sabato 19 febbraio 2022

Samuel Stern n. 15

Nel Profondo
Soggetto e sceneggiatura: Francesco Vacca
Disegni: Pietro Vitrano
Copertina: di Maurizio Di Vincenzo, con Valerio Piccioni e colori di Emiliano Tanzillo
Casa: Bugs Comics
Prezzo: € 3,50
Pagine: 96
Data d'uscita: 30 gennaio 2021

E se Samuel fallisse? Cosa accadrebbe se l’ombra prendesse il sopravvento e l’essere umano fosse perso per sempre… nel profondo?

Samuel e Duncan vanno di nuovo in trasferta, fino all'altro lato della Scozia, dove c'è un caso ambiguo di un uomo che non si capisce se sia posseduto o semplicemente soffra di schizofrenia.


La psicologia è sempre stata a base delle possessioni di questa seria ma stavolta viene usata come interrogativo ambiguo sull'origine del problema del soggetto. Un tema usato inserito in un contesto nuovo e per questo ancora una volta, l'ennesima volta, si respira ancora una ventata d'aria fresca. Oserei dire un record per un fumetto che è ancora al quindicesimo numero.


Francesco Vacca debutta sulle pagine di Samuel Stern e lo fa senza far rimpiangere gli autori regolari.

Al debutto su queste pagine anche l'artista, Pietro Vitrano, che ci regala dei bellissimi disegni! Come per lo scorso numero, bisogna cercare il pelo nell'uovo per trovare un difetto e, messo alle strette, riesco a puntare il dito solo sulla barba troppo disegnata (che, detto di un disegno, fa ridere) del protagonista e il volto troppo schiacciato dell'amico prete, che ricorda un po' quello di Braccio di Ferro. A parte questo, ho comunque adorato i volti di tutti i personaggi per lo stile americano, tanto che a tratti mi hanno ricordato un po' quelli di John Byrne.
Non so perché mai nei credit nella seconda di copertina viene accreditato un certo Vincenzo Vitrano... chi è?

Il finale, forse un po' troppo aperto per come escono di scena gli antagonisti, verrà ripreso sicuramente nei prossimi numeri. Mi è parso un po' troppo forzato il modo in cui lasciano i protagonisti.


Escluse queste ignorabili annotazioni, il quindicesimo numero è ottimo, e lo dice uno che in passato, quando ha visto scrittori esterni, ha avuto la sensazione che fossero stati assunti per allungare il brodo. Un po' lo allungano ma lo fanno in modo piacevole e secondo un piano ben preciso che viene alla luce mese dopo mese.


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