Storia: Denton J. Tipton e Matthew Dow Smith
Disegni: Chris Fenoglio
Copertina: Chris Fenoglio
Casa: IDW
Prezzo: $ 0,00 (digitale) / 3,99 (cartaceo)
Pagine: 20
Data d'uscita: 1 maggio 2019
Acquistabile sul sito IDW
Una giovane ricca milionaria che ha fatto fortuna con la tecnologia, acquista ad un prezzo stracciato una casa ritenuta infestata un po' da tutti, dai bambini ai provincialotti ma qualche dubbio lo nutrono anche i più scettici.
Tra i pettegolezzi di tutti, si arriva alla serata di benvenuto per Veruca Curry.
Per modo di dire perché dal pubblico la intimano ad andarsene ma lei si difende con una specie di sortilegio, dove tutti restano come ipnotizzati, tranne i 3 ragazzi che vedete in copertina. Le due ragazze perché tra il pubblico avevano la vista bloccata per colpa di un uomo dalla stazza enorme e il ragazzo perché era andato al centro commerciale.
Quella stessa notte sentono dei rumori nei pressi della casa, vanno a verificare e all'interno della casa vedono Allerta Spoiler: Veruca che anima degli attrezzi da lavoro come faceva Topolino in Fantasia.
Come molti numeri 1 creati per essere poi raccolti in volume, questo non è altro che un'anteprima, tanto che lo hanno messo a disposizione gratuitamente. Raccontandolo tutta la trama non credo neanche di aver fatto degli spoiler. Un po' troppo diluito, succede poco e i dialoghi sono pochissimi, per molti un "fregatura" ma a me piace leggere 20 pagine in pochi minuti, altrimenti mi stanco e perdo la concentrazione.
Un po' troppo poco per un giudizio, posso solo dire che i protagonisti, 3 bambini delle medie, mi hanno ricordato quelle bellissime storie di formazione che tanto andavano negli anni 80, dritti verso l'avventura, il mistero, la leggenda che gira dietro una casa. Disegni e colori sono hanno uno stile da cartone animato, deformed ma deliziosi, ce la vedrei proprio bene una serie animata.
Non è una bocciatura, non escludo che in futuro possa acquistare il volume ma per ora passo, ho troppa roba da leggere e al momento cerco altro.
Che poi Goosebumps è conosciuo da noi come Piccoli brividi, quindi presumo siano dei fumetti sotto quel celebre marchio..spero che i libretti solo scritti continuino a farli, è un peccato se siano ai passati ai fumetti per la pigrizia dei ragazzini d'oggi
RispondiEliminaMa davvero? 😲 Non ne avevo la più pallida idea, credevo si chiamasse Littol Brividos 😅
EliminaComunque hai ragione, almeno stando alla scritta, ho controllato e ha lo stesso carattere. Non conosco la faccenda dei diritti ma sicuramente la IDW li ha presi almeno per i fumetti.
I libri li leggevano mia sorella e i miei cugini più piccoli, ho letto qualcosa anche io ed erano carini. Comunque sempre meglio i fumetti, che sono sempre una lettura, che una trasposizione su YouTube, tipo prendere dei ragazzini scemi che hanno successo tra altri ragazzini scemi e farne una specie di reality horror... OH MIO DIO, HO APPENA DATO UN SUGGERIMENTO, SPERO CHE NESSUNO MI LEGGA!!! 😱
Che poi se ho ben capito Goosebumps sarebbe la "pelle d'oca", quindi i libretti avrebbero dovuto chiamarli PELLE D'OCA :D Come saprai se mi capita un libretto di questi ai mercatini lo prendo, tanto trovo sempre a chi darli
EliminaConfermo grazie al traduttore di WordReference (non mi era mai capitato prima 'sto vocabolo).
EliminaBrivido come sinonimo di pelle d'oca ci sta, pure l'aggiunta di "piccoli" perché non ha sminuito l'opera, ha solo sottolineato il target. Stavolta gli adattatori non sono da crocifiggere in sala mensa 😝
Prendili pure e prima di cederli, una letta dagliela 😁
E chisà che non vieni accontentato, visto che sì, il fumetto sembra un cartoon... magari arriva la serie animata di Piccoli Brividi :)
RispondiEliminaMoz-
Ecco, riallacciandomi alla riposta a Fabrizio, non avevo la più pallida idea che si trattasse dello stesso prodotto!
EliminaPer il cartone ora ci spero ancora di più, lo guarderei molto volentieri, almeno con questo stile. Troppo spigoloso come i Fantagenitori e quella roba lì o il nuovo DuckTales, lo apprezzerei di meno.
Stavo per dire "che brutto fumetto", ma Fabrizio ha salvato tutto in corner. Non amo "Piccoli brividi", ma è una serie che è entrata nell'immaginario collettivo.
RispondiEliminaOramai le storie di formazione sono una certezza anche nel 2020 :D non è proprio questione di citazione degli anni '80. No?
Ma noi, dai. A me è piaciuto prima che scoprissi che si trattava di Piccoli Brividi.
EliminaComunque se ho capito bene sono tutte miniserie conclusive, nelle altre ci sono personaggi differenti.
No no, puoi anche ambientarle a oggi, riescono sempre. Solo eviterei gli smarphone (nella pagina precedente all'ultima immagine si facevano luce con la torcia del telefonino), non sono necessari.
Comunque oggi fa strano vedere dei ragazzini in bicicletta, infatti loro vanno a piedi. Solo per farti un esempio.