giovedì 7 maggio 2020

Superman: Man of Tomorrow #1

Power Play
Storia: Robert Venditti
Disegni: Paul Pelletier
Casa: DC Comics
Prezzo: $ 0,99
Pagine: 24
Data d'uscita: 20 aprile 2020
Acquistabile in digitale su readdc.com

Metropolis, la Città del Domani, si ritrova in blackout. Superman deve scoprire la causa della crisi ma è preparato per affrontare l'affamato di energia Parassita?

Ci voleva una nuova serie dai toni leggeri per farmi tornare a leggere l'Azzurrone. Non che quello di Bendis non mi stesse piacendo, anzi, però i troppi intrecci con la criminalità organizzata e la faccenda della doppia identità pubblica, me lo hanno fatto accantonare.
Non è chiaro se sia in continuity o meno, si capisce solo che ancora nessuno sa della doppia identità a parte Lois. Il costume è quello nuovo ma qualche disegnatore glielo ha affibbiato anche in alcuni flashback, quindi non vale molto come prova.
Non aspettatevi un debutto memorabile, è una semplice storia di intrattenimento ma il bello è che è autoconclusiva!
Buoni i disegni di Pelletier ma come quando stava su Aquaman, alterna di continuo vignette belle e brutte. Il classico mestierante ma a me non dispiace.

NOTE
  • Da quand'è che il Parassita si nutre anche di energia elettrica? Forse ricordo male io ma ha sempre succhiato energia vitale o superpoteri...
  • La cosa più bella di questa storia è la marcatura del Superman che ispira la gente, basta chiedere loro di aiutarsi a vicenda e tutti i cittadini di Metropolis iniziano a farlo, altro che il "restiamo umani" ipocrita di quei coglioni sui social! La moglie alla fine scrive una prima pagina su questo, con disappunto di Perry, che avrebbe preferito roba di caos e panico, che fa vendere di più i giornali. "Se non ti sta bene, prendo penna e blocco e me vado a scrivere per un altro giornale", è la risposta della giornalista!
  • C'è una parentesi simpatica in cui Lois fa una battuta sui vestiti del marito che spesso si rompono quando si cambia velocemente, stavolta riesce a salvarli ma poi è costretta a gettarli per l'arrivo improvviso di Perry e Jimmy. Alla fine viene ripreso l'argomento, quando dice a Clark che desidererebbe che trovasse degli abiti in saldo, per il resto lo ama così come è. Non ho mai immaginato quella scena coi bottoni della camicia che saltano ma una sbottonatura a super velocità che gli occhi normali non possono seguire, avrebbe anche il tempo di piegarli per bene prima di volare via!

Ora mi metto a leggere il secondo numero e magari già stasera butto giù due righe per questi "flash post".

10 commenti:

  1. Bella la frecciatina alla stampa: è così, dobbiamo sempre dare spazio al panico, vedi durante questa (comunque importante e grave) epidemia!

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    1. Infatti l'ho trovata attualissima, oltre che veritiera!
      Ma non vale solo per il giornalismo, guarda quella schifezza umana di Barbara D'Urso che ci si è costruita una carriera con le disgrazie degli altri 🤦‍♂️

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  2. Molto simpatico il discorso sui vestiti di Clark Kent/Superman... ai tempi in cui si cambiava in cabina telefonica sicuramente i vestiti restavano lì, e poi come faceva, andava riprenderseli? :D

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    1. In una storia degli anni 90 si buttava da un pontile, si cambiava in volo e riponeva i vestiti in una tasca nel mantello. Suppongo facesse così anche quando si cambiava nelle cabine telefoniche 🤔 Ma non è mai stato spiegato. Anni fa immaginavo che li nascondesse nella parte alta della cabina 😝

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  3. la gag dei vestiti secondo me è una evidente citazione di alcuni inconvenienti capitati a Spider-Man nel corso di molti fumetti degli anni 70s, quando Peter \Spidey a volte perdeva i vestiti, a volte invece scopriva che gli erano stati rubati prima del suo ritorno. In quanto a Pelletier ..beh..è dai tempi in cui lavorava per la defunta Crossgen che alterna vignette discontinue tra loro all'interno dello stesso comics.

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    1. Principalmente è un'autocitazione/autoironia per come è stato disegnato molte volte, coi bottini che saltano ma probabile che sia una citazione anche a Spidey. Superman non è mai rimasto in mutande, anche perché le porta sopra il costume 😆
      Quindi Pelletier non è cambiato, né in meglio e né in peggio... per ora è il disegnatore regolare di questa serie ma va bene data la leggerezza 👍 I mostri come Reis, lasciamoli a Bendis 😁

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  4. Insomma, Supes come Goku, spinge tutti all'aiuto reciproco.
    Ma perché non dovrebbe essere in continuity?

    Moz-

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    1. Mi è venuto il dubbio principalmente per l'identità segreta che ancora non è pubblica ma la linea DC Digital First fa un po' di tutto, anche il seguito di Batman TAS. Poi non si nomina Jon, Lex Luthor non è ancora "morto" per le vicende di Year of the Villain. Sicuramente è slegata dalla continuity, se dentro o fuori, passato o presente (o addirittura futuro), spero di scoprirlo nei prossimi numeri.

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    2. Se è un mischione di cose inconciliabili, allora sì.
      Altrimenti potrebbe essere anche una storia tipo retcon... chissà :)

      Moz-

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    3. Per ora potrebbe tranquillamente inserirsi nel periodo in cui Jon era in giro per la galassia col nonno e Lois era appena tornata sulla Terra. Oppure quello subito dopo, quando Jon è tornato sulla Terra (diciassettenne) e poi se ne è andato nel futuro con la Legione. Ma manca tutto il nuovo cast nel Daily Planet. Boh?
      Ci sta anche la retcon, tipo "facciamo che Superman è tornato coi mutandoni ma non ha un figlio, dimentichiamo le avventure galattiche e la mafia legata a Leviathan" 🤔

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