nome Mokku deriva da moku che in giapponese significa "legno".
La sigla italiana, "Pinocchio perché no?", è stata scritta da Carla Vistarini, su musica di Fabio Massimo Cantini e Luigi Lopez; l'arrangiamento è di Mario Vicari.
Nel coro era presente una giovanissima Laura Migliacci, poi entrata a far parte del cast di Non è la RAI.
La sigla integrale.

IL RICORDO
Le prime volte che mi capitava questo cartone, la mia reazione fissa era "ma che è 'sta schifezza?", abituato al design più tondeggiante della Disney. Col tempo però sono riuscito ad apprezzarlo... o ad accettarlo. Era una cosa diversa, molto più fantasy sia dell'opera originale che del lungometraggio.
Adoravo i capelli blu, sarà che in fondo in fondo sono un punk? Qualche anno dopo, leggendo i primi fumetti di Superman, mi ritrovavo il supereroe coi capelli dello stesso colore (a dire il vero, il blu mischiato al nero, era per creare l'effetto lucido, Kal-El è semplicemente moro).
Alla sigla associo immediatamente la merenda, perché il periodo in cui lo seguivo di più, veniva trasmesso tra le 16 e le 17 (su chissà quale canale regionale). Mi capitava da piccolo e mi capita ora, alle prime note sento il sapore e l'odore di quel latte caldo, nel quale inzuppavo gli Osvego della Gentilini, marca di biscotti conosciuta solo nella provincia di Roma (forse nel Lazio).

12 commenti:

  1. Gli Osvego non sono famosi; di più. Ed erano (o sono) molto buoni.
    Lo ricordo questo cartone, ma non era tra i miei favoriti, affatto.
    La sigla no, non la ricordavo. E devo dire che è carina :)

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    1. Allora Osvego, il tipo di biscotto, è più comune. Ad essere romana è solo l'azienda Gentilini. Tipo i cornetti (che in Romagna chiamate brioche) Cerbiatto, quando venivo in vacanza a Rimini, nessuno li conosceva 😝
      Strano per la sigla, da me era canticchiata anche da chi non seguiva il cartone.

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  2. Le troppe versioni di Pinocchio non me l'hanno fatto amare, ma rimane personaggio/cartone di grande simpatia e non solo. Comunque ricordo la sigla e pure il cartone, che ogni tanto vedevo ;)

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    1. Il troppo stroppia, sempre! C'è anche un altro anime ma non l'ho mai visto... per me c'erano solo questi due. 'fanculo al film di Benigni, anche se darò una possibilità a quello di Garrone.

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  3. Ciao forte l’associazione con i capelli blu del burattino e quelli di Superman.
    Per me al tempo erano grigio topo perché c’avevo la tv in bianco e nero😀😀😀😀!!
    Comunque mi sa che ho scoperto questo cartone prima del film Disney.
    La sigla è bella , secondo me una delle più belle del periodo...soprattutto a differenza di quelle cantare da Cristina D’Avena partendo dai primi anni 90.
    Per farti capire prendi Memole del 1985 , la sigla del cartone segue un po’ lo schema delle sigle dei cartoni della mia generazione: cioè c’era la parte edita che sentivi in tv come sigla del cartone e poi c’erano anche altre strofe o cambiava un poco il ritornello nella versione estesa che trovavi nei vari Fivelandia 1 , 2, 3 ecc..
    Questo fino alla fine degli anni 80 vorrei dire , poi le sigle dei cartoni successivi mi son sembrate sempre più stereotipate .
    Tornando a Pinocchio ti dico che il 45 giri finiva con la voce registrata dei doppiatori del cartoon con la parte parlata della trasformazione di Pinocchio in bambino e lo stupore di Geppetto .

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    1. Pensa che la cosa dei capelli l'ho scritta tanto per dire 😛
      I miei negli anni 80 avevano una TV in b/n ma in camera da letto (quelli che per cambiare canale dovevi girare la manopola).
      Con le sigle vecchie sfondi una porta aperta, nonostante ne ami molte di Cristina, le sue stanno sempre di molto al di sotto di tutte le altre degli anni 80.
      Noooo bellissima la traccia coi doppiatori 😍

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  4. Cartone e sigla iconiche, sono sempre stato molto affezionato a Pinocchio.
    In una delle mie prime foto da infante, ci sono con un pupazzetto di plastica di Pinocchio, grande quasi quanto me. :-P

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    1. Se intendi quello di gomma che avevano quasi tutti i bambini fino agli anni 80, allora ho capito anche se ho visto solo versioni piccole.
      Viva Pinocchio! 😁

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  5. Ma no, Gentilini c'è anche qui (e la Algida ha fatto pure il gelato biscotto, da due o tre anni XD)
    Sigla stupenda, che conosco a memoria sebbene non seguissi assiduamente la serie: da fan Disney, queste cose mi sembravano delle poveracciate di sottomarca :D
    Però, ecco... lo seguivo comunque.

    Moz-

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    1. Ma davvero? O hanno espaso il loro marchio negli ultimi 20 anni o la mia professoressa di italiano delle medie ci ha detto una stronzata...
      Ecco, non ero l'unico a ritenerlo una roba di serie B 😁
      Era una versione particolare di Pinocchio, con elementi fantasy. Ho letto anche di vampiri su Wiki ma mica me li ricordo...

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    2. Forse semplicemente si sono allargati negli ultimi 3-4 anni.
      Come la Lazzaroni, il cui stabilimento è proprio nel mio comune, e ormai sono diventati famosi come biscotti di qualità...
      Vampiri in Pinocchio non ricordo...

      Moz-

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    3. Ah ecco, molto più recente ma sarebbe plausibile anche in un arco più lungo, come ti avevo risposto. Mi avrebbe sorprese se fosse stato così da sempre. In rete non ho trovato dettagli.

      Riguardo i vampiri, ho letto questo su Wikipedia:
      Lo sfondo culturale degli episodi sembra suggerire come ambientazione della storia una regione alpina nella seconda metà del XIX secolo, col tema mitico aggiuntivo comprendente creature quali vampiri, fate, streghe e sirene; tutti esseri che si alternano a malvagi o benevoli a seconda delle situazioni, e che hanno invaso la vita dello sventurato burattino, così come gli animali parlanti.

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