Quando un implacabile nemico assetato di vendetta scatena un nuovo virus letale e inarrestabile, il capitano Chris Redfield della BSAA chiede aiuto all'agente Leon S. Kennedy e alla prof.ssa Rebecca Chambers per distruggere il mercato di morte e salvare New York.
[Sinossi presa dal DVD]
È il terzo film in computer grafica, il quarto se si conta quello in 4D che è uscito solo in Giappone.
Prodotto dalla Kadokawa Pictures, stavolta niente Capcom a quanto mi risulta, e distribuito in Italia dalla Sony Pictures Entertainment Italia, diretto da Takanori Tsujimoto, è uscito nelle sale in Giappone il 27 maggio 2017 e negli Stati Uniti il 19 giugno, mentre qui è stato distribuito direttamente per l'home video.
L'ambientazione si colloca temporalmente tra i videogiochi Resident Evil 6 e Resident Evil 7: Biohazard.
La formula è sempre la stessa, con un inizio accattivante in perfetto stile horror, poi entra in scena la politica e si chiude tutto con tantissima azione, esagerata per scene e nemici da affrontare, proprio come nei videogiochi col "mostro" finale.
Nel prologo vediamo Leon all'interno di un obitorio, coi cadaveri insaccati che si risvegliano, proprio come avveniva nel secondo videogioco (mi pare anche con Claire ma non ne sono sicuro), all'interno della stazione di polizia di Raccoon. Uno dei momenti più spaventosi del titolo... sarà perché la prima volta che ci ho giocato sono entrato con 3 pallottole di pistola e zero erbe o spry curativi? Probabile ma comunque ce l'ho fatta e resterà per sempre uno dei miei ricordi (e racconti) legati ai videogiochi che resteranno indelebili!
Iniziato il film vediamo Chris, insieme a una squadra, entrare in una villa che ricorda tantissimo quella del primo videogioco, tanto che ho fatto fatica a trovare le differenze. Scalinata in mezzo alla hall che si biforca, piano superiore con una sala che ha un grande orologio a pendolo... mancava solo il ticchettio!
Ce ne sarebbe anche una terza ma meno evidente, legata alla maglietta di Rebecca Chambers, comprimario del primo capitolo e protagonista dello 0. Dopo la prima apparizione si cambia e indossa una maglietta bianca e verde militare. In seguito mette anche una pettorina bianca (o giubbotto antiproiettile) proprio come in ogni sua vecchia apparizione.
Dopo tutta questa adrenalina, ci si arresta coi vari temi politici e del mercato nero sulle armi biologiche. Resident Evil è questo, prendere o lasciare. Il sottoscritto prende ma addolcendo la pillola grazie agli aspetti positivi che girano attorno.
Nei precedenti film c'erano due cattivi, quello vero (assetato di potere e denaro, in pratica un politico) e quello che in realtà era una vittima portata all'esasperazione (il rivoluzionario e il ribelle). Stavolta viene fuso tutto in uno e viene introdotto Glenn Arias. Unendo questi due punti si è risparmiato tanto tempo da dedicare a inutili complottismo ed è un grandissimo pregio!
Il tema del cattivo che è diventato tale per ciò che gli hanno fatto ha un po' rotto ma qui viene inserito bene e non fa sbuffare.
Come anticipato, tutte le strade portano ad una lunghissima battaglia finale. Nel solito stile i protagonisti affrontano quelli che nei videogiochi sono i mostri finale e diventa un'esagerata lotta con fin troppa azione. Cosa che ai più potrebbe piacere ma che a me fanno solo sbadigliare.
Bellissime tutte le scene, combattimenti spettacolari che ti fanno stare con gli occhi spalancati per tutto il tempo ma personalmente preferisco le scene di tensione e paura che in questi film si vedono solo all'inizio.
Zombie veloci o lenti?
Qui sono ormai quasi tutti veloci e se mi conoscete sapete che non li sopporto. Però non mancano quelli lenti, come quelli visti nel laboratorio dove stava lavorando Rebecca.
Oltre a questa parentesi, risultano tutti più come cani rabbiosi, più simili agli infetti di 28 Giorni Dopo.
Ottimo il doppiaggio italiano, con doppiatori di un certo livello, soprattutto quello del cattivo che ha la voce nasale di Mario Cordova. I tre personaggi storici sono doppiati da Maurizio Merluzzo (Chris); Lorenzo Scattorin (Leon) e Valentina Favazza (Rebecca).
Storcendo il naso...
Vendetta è stato il film che ha ricevuto il minor consenso dalla critica ma per me, dopo aver rivisto i tre film uno dopo l'altro, risulta il migliore!
Pur mantenendo la formula dell'horror, politica e tutta azione finale, ha saputo incollarmi fino alla fine senza sentire il bisogno di fare una pausa.
Lineare e senza troppi intrecci difficili da seguire, con buonissime caratterizzazioni e una trama semplice ma coinvolgente.
★★★★/5
Ci si rilegge prossimamente con la miniserie Netflix!
Per leggere tutti i post legati a questa saga o temi analoghi, non ignorate le etichette qui in basso ↓
Non sapevo nemmeno che ne avessero fatti due, figuriamoci tre... ��
RispondiEliminaho amato i giochi di resident evil, ma le limitazioni del mio hardware mi hanno impedito di proseguire fino agli ultimi capitoli. Devo dire però che questi film non mi attirano, l'unica cosa che ricordo del primo è di aver pensato che era brutto come la fame!
E lo scorso anno su Netflix è anche uscita la miniserie (4 episodi) che tratterò prossimamente.
EliminaPer i giochi non ti sei perso molto, dal 4 inizia il calo. Devo ancora provare gli ultimi due in prima persona ma al momento secondo me vale la pena comprare solo i remake.
Capisco possano non piacere questi film, io li ho amati perché li paragonavo (e li paragono ancora) ai brutti film con la Jovovich (che erano tutto tranne che RE) e alle schifezze dei capitoli 5 e 6 della saga videoludica. Per i fan storici sono una valida alternativa. Ma si può restare tranquillamente col bel ricordo come hai fatto tu, senza cercare alternative.
Stupenda trilogia, chi volesse fare dei LA dovrebbe solo prendere spunto da essa
RispondiEliminaio ho preferito il secondo, molto più interessante e una trama migliore^^
Stupenda ma io spero sempre in qualcosa molto più horror come lo sono tutti e tre all'inizio.
EliminaIl secondo l'ho trovato troppo uguale al primo per quanto riguarda il cattivo e l'antagonista, pronti a sacrificarsi per il bene comune, poi uno si sacrifica mentre l'altro sopravvive ma siamo lì.
Comunque alla fine ho dato lo stesso voto a tutti e tre, difficile premiarne uno 🙂